dato che la prostituzione, in forme diverse (dall'"eterismo" al peggiore sfruttamento, dalle prsotitute rituali nei templi alle schiave fatte prostituire) é documentata dall'epoca delle società mesopotamiche, egizie e greche antiche (ed esisteva probabilmente anche prima...), credo che l'attenzione si dovrebbe concentrare maggiormente (come del resto avviene in quasi tutti gli studi a cui ha fatto giustamente cenno komzika) su 3 aspetti piuttosto che sulla moralità o meno del prostituirsi in sé (che ricordo, in Italia ed in numerosi altri Paesi del Mondo NON E' REATO, al contrario del suo sfruttamento...):
a - quali tipi di BISOGNI spingono/obbligano le persone (a parte la violenza, il ricatto, la schiavitù) a prostituirsi
su questo punto faccio solo sinteticamente notare che ci sono bisogni PRIMARI (donne che si sono prostituite in ogni epoca PER SFAMARE se stesse, i figli, ecc.) e bisogni che le forze culturali egemoni nelle singole società fanno credere falsamente come altrettanto irrinunciabili, non solo il telefonino oggi, ma ieri l'abito o il gioiello o la stoffa pregiata o il cosmetico, ecc. (anche perché senza certi status symbols si viene emarginate e soprattutto non si ascende la scala sociale NELLA SOCIETA' EGEMONIZZATA DA VALORI MASCHILI, introiettati anche da schiere di donne....); c'é poi l'immenso aspetto del prostitursi per carriera.....
b - chi guadagna su quel prostituirsi
su questo secondo punto mi permetto di ricordare che il 90% dei guadagni della prostituzione (perfino dove esistevano bordelli gestiti da donne...) sono finiti sempre nelle mani maschili, che la criminalità organizzata (a direzione al 90% ed oltre mascnile e che veicola "valori" maschilisti) guadagna sulla prostituzione (come sulla droga) DI PIU' laddove é vietata (e ne é perci? contentissima...) e che interi settori "per bene" delle società (e spesso lo Stato, dove le prostitute e/o i bordelli pagano le tasse...) del tutto maschili o quasi hanno ampiamente lucrato sul corpo delle donne, comprese caste sacerdotali (prostituzione rituale, prostitute nella Roma papale del rinascimento, ecc.), politici, faccendieri (da lì nasce l'escortismo che serve a...concludere affari ed accordi...), ecc.
c - che rapporto c'é fra concezione maschilista della donna-oggetto e la prostituzione femminile
su questo punto sottolineo solo che sebbene esista e sia esistita anche una prostituzione maschile (ma maggioritariamente rivolta ad altri uomini...), oltre il 90% della prostituzione é stata sempre femminile e riflette la più generale concezione maschilista della donna come oggetto/merce, tanto che in alcune società (greca antica, islamica medievale, ecc.) le prostitute di alto rango avevano addirittura MAGGIORI diritti delle donne libere comuni (e delle mogli...) in termini patrimoniali, di scelta di rapporto o meno, di apparizione in pubblico, di acculturazione, di influenza sugli uomini, ecc....., semplicemente perché VALEVANO ECONOMICAMENTE assai di più