l'inchiesta continuaba il giorno dopo:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 9829.shtmlda questo nuovo testo si possono trarre preziose informazioni circa il ruolo dei soggetti ITALIANI:
"Una trentina d’aziende, secondo i più informati, stanno iniziando a lavorare come contoterzisti per i marchi italiani più noti. Ma il grosso della presenza, si parla di una trentina di aziende a conduzione familiare, è collocata nelle zone industriali di Matera (Paip 1 e 2 e La Martella). Anche in questo caso i committenti sono sempre i brand del made in Italy"
a smentire le chiacchiere di Natuzzi pubblicate nell'UNICO dei 2 articoli copiato dall'utente "libero":
"Il ½caso? Matera non spaventa i grandi marchi. ½La nostra area ù afferma Tito Di Maggio, presidente del distretto del mobile della Basilicata e responsabile della Sofaland (che produce per Chateau d’Ax) ù non è paragonabile a quella di Prato. Qui ci sono solo tre conti lavorazione cinesi che rispettano le regole, di cui due lavorano per la mia azienda. In più occasioni hanno subito controlli da parte delle autorità preposte e sono certificate. Natuzzi dovrebbe smetterla di pensare che il distretto è racchiuso solo nella sua azienda?."
"A tanti potrebbe essere sfuggita l’inaugurazione (il 16 aprile scorso alla presenza dell’ambasciatore cinese in Italia) del ½Mercato Cinese?, alle porte della zona industriale di Modugno. Una struttura di 13mila metri quadrati coperti ù di proprietà della Soft Line, che produce divani ù dove sono stati ricavati 50 box ceduti con un contratto di somministrazione servizi ad altrettante aziende cinesi (ognuna di queste ha licenza per vendere solo all’ingrosso). In definitiva un market di vestiario, scarpe, borse, vasellame, casalinghi, bigiotteria, elettronica e orologi.
L’ideatrice è una quarantenne rampante, Chen Yuezhen, a Bari da cinque anni. Nelle prime ore del pomeriggio la struttura è stracolma di compratori: tutti rigorosamente italiani. ½Con la crisi ù dice Michele, commerciante ambulante di Venosa ù il prezzo fa la differenza e qui una buona maglietta si pu? acquistare anche con un euro. Viva i cinesi?. ½Abbiamo grandi progetti ù racconta Yuezhen ù e questa struttura l’avevamo desiderata da oltre un anno. Vendiamo solo all’ingrosso merce che proviene da Firenze, Milano e Roma. Il rapporto con il territorio? All’inaugurazione ha partecipato anche il sindaco di Modugno Giuseppe Rana?."
chissà perché questa seconda parte non é stata copiata da "libero" sul Forum......
ed ecco la continuazione:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere. ... 8357.shtml"In questo mercato ù racconta Vincenzo, un ambulante di Andriaù si fanno ottimi affari. Certo, devi saper scegliere i capi, ma alla fine il prezzo è competitivo. Vedi queste magliette: con i mondiali di calcio andranno a ruba. Sono dell’avviso che bisogna fare magazzino ora perché tra poco i costi saliranno. Dicono che sono prodotti scadenti? ? falso. I cinesi hanno imparato a fare disegni belli e il cotone è migliorato?. Vincenzo, sulla sua bancarella, vende le t-shirt a 25 euro e i giubbotti a 50 con un ricarico di tutto rispetto. ½Che c’è di strano? Sono tempi duri. Rischio e ho famiglia ù termina il commerciante ù e devo far quadrare i conti. Se vado dagli italiani mi chiedono 10 euro a maglietta?.!