Dubbio, il metodo comparativo per la ricerca del senso dei concetti e lo smascheramento di stereotipi ed ipocrisie é stato alla base del passaggio dalle superstizioni alla scienza nelle discipline umane;talora e di fronte a racconti apparentemente seri ma in realtà ipocriti, se non si comparano fenomeni e caratteristiche si rischia di capire assai poco e questo lo si sa all'incirca dal Seicento, in Occidente, dal X secolo nel Mondo islamico, dal V secolo a.C. in Cina!
anche tu compari gli interventi, ma non tieni conto che marcowong é cittadino italiano di origine cinese e gli altri due no, per cui é assolutamente ovvio che abbiano approcci diversi, pur dicendo (il che per me é più importante della forma, altrimenti non avrei quotato quel che ha scritto marcowong, compresa l'esistenza della censura in Cina, cosa ben nota a tutti) la stessa cosa, ossia che l'articolo in questione ESAGERA VOLUTAMENTE (non per imperizia professionale) il concetto di "censura" applicato alla CINA odierna e lo fa in modo ipocrita, scrivendo quel che si vuole proprio dal Paese descritto come il regno delle tecniche del "Frande Fratello" (quello di Orwell, non quello TV....).
inoltre il metodo esemplificativo é ancpra più antico di quello comparativo, in Occidente, e quel che io faccio non é neppure soprattutto comparare ma esemplificare, sul piano storico, per chiarire quanti tipi diversi di "censura" esistano ... esattamente come marcowong esemplifica giustamente circa le paraboliche come dimodtrazione delle possibilità cinesi di accesso alle informazioni ben fiverse da quelle ipotizzate nell'articolo da Guerra fredda.
Come al solito tu ti fermi alla forma, per te più importante evidentemente dei contenuti, mentre quel che conta per me é sottolineare che se c'é qualcosa di ridicolo é scrivere e pubblicare un articolo contro la censura...da un Paese con la censura, che se gosse così completa come la si dipinge nell'articolo....impedirebbe di scriverlo e inviarlo e/o la farebbe pagare duramente all'autore straniero!
questo significa semplicemente da parte del giornalista che pare aver sostituito Rampini (mandato negli USA) far finta (non credo in una sua ignoranza storica, sulla Cina e sul resto del Mondo) di non sapere neppure cosa sia la VERA censura totale (come lui la descrive) e quali rischi comporti, non rispettare chi per censura, anche in Cina come in molti altri luoghi in passato, é morto o é ginito in galera, voler far credere che laddove ci sia piena censura si possano scrivere simili articoli (per questo ironicamente suggerivo che sperimentasse se si pu? fare dalla Corea del Nord....), ecc.
marcowong sottolinea quanto la "censura" sia in contraddizione col proliferare delle paraboliche in Cina (e da lui ho appreso anche, in altre occasioni, quanto poco "censurati" siano i giornali locali in Cina), io quanto la "censura" cinese attuale non sia neppure lontanamente paragonabile per completezza, totalità, estensione con quella di molti esempi storici, Cina maoista inclusa, e come esattamente l'articolo in sé (impossibile in TUTTI quegli esempi) prova; quegli esempi servono a chi non li ha vissuti, visti, studiati a capire cosa sia la censura totale, vera e terribile, al cui confronto quella attuale in Cina é (volutamente, non per incapacità tecnica...) uno scolapasta sfondato, una rete da pescatore a maglie larghe....
nessuno di noi (io e marco) nega che esistano forme di censura in Cina, ma il tono orwelliano dell'articolo é l'unica cosa ridicola di questo thread e mostra che si vuole accentuare la descrizione di un controllo che non é affatto così totale come descritto e ignorare l'esistenza di molti canali di informazione non censurati (come la TV satellitale).
Specificamente per me, che nel 72mo Paese per libertà di stampa (l'Italia) e dopo casi tremendi come quello della Politovskaja in Russia si pubblichino simili articoli da parte di giornali seri come REPUBBLICA é una dimostrazione che sulla Cina ci sono pregiudizi ipocriti anche negli ambienti autorevoli e democratici, il che rende la cosa più grave che se l'articolo fosse apparts su fogliacci stile Il Giornale o Libero
se usare i metodi esemplificativo e comparativo ti pare rendersi ridicoli, fai pure: io resto convinto che ci sono grandi esempi di quei metodi a cui ispirarsi, da Socrate a Gesù, da Kant a Marx, da Galilei a Curie, da Gramsci a Ferrarotti, da Levi Strauss a Lanternari ed a quegli inarrivabili modelli continuerò "ridicolmente" ad ispirarmi sempre, che ad altri piaccia o meno, soprattutto dinanzi a palesi ipocrisie e stereotipi non degni di giornali seri come "Repubblica".... le cui "sbavature" sinogobe aiutano i suoi stessi avversari nella lotta per la libertà di informazione, in Italia come in Cina