qyoto al 100% marcowong; delle nuove tendenze nella letteratura cinese (in Cina e non sotto altre bandiere...) si é efficacemente discusso nella seconda delle iniziative di CERSORIENTE (quella in cui c'era anche marcowong) a Roma, giusto venerdì scorso.
mi pare comunque importante l'osservazione di marco perché in una logica di "letteratura orientata al mercato" (che predomina ormai perfino in Cina e tanto più in Occidente) ed anche in ogni altra logica diversa da quella é sempre utile collocare il contenuto e perfino lo stile di uno scrittore (come quelli citati e non solo) nel contesto di mercato, socioeconomico, ideologico della nazione IN CUI scrive e pubblica, specie quando i meccanismi (certamente NON neutrali) del mercato editoriale e dei media di quella nazione ne permettono il cfosiddetto "successo"....
questo, del resto, valeva già per Ovidio, Boccaccio, Chaucer, i letterati di epoca Tang, Dumas, Gogol, ecc.!!!
le eccezioni (davvero "controcorrente"), in tutte le epoche, grandi e piccole come livello sono assai poche....