La varietà, unisce o divide? - page 1 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: La varietà, unisce o divide?  (Letto 9390 volte)

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Idra

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La varietà, unisce o divide?
« il: 11 Maggio, 2005, 22:23:37 pm »
Questo sito, in questo momento, è composto da una varietà di persone molto interessante.

Ci sono, da quanto ne so e tanto per fare un esempio:
una imprenditrice accanita;
vari lavoratori instancabili;
4 futuri ingegneri
2 economisti (più uno fra un po');
2 futuri giuristi;
2 giornalisti;
1 mediatore;
1 mediatore di import-export;
tanti altri;

Siamo proprio una bella banda.
Ma tutta questa varietà, pu? provocare disunione soprattutto perchè abbiamo interessi diversi?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

Sephiroth

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« Risposta #1 il: 11 Maggio, 2005, 23:48:57 pm »
La diversita' e' un fattore che arricchisce la comunita'.
E' un principio radicato nella natura degli esseri viventi.

Per esempio i biologi considerano l'evoluzione genetica degli individui. Ogni individui e' descritto da un codice unico chiamato DNA, che si rappresenta come combinazione lunghissima di 4 proteine diverse (mi pare codificati come T, A e G, C) a formare la conosciutissima "doppia elica della vita". Questo e' il contenuto informativo ed identificativo di ogni essere umano. Semplificando, una popolazione e' dunque una collezione di DNA (individuo).
Come puro scopo biologico, cioe' per la sopravvivenza della specie, possiamo considerare una funzione che associa ad ogni istanza di DNA (individuo) un valore di fitness (salute). Piu' e' alto il fitness di un individuo piu' questo e' propenso a far sopravvivere la specie.
L'evoluzione della specie nel tempo consiste in operazioni elementari tra istanze di DNA: selezione dei DNA con fitness migliori, incrocio dei DNA con generazione dei figli. A loro volta questi figli hanno certi fitness.

Un risultato che non deve sorprendere, ed inerente al discorso, e' che una minor varieta' dei DNA porta a valori di fitness massimi *locali*!!
Quelli che hanno avuto la fortuna di seguire un corso di matematica sapranno anche che stabilizzandosi su un massimo locale e' "difficile" uscirne.
In altre parole l'evoluzione di una popolazione molto omogenea non va a cercare percorsi che portano a valori piu' alti di fitness, ma ci si considensa in una zona di massimo locale da cui e' difficile uscirne, a meno appunto di generare ad un certo punto un individuo abbastanza diverso (lontano dal massimo locale).

Mentre in una popolazione molto etereogenea ogni individuo potenzialmente potrebbe portare a fitness sempre maggiori fino all'infinito, oppure fino ad un massimo globale (ma se ci si condensa a cercare attorno ad un solo massimo, non si sapra' mai se questo e' locale o globale).

Dato che biologicamente ragionando e' meglio avere una popolazione non troppo omogenea, e' possibile pensare che l'uomo debba distinguersi anche nella propria vita.....vabbe' questa e' filosofia spicciola :)

Quindi la varieta' serve! L'omogeneita' invece puo' portare al peggioramento della comunita' :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.
Ludwig Wittgenstein (1889 - 1951)

Giochidiparole

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« Risposta #2 il: 12 Maggio, 2005, 00:16:17 am »
Oddio sephiroth mi dà l'impressione di essere una enciclopedia vivente.
Ora mi vien da pensare...perchè non affidargli la sezione enciclopedia?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Giochidiparole »

filippo1975

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Re: La varietà, unisce o divide?
« Risposta #3 il: 12 Maggio, 2005, 19:01:20 pm »
Citazione da: "Idra"
Questo sito, in questo momento, è composto da una varietà di persone molto interessante.

Ci sono, da quanto ne so e tanto per fare un esempio:
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nessun rappresentante della working classò pare quasi un club di superprofessionisti/supertecnici/superintellettuali. Mettiamoci nel mezzo anche qualche proletario, qualche tossicodipendente, qualche disadattato, qualche criminale (ex o no), qualche omosessuale, qualche poeta o sempliciotto, qualche nullatenente, qualche sognatore o mentalmente disturbato e qualche "persona qualsiasi" senza titoli di studio, senza un lavoro fisso e senza grosse prospettive per il futuro. Allora si che sarebbe una VERA varieta' che rappresenta veramente TUTTI i generi umani con interessi veramente diversificati.

Esempio un po' estremporaneo ma non piu' di tanto.... in genere nei libri e film di successo ci sono personaggi estremamente variegati con profonde differenze economiche, culturali, attitudinali e sociali. Al pubblico piacciono queste differenze estreme (il ricco e plurilaureato accanto al proletario che ha solo la licenza media tanto per fare un esempio, o il rozzo brutto e muscoloso insieme al raffinato giovane e bello tanto per farne un'altro). Viceversa, un libro o un film dove ci sono solo operai, o solo intellettuali o solo ricchi professionisti o solo belle ragazze di famiglia agiata risulta poco avvincente e i ruoli dei protagonisti troppo standardizzati.

Ricordi sparsi che ho nella mente che magari non interessano a nessuno (eh, e' brutto avere troppi ricordi: si parla troppo e si rischia di rompere le scatole a chi legge) ma possono rendere l'idea di quello di bello che la diversita' a volte riesce a fare: a Taiwan avevo formato un gruppo di amici composto da 7 persone di diverse estrazioni sociali: io, giramondo, giornalista, musicista, operaio, frocio, contestatore, squattrinato, spendaccione ecc... un ragazzo canadese (di origini portoghesi) ex ricercato per omicidio e traffico di armi e diventato successivamente una persona buonissima e con una grandissima umanita' nonche' un bravissimo musicista, 2 ragazzi taiwanesi viziatissimi studenti di economia e politica, con alle spalle famiglie ultra-ricche e ultra-snob uno dei quali era un bravissimo batterista metal nonche' gay fino ai capelli e l'altro un bravissimo skater oltreche' disegnatore eccezionale, un ragazzo americano ex contadino che per 25 anni ha vissuto in una fattoria di tabacco sperduta nel mezzo delle campagne dell'Ohio senza neanche sapere cosa era un computer, e in breve tempo diventato un'attivo animalista, ambientalista, scrittore e giornalista, una ragazza taiwanese ultra ricca, ultra-sofisticata con una passione grandissima per l'alta finanza la musica super commerciale e le discoteche high-tech e ambienti molto snob e ricercati (ci credo, era la sorella di Jolin, la cantante) e infine un italiano di Roma, gigolo' (un puttano insomma..) ex operaio ENEL senza grosse prospettive per il futuro scappato in Asia per inseguire sogni di liberta' e avventura e che era costretto a vendere il proprio corpo (soprattutto le parti basse) per racimolare qualche soldo e continuare a viaggiare e scoprire il mondo come un gabbiano instancabile. Insomma, una banda molto eterogenea con diverse ambizioni, mete, origini e culture. Ma eravamo uniti come un'unica famiglia e abbiamo vissuto insieme come fratelli e sorelle per lungo tempo. Eravamo consci di queste differenze, e spesso ci domandavamo come eravamo finiti tutti insieme e come continuavamo a stare insieme.

La diversita' non crea problemi. Peccato che molta gente pensi l'incontrario e continua a chiudersi nel proprio piccolo mondo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da filippo1975 »
\"quanto tempo ci vuole?\"
\"ci vuole... il tempo che ci vuole\"
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Feichow

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« Risposta #4 il: 12 Maggio, 2005, 19:17:32 pm »
orcodigel filippo.....

nn so...mi sembri uno che come dire........ma che ce l'hai con il mondo?

Tra tutti questi studenti universitari, alzi la mano chi di  voi nn ha fatto l'operaio/barista/badante di negozio/autista o altro non molto da studente

1 varietà in più

Chi nn ha esperienze di lavoro nei più disparati settori

2 varietà in più

veniamo da paesi diversi e abitiamo in città diverse

3 varietà in più

siamo maschi e femmine e di diversa età

4 varietà in più
e ce ne sarebbero altre.

Anche se nessuno è frocio(riprendo le tue parole), nessuno è criminale, nessuno è ultra ricco nè ultra povero(magari qualcuno lo diventerà, sia ricco che povero hehe) nessuno ha vissuto in campagna( Ps. Wencheng è campagna campagna, io sono escluso quindi), non possiamo definirci una variegata società???

Mah, a volte estremizzi davvero troppo filippo....mai 1 volta che sei d'accordo...?  Uè, lo dico in tono sarcastico, non offensivo eh ^__^
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Feichow »

filippo1975

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« Risposta #5 il: 12 Maggio, 2005, 19:42:59 pm »
non ce l'ho con il mondo, anzi, piu' le cose sono diverse e lontane tra se, e piu' mi attirano. Inconsciamente, ho paura di uniformarmi e diventare un numero in una massa omogenea, e' come se perdessi la mia propria identita' per diventare un granello di sabbia sulla spiaggia. Sara' per questo che sto meglio con chi e' totalmente diverso da me o con i "diversi". O sara' per questo che sto meglio in un paese che e' fisicamente e culturalmente agli antipodi dall'Italia o dal mio mondo.

E poi, vado d'accordo con tutti (altrimenti sono botte.. no scherzo, sono un bonaccione che a volte fa anche rima con co**ione)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da filippo1975 »
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chinagirl

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« Risposta #6 il: 12 Maggio, 2005, 19:52:20 pm »
cavoli filippo....veramente hai vissuto con dei soggetti tanto particolari??? 8O wow dev'essere un'esperienza unica!!!
cmq....penso che dietro le figure dei super...super...super....si nasconda proprio il pazzo....lo skizzofrenico....il lunatico....il tossicodipendente.... :D scherzo......
cmq....aggiugente anche.....la tipologia:
studenti troppo normali per essere normali.......
e troppo giovani per affrontare ci? che hanno e devono affrontare.....
troppo semplici per leggere il messaggio da super super super di sephirot!!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da chinagirl »
??ama e lasciati amare??...MoulinRouge

Sephiroth

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« Risposta #7 il: 12 Maggio, 2005, 21:42:22 pm »
In effetti ognuno ha la sua personalita', e rappresenta un certo stereotipo di uomo, ma l'importante e' saper accettare le differenze se queste non creano danni agli altri. Per esempio certo che un mafioso e' fondamentalmente diverso da noi, pero' sai se ammazza la gente non e' certo molto accettabile! Crea un danno notevole!

Volevo aggiungere un caso concreto del principio di biodiversita' (boh si chiama cosi'?).
Infatti come conseguenza diretta, che la cultura popolare conosce bene, e' che quando ci sono due persone troppo simili biologicamente, per esempio fratello e sorella, o cugino e cugina, queste hanno un'altissima probabilita' di procreare figli in cattiva salute (malformazioni genetiche et simila). E' per questo che nella civilta' umana non e' eticamente permesso l'accoppiamento tra parenti stretti: questi parenti hanno codici DNA troppo simili.

Al contrario avete mai visto delle ragazze meticce? Tipo Kartika Luyet, o qualche ragazza latino-americana, o indonesiana, oppure qualche ragazza con genitori italo-cinesi...insomma con genitori di popolazioni completamente diverse?
Beh queste meticce sono delle vere strafighe  :lol:  :lol:  :lol:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
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Giochidiparole

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« Risposta #8 il: 13 Maggio, 2005, 00:38:15 am »
Conclusione del discorso: i ragazzi cinesi si sposino ragazze italiane, le ragazze il contrario.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Giochidiparole »

Feichow

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« Risposta #9 il: 13 Maggio, 2005, 02:43:00 am »
bèh giochidiparole...così a noi nn torna niente, le meticce che nascono poi non potremmo mica averle...saranno i nostri figli!

Meglio cercare chi meticcia lo è già no
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Feichow »

filippo1975

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« Risposta #10 il: 13 Maggio, 2005, 11:32:47 am »
conclusione: ci si sposa con chi si ama veramente: cinese, albanese, africane, italiane ecc. Il figlio sara' meticcio? boh, anche gli italiani sono diventati meticci: l'attuale "razza" italiana e' nata nel corso dei secoli da un miscuglio di zingari, vikinghi, arabi, nordafricani, spagnoli, greci, nomadi e barbari dell'est europa, mediorentali, indiani, germanici.... Alla fine nel nostro DNA abbiamo un sacco di "diversita'".
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da filippo1975 »
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cilex

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« Risposta #11 il: 13 Maggio, 2005, 14:33:14 pm »
a dir la verità; non ho capito il vostro discorso........
state divagando!!!! avete perso il filo;
il problema è che unisce o divide???
se valutiamo la situazione avete detto che non ........
"spiegatevi"

grazie
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

Idra

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« Risposta #12 il: 13 Maggio, 2005, 14:46:03 pm »
io ho capito che visto che siamo diversi, ci dobbiamo accopiare per unirci.

Ma dai, non mi fate dire queste cose, era un topic così bello e forse, poteva svilupparsi in altro modo, meglio riprendere il discorso va, che ieri si è aggiunto un altro mediatore import-export ad Associna.

Io amo la varietà, amo la conoscenza di questa varietà.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

cilex

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« Risposta #13 il: 13 Maggio, 2005, 17:33:59 pm »
Hai detto una cosa ovvia.......; a tutti piace la varietà!!!
ma non sempre essere diversi è costruttivo; ci?è essere diversi pu? essere bello; ma pu? anche far vedere le nostre differenze e dividerci!!!
Che una cosa sia bella, non è necessario che ci unisce sempre!!! o ci divide sempre............................. in parole povere; è più costruttivo essere diversi o essere uguali????
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
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filippo1975

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« Risposta #14 il: 13 Maggio, 2005, 18:25:13 pm »
mah, possiamo essere tutti diversi. ma se NON ESISTE la volonta' di accettare le diversita' o di scoprire tali diversita', allora tutto e' inutile.

Esempio: in un certo luogo ci sono due persone totalmente diverse tra loro per mille fattori: ma se in nessuno dei due esiste il minimo interesse ad avvicinarsi, aprirsi, conoscerci, allora la diversita' (che di per se avrebbe un potenziale altissimo) e' totalmente inutile.

Amen.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da filippo1975 »
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