hai ragione, beviamo alle questioni "pratiche", ma senza scordare mai il contesto e le esperienze! perché la questione che tu poni non mi pare affatto nuova e individuale, anxche se individuali sono gli affetti, e pertanto si pu? usare l'esperienza accumulata da altri che hanno avuto a che fare con problematiche sim,ili.
Allora per cominciare, dato che tu stesso riconosci che culture e popoli si sono SEMPRE mescolati (non é peraltro vero che si mescolassero di meno nell'antichità: paradossalmente avveniva DI PIU' grazie a movimenti di migrazione immensi!!!!), é evidente che l'esperienza di un uomo/una donna del popolo/della cultura A che crea una coppia (sposati o no) con una donna/un uomo del popolo/della cultura B e fanno uno o più figli e devono decidere come educarli, che rapporto far loro avere con A e B e con quelle parti delle società A e B che sono cariche di pregiudizi é...vecchia come l'umanità ed é REGOLA e non ECCEZIONE!
Non serve neppure citare il fim "Indovina chi viene a cena": basta riflettere sul fatto che pregiudizi e coppie miste esistono (perfino dove non c'é vero razzismo....) a tutti i livelli ed in tutto il Mondo.
pensa ad esempio che ci sono 30 milioni di Italiani all'estero e molti di loro sono figli e nipoti di coppie miste in società come quella USA, tedesca, svizzera, australiana, che il 70% della popolazione USA ha antenati di diversa origine (e quindi hanno avuto una fase di coppie miste....), che problemi non meno acuti di quelli dei migranti cinesi in Italia o italiani in Germania si sono avuti anche semplicemente per le "coppie miste" formatesi fra Milanesi, Torinesi e Calabresi e Siciliani nell'emigrazione interna in Italia negli anni '50 e lo stesso é avvenuto con movimenti migratori interni alla stessa Cina!
gastronomia, dialetti, favole, canzoni, feste, vicende storiche e politiche separavano Palermitani e Cuneesi quanto gente di Beijing e dello Zhejiang; pensa che mio padre e mia madre sono ( da 1 sola generazione) di 2 quartieri diversi di Roma (Trastevere e Monti), tradizionalmente...avversari e quando si sposarono nel 1951 alcuni loro amici si stupirono che un Trasteverino sposasse una Monticiana (per non dire che i miei nonni materni erano uno Siciliano e una Piemontese!).
io credo che la questione sia soprattutto un'altra: l'imprescindibilità di PRENDERE COSCIENZA dei 3 punti seguenti:
A) culture pure e popoli biologicamente puri NON ESISTONO;
B) la mescolanza é ricchezza che va fatta acquisire, spiegata (fin da bambini, anche con giochi, favole, cibi, musiche, parole in lingue diverse, tradizioni, feste, oggetti, ecc.), valorizzata (a casa, nello studio, nelle ricerche scolastiche, con gli amici, come fonte di creatività artistica, come fonte di occasioni di lavoro, di viaggio, di affetti, ecc.);
C) occorre fin da nambini prendere coscienza della necessità di DIGENDERE tale bellissino valore nelle forme appropriate dagli attacchi di chi basa le sue convinzioni, scelte, azioni su concezioni false, discriminatorie, stereotipate, talora razziste.
dopo di che, ad ogni concreta difficoltà della condizione che tu descrivi..., si lotta, ci si rafforza, ci si fortifica, si impara, si cresce, si migliora e...si vince! e perfino se non si vince sempre, la sola battaglia perduta é quella che non si é combattuta o che non si é neppure capito di dover combattere.
sì, la vita é lotta, senza la quale non si pu? neppure difendere l'amore, la crescita, l'arte, la poesia, la musica, l'educazione, l'innovazione, la tradizione, la bellezza....! e lottare ASSIEME a partire da radici diverse (magari scoprendo pure quanti elementi siano già passati nella Storia dall'una all'altra, come in una splendida caccia al tesoro!) é una delle cose più belle del Mondo!