benvenuta.
hai una splendida occasione e non devi aver "paura di sbagliare"! sbagliare si pu?, ma se ti fai condizionare dalla paura aumenti solo le probabilità di errore, in tutte le cose della vita (un esame, un viaggio, un'amicizia, una sceneggiatuira, una lotta, un amore, un lavoro, un'attività interculturale, ecc.)!
intanto é importante già che tu abbia questa occasione e credo dovresti fare del tutto (non da sola, ma dialogando con associazioni, soggetti nel territorio, ecc.) per evitare che prodotta la sceneggiatura resti in un cassetto e diventi quasi una presa in giro di te e di chi é interessato a vederla realizzata. In ogni caso, sarebbe importante documentarte tutto il lavoro che fai per la creazione della sceneggiatura: se ne potrebbero trarre altri materiali: articoli, inchieste, spettacoli teatrali, mostre fotografiche, un libro, ecc., come "prodotti collaterali" della sceneggiatura stessa!
in secondo luogo credo che si tratti di una occasione che gli Associni pratesi, le associazioni cinesi ed italiane di Prato, i Sindacati dovrebbero valorizzare ed aiutarti in ogni modo a realizzare, dandoti opportunità di entrare nella realtà in modo il più completo posssibile, senza ovviamente porsi il problema gigantesco di capire tutto e dire tutto, cose umanamente impossibili....
in terzo luogo mi permetto di consigliarti di affrontare soprattutto quelle parti della realtà pratese che vengono spesso (volutamente) ignorate in tutte le analisi (e pseudoanalisi) della Prato del XXI secolo, perché a taluni fa comodo non dire come l'economia di Pratosi é sviluppata e perché si é infilata in un vicolo cieco ASSAI PRIMA che il priomo Cinese entrasse in città. Mi riferisco alla Prato del dopoguerra, della trasformazione degli stracci, delle fabbriche inquinanti, che lavoravano 24 ore su 24, dell'autosfruttamento, della gente che veniva dalle zone depresse della Toscana a lavorare a Prato vivendo dentro le fabbriche o a loro diretto contatto, degli operai che iniziavano a fare i padroncini e lavoravano con tutta la famiglia (bambini compresi), in condizioni che oggi si tende a far credere siano associate solo ai Cinesi!
Mi riferisco alla mancata innovazione tecnologica e di ricerca sui tessuti (che vede paradossalmente all'avanguardia da anni...l'Estremo Oriente) e sui mercati, alla nascita del contoterzismo affidato ai Cinesi (che faceva tanto comodo per non affrontare i problemi di mercato scaricando su altri la necessità di ridurre i costi), all'export di macchinari tessili...in Cina, alle logiche disumanizzanti del "pronto moda" e dei suoi tempi sempre più ristretti, alle strategie dei marchi nel subappaltare le produzioni, a come personaggi del tipo dell'attuale sindaco hanno delocalizzato tra i primi, ecc.!!!!! E mi riferisco ai risultati di tutto questo sulla gente in carne ed ossa, pratese o cinese di origine....
sarebbe ad esempio interessante (magari lavorando con flash-backs) mettere a confronto la storia di vita di una famiglia di Pratesi )o di immigrati da aree depresse della Toscana) degli anni '50 ed una di Cinesi degli anni '80-'90..........
credo che solo facendo riaffiorare la memoria storica di quel che é stata Prato negli ultimi 70 anni si possa far capire cosa sia oggi.... (e questo non vale solo per Prato, naturalmente....)