Qualche info sul Tè verde - page 2 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Qualche info sul Tè verde  (Letto 4256 volte)

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destiny

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« Risposta #15 il: 10 Settembre, 2010, 17:52:26 pm »
Pu er è li in casa ma non lo tocco

Sto bevendo un te la gelsomino (credo) che comprai su richiesta quando stavo in Cina...era uno dei pià costosi tra le bocce di vetro che solitamente si vedono nei loro negozi da tè...

Riguardo al Tè giapponese: è un regalo di amici giapponesi che hanno una agriturismo in Giappone e mi hanno portato quel tè...

Assomiglia al Tè bianco che ho comprato in italia...

Come colorazione gusto è molto simile.. ma non tengo idea del nome..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

vasco reds

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« Risposta #16 il: 11 Settembre, 2010, 06:25:01 am »
pensa che ci sono poi diversi tipi di pu-erh, durante un mio viaggio nello yunnan l'anno scorso mi hanno spiegato che ci sono anche diversi modi di berlo per assaporarne meglio le essenze
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

destiny

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« Risposta #17 il: 11 Settembre, 2010, 12:08:34 pm »
Vasco..

Tè bianco

Riso nero..

Dieta mediterranea...

 ;-)  ;-)

Studio, mi informo.... cerco...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

puntofisso

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« Risposta #18 il: 14 Settembre, 2010, 22:12:09 pm »
ragazzi ma giusto per capire! x chi è di Roma...esiste un modo per procurarselo tranquillamente qui in città, purchè pregiato e di qualità. Ho scoperto un'erboristeria vicino piazza vittorio, non dico il nome per evitare pubblicità non autorizzata... ho trovato un te verde chiamato lingue di drago! e un altro con petali di rosa (quest'ultimo particolarmente amarognolo e credo che fosse di qualità bassa x' anzichè trovarci le foglie ho trovato i ramoscelli verdi)!   :D accetto consigli e indicazioni x' il te verde cinese mi piace sul serio da quando lo ho scoperto. Peccato che forse ho scoperto un te troppo pregiato x trovarlo facilmente...Insomma romani ditemi voi!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da puntofisso »
la mia vita è come un´onda che si infrange sugli scogli per ricominciare sempre daccapo!

cavallo

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« Risposta #19 il: 14 Settembre, 2010, 22:22:10 pm »
quell'erboristeria (peraltro 2 volte colpita con multe immotivate infamemente da vigili urbani in cerca di occasioni di ricatto verso gli operatori cinesi...poi semplicemente "trasferiti") ha collaborato splendidamente già nel 2005 con una iniziativa sul té alla Facoltà di Studi Orientali (ex-caserma Sani, Via Principe Amedeo all'Esquilino) realizzata dal Gruppo di Antropologi "ESQUILINO PLURALE" e poi successivamente ad una riuscitissima iniziativa di ASSOCINA sul medesimo tema organizzata assieme da Silvia, me, marcowong ed altri Associni nella stessa facoltà.

tè verde di qualità inferiore, ma di prezzo eccezionalmente buono (e di rapporto qualità/prezzo eccellente), pari a circa la metà di quello che lo stesso tipo ha ad esempio da AUCHAN a Roma, si pi? trovare anche nei 2 supermercati alimentari cinesi e nel minimarket cinese all'Esquilino.

degustazioni di tè verde ma anche di altri tipi di tè cinese di alta qualità si sono svolte (e spero torneranno a svolgersi) a Roma presso VERSORIENTE (Vicolo Cellini 17; www.versoriente.net) in occasione di iniziative culturali sulla Cina, alcune delle quali con la partecipazione di marcowong, di valentina pedone e mia.

manca invece una sala da té GESTITA DA o CON CINESI a Roma, ed un luogo ove si pratichi (come accade invece  ad esempio in città anche assai meno rilevanti di Roma in Francia: come Lille) la vera cerimonia del tè cinese (a Lille parteciparvi in una sala da té costerebbe 46 Euro a persona.... e la degustazione di tè cinesi di qualità classificate come A, B e C costa da circa 12 a oltre 30 Euro a persona...)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

puntofisso

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« Risposta #20 il: 14 Settembre, 2010, 22:49:14 pm »
credo che una sala x il te con il rito di cui dicevi credo sia ora di aprirla a Roma, nel senso che al di là dell'ovvietà del fatto, potrebbe essere un ottimo investimento in un'attività di aggregazione commerciale e culturale di un certo spessore.
 m  spiace x quell'erboristeria x' cmnq ho avuto modo d parlare con una donna molto disponibile e paziente.
Al prossimo evento di degustazione non potrò mancare! :)
Lille, x ora, non è in programma!  ma dev'essere qualcosa di fantastico!
nei market a piazza vittorio non ho ancora trovato un te cinese gradevole.Forse sbaglio il luogo. Al momento lingue d drago preso in quell'erboristeria è quello più piacevole x il mio palato. Voglio scoprire altro! proverò al mercato esquilino.
Grazie x le info!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da puntofisso »
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vasco reds

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« Risposta #21 il: 15 Settembre, 2010, 16:02:40 pm »
la sala da thè in cina è un "rito" ma non nel senso che intendiamo, piuttosto come il "rito" del pub degli inglesi, come non ha nulla a che fare col rito del thè giapponese.
in italia manca la cultura del thè e di rimando non ha abbastanza cinesi che ne giustifichino l'apertura di un locale di quel tipo, altrimenti qualche amico cinese lo avrebbe già aperto almeno a prato, milano o roma.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #22 il: 15 Settembre, 2010, 18:30:55 pm »
la "cultura del té" non nasce sponbtaneamente, si costruisce sia con adeguate operazioni di marketing (finora mancate in Italia), sia con iniziative culturali adeguate (come quelle isolate fatte da ESQUILINO PLURALE, da ASSOCINA e da VERSORIENTE a Roma), sia soprattutto con un'attenzione non provinciale e xenofoba alle "alterità culturali", al valore immateriale (principalmente storico) dei prodotti, del tutto carente in Italia finora.

in altri Paesi europei (ad esempio in Francia), come ho già riferito, le sale da tè  che promuovono degustazioni, conferenze, ecc. e cerimonie del tè non esistono solo dove la presenza cinese é assai più forte e consolidata che in Italia (ad esempio a Paris) ma anche dove di Cinesi ce ne sono meno che a Roma, a Milano, a Prato (ad esempio Lille), ma dove l'attenzione per la Cina e la sua cultura (da grandi expo sulla Via della Seta ad iniziative di singole cioccolaterie ) e quindi anche quel "valore immateriale dei prodotti", tè compreso, ben noto oltralpe, é incomparabilmente più ampia, seria e rispettosa che nella patria di Milone, Cenni, Alemanno, Borghezio e dintorni....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

puntofisso

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« Risposta #23 il: 15 Settembre, 2010, 23:58:27 pm »
molto spesso, secondo le teorie del marketing accademico, proporre una nuova soluzione commerciale in un contesto privo della stessa non vuole essere una vera novità assoluta ma semplicemente l'"adattamento" al contesto di un'idea già messa in atto altrove.
Secondo il mio modesto parere, con uno studio adeguato di quanto accade in Francia, anche il tè in città come Roma, inteso come rito e attimo di svago-relax pu? essere ben inserito. Ci vuole la voglia di farlo e un lavoro costante di "gurrilla marketing". Non capisco perchè un cinese, con i mezzi a disposizione, non pu? farlo! Se è vero che il cinese appartiene a  un popolo di grandi lavoratori, allora il cinese ha una carta vincente su buona parte di romani, ve lo garantisco! ;)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da puntofisso »
la mia vita è come un´onda che si infrange sugli scogli per ricominciare sempre daccapo!

kinzika

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e se..
« Risposta #24 il: 16 Settembre, 2010, 10:18:33 am »
Citazione da: "puntofisso"
molto spesso, secondo le teorie del marketing accademico, proporre una nuova soluzione commerciale in un contesto privo della stessa non vuole essere una vera novità assoluta ma semplicemente l'"adattamento" al contesto di un'idea già messa in atto altrove.
Secondo il mio modesto parere, con uno studio adeguato di quanto accade in Francia, anche il tè in città come Roma, inteso come rito e attimo di svago-relax pu? essere ben inserito. Ci vuole la voglia di farlo e un lavoro costante di "gurrilla marketing". Non capisco perchè un cinese, con i mezzi a disposizione, non pu? farlo! Se è vero che il cinese appartiene a  un popolo di grandi lavoratori, allora il cinese ha una carta vincente su buona parte di romani, ve lo garantisco! ;)


e se fossero come i Friulani? O come i Genovesi?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

destiny

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« Risposta #25 il: 16 Settembre, 2010, 11:19:20 am »
Se i mongoli erano disposti a piegarsi per il té verde cinese ci sono ragioni ulteriori...

Che renda più forti???

Quelle la domanda inziale era...

master yoda
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vasco reds

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« Risposta #26 il: 16 Settembre, 2010, 13:08:58 pm »
Citazione da: "destiny"
Se i mongoli erano disposti a piegarsi per il té verde cinese ci sono ragioni ulteriori...

Che renda più forti???

Quelle la domanda inziale era...

master yoda


e anche gli inglesi si spinsero a dichiarare  guerre per il thè.......
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

kinzika

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venezia e te
« Risposta #27 il: 16 Settembre, 2010, 13:30:27 pm »
a venezia c'è già una tea room, la consiglio.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

puntofisso

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Re: e se..
« Risposta #28 il: 16 Settembre, 2010, 13:30:41 pm »
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "puntofisso"
molto spesso, secondo le teorie del marketing accademico, proporre una nuova soluzione commerciale in un contesto privo della stessa non vuole essere una vera novità assoluta ma semplicemente l'"adattamento" al contesto di un'idea già messa in atto altrove.
Secondo il mio modesto parere, con uno studio adeguato di quanto accade in Francia, anche il tè in città come Roma, inteso come rito e attimo di svago-relax pu? essere ben inserito. Ci vuole la voglia di farlo e un lavoro costante di "gurrilla marketing". Non capisco perchè un cinese, con i mezzi a disposizione, non pu? farlo! Se è vero che il cinese appartiene a  un popolo di grandi lavoratori, allora il cinese ha una carta vincente su buona parte di romani, ve lo garantisco! ;)

e se fossero come i Friulani? O come i Genovesi?


di tutto rispetto, friuliani e genovesi restano tali!
un'Italia piena di caffetterie x italiani pu? ospitare in poche metropoli sale da tè dignitose! x il semplice fatto che il caffè crea problemi e il tè crea giovamento...per dirne una! e vi assicuro che questo gli italiani iniziano a scoprirlo...parla un italiano purosangue che ascolta molto i suoi compatrioti! :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da puntofisso »
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« Risposta #29 il: 16 Settembre, 2010, 14:44:33 pm »
le sale da thè in cina non hanno nulla a che vedere con le tea rooms che hanno i nostri bar più "raffinati"
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »