macchine utensili: si ripete l'errore pratese.... - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: macchine utensili: si ripete l'errore pratese....  (Letto 1628 volte)

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cavallo

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macchine utensili: si ripete l'errore pratese....
« il: 30 Settembre, 2010, 08:41:15 am »
http://www.ilsole24ore.com/art/economia ... d=AYhSd5UC

la lezione del tessile non é bastata: solo uno sciocco gioisce se chi ha dimostrato di saper diventare concorrente delle industrie del proprio Paese accresce l'acquisto di MACCHINE UTENSILI e soprattutto di quelle (definite impropriamente "robot") di più alta tecnologia!

infatti, come é accaduto per il tessile pratese, quelle macchine ovviamente e giustamente saranno utilizzate per realizzare prodotti competitivi con quelli occidentali, incluse...altre macchine utensili (é esattamente questo ormai quel che accade nel tessile)......

e del resto, cosa aspettarsi da un paese come l'Italia, dove la Regione Sicilia finanzia corsi per insegnare a cuochi cinesi a fare...u prodotti della rosticceria tradizionale siciliana in Cina (o, come é avvenuto, negli USA per rispondere ai bisogni degli Italoamericani....)?

sembra che i concetti di complementarietà, divisione internazionale del lavoro, integrazione produittiva, filiera, nicchia di mercato, valorizzazione dei fattori immateriali dei prodotti, offerte non trasferibili, ecc. restino del tutto ignoti agli imprenditori italici, che poi si lamentano (e magari finanziano la feccia leghista che cavalca tale lamento) contro la Cina e contro i migranti di origine cinese in Italia.....


chi é causa del suo mal, pianga se stesso.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

vasco reds

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« Risposta #1 il: 30 Settembre, 2010, 08:44:32 am »
quindi chiudersi a riccio??
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #2 il: 30 Settembre, 2010, 08:53:41 am »
capisco che il povero vasco non possa certo essere più preparato dei già largamente ignoranti (e derisi su scala europea) imprenditori italici (abituati solo a spillare soldi a uno Stato-mamma-mucca da mungere , salvo poi inneggiare ipocritamente al liberismo ed evadere in massa il fisco....) sui concetti che ho elencato di "complementarietà, divisione internazionale del lavoro, integrazione produittiva, filiera, nicchia di mercato, valorizzazione dei fattori immateriali dei prodotti, offerte non trasferibili, ecc." e che quindi come loro non veda alternative al trinomio suicida delocalizzazione/chiusura a riccio/svendita di knowhow.....

conseguentemente non ci provo neppure a spiegare a lui quel che riescono a capire perfettamente in Francia, in Germania, ecc. circa il fatto che senza una strategia che tenga conto TUTTI ASSIEME di quei concetti che ho elencato (e che col "chiudersi a riccio" hanno a che fare come i posts di vasco con l'economia, ossia NULLA) e che vi aggiunga un'attenzione verso l'INNOVAZIONE e (a monte) verso la ricerca, la formazione, l'educazione, la cultura DEL TUTTO IGNOTE nella politica (governativa ed imprenditoriale) italica attuale, non easiste alcuna possibilità di evitare di sprofondare economicamente nel baratro.......

del resto si tratta, come ho già detto, della stessa suicida ed ignobile "politica" dei Cenni, che sputano sui Cinesi, si fanno eleggere sindaci (sotto il vessillo di quel PdL che ha condonato gli evasori e protetto gli esportatori di capitali con lo scudo fiscale.... e che taglia ricerca e formazione) sulla base della sinofobia e nel contempo delocalizzano le fabbriche tessili in Cina (magari pagando anche in ritardo i salari....) e si fanno appoggiare nelle proprie campagne elettorali dagli industriali...che hanno svenduto il knowhow tessile alla Cina e da quelli che non hanno investito un Euro in innovazione di ciclo e di prodotto (a differenza ad esempio di Coreani, Francesi, e ovviamente...Cinesi...)

il problema del resto non é certo vasco, ma il fatto che livelli di ignoranza simili al suo si riscontrino in chi dirige istituzioni ed imprese..... come la notizia su cui ho aperto il thread dimostra.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #3 il: 30 Settembre, 2010, 10:46:51 am »
potresti fare il ministro alle attività produttive del prossimo governo
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

cavallo

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« Risposta #4 il: 30 Settembre, 2010, 12:06:09 pm »
non lo farei né in un fascioleghista "governo" come l'attuale (perché non mi ritengo di livello tanto basso su tali temi come Scajola  e affini), che è l'UNICO SUL PIANETA a non avere da 4 mesi un ministro che si occupi della crisi industriale, né in uno del "centrosinistra" dove se volessero avrebbero fior di esperti di economia di livello indicibilmente superiore al mio da usare (se anche nel "centrosinistra" non prevalessero troppo spesso gli ignoranti e gli "amici di..." e se coloro che sono stati ministri competenti non venissero attaccati dal becerume corporativo tassinar-evasore).

quel che é certo è che i concetti che ho elencato (e che uso ad esempio professionalmente  in corsi in Paesi del Sud del mondo con gente assai più aperta e colta della media dei politici e degli imprenditori italioti, che tanto per dirne una in una inchiesta di pochi anni fa dimostrarono di NON LEGGERE PIU' DI UN LIBRO DI ECONOMIA, MANAGEMENT, ecc. ALL'ANNO e spesso neppure un giornale economico....) sono ampiamente usati in Germania, Francia, ecc. (per le quali, infatti, la crisi risulta si concluderà entro il 2010, a fronte di un'Italia che tornerà al livello del 2007 FORSE nel 2015....) mentre da noi li usano solo pochi imprenditori e politici affogati dalla concorrenza sleale di amici dei camorristi, di evasori, di faccendieri, di grandi elettori di Cenni, di dirigenti che fanno fallire le aziende, di "trote", di furbetti, di infeudati ai bassolini, ecc.

e per conoscere quei concetti non serve essere ministri o anche solo esperti: basta aver studiato l'ABC dell'economia e non farsi accecare dai pregiudizi etnocentrici anche nel business
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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« Risposta #5 il: 30 Settembre, 2010, 12:14:55 pm »
propio pochi giorni fa ti rallegravi che la germania ha aumentato l'export verso la cina e adesso ti lamenti se lo fa l'italia e citi la germania come esempio???


in effetti visti gli sbocchi nulli come ministro non ti resta che l'espatrio...

http://www.associna.com/modules.phpònam ... t=germania
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #6 il: 30 Settembre, 2010, 12:30:59 pm »
vedi povero vasco, capisco che la tua difficoltà nella lettura ti ha impedito certamente di leggere a QUALE tipo di export ci si riferiva, ma la Germania, povero vasco, non ha aumentato (come si vantano invece di fare gli imprenditori italici....) l'esportazione di  MACCHINE UTENSILI dei settori in cui la Cina sta RINNOVANDO le sue fabbriche per COMPETERE MEGLIO E DI PIU' con quelle occidentali 8ad esempio proprio il tessile....), bensì ha incrementato...la vendita di Mercedes, BMW, elettrodomestici, impianti di energie alternative, ecc., tutte cose con le quali difficilmente si producono altre merci.....

inoltre come sempre tu hai preso SOLO una parte della notizia del link sulla Germania ed hai rimosso quella (guarda caso: fa parte della tua "cultura" antisindacale....) che riguarda il fatto che in Germania sui firmano, al contrario che in Italia, accordi dove il grande padronato GARANTISCE LA NON LICENZIABILITA' senza il consenso sindacale!!!!) perché crede nel valore della professionalità operaia!!!!


e queste sono fra le tante differenze che ovviamente sfuggono a te e, quel che é peggio, a imprenditori e politici italioti e a chi si vanta dell'incremento dell'export di MACCHINE UTENSILI (sapeste almeno che significa....).  Inoltre altri Paesi europei a differenza dell'Italia stanno facendo sforzi imparagonabili a quelli italioti per promuovere DAVVERO (e non con pagliacciate fallimentari come "Piazza Italia" fallita a beijing...) se stessi in Cina; ad esempio, i produttori di vino di Bordeaux hanno promosso campagne pubblicitarie (in Cinese) per gli abbinamenti dei loro vini coi piatti cinesi per favorirne il consumo da parte dei Cinesi in francia e l'export in Cina (simili iniziative in Italia... cerca di farle SOLO Associna in Toscana....!!!!!), mentre sia in Francia che in Germania si sta operando seriamente per intercettare il crescente flusso di turisti cinesi e ampliarlo, al contrario che in Italia, dove a fronte di una potenzialità di 5 MILIONI DI TURISTI CINESI ALL'ANNO (dato OIT già postato in passato su ASSOCINA) ce ne sono solo 400.000 perché mancano: offerte specifiche, tours specifici, guide che sappiano il Cinese, servizi promozionali, contatti seri con le agenzie turistiche cinesi, prezzi meno farseschi di quelli degli alberghi italiani.....

e in più nessun Sindaco o ministro francese o tedesco si azzarderebbe a fare campagne sinofobe alla Cenni o alla Maroni, perché sanno bene che sono oltre tutto controproducenti nei rapporti economici e turistici con la Cina.......

ma ripeto, ognuno é libero di suicidarsi come gli pare, basta che poi non racconta di essere "vittima" dei "perfidi Cinesi"....!
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« Risposta #7 il: 30 Settembre, 2010, 12:56:06 pm »
Citazione da: "cavallo"
 inoltre come sempre tu hai preso SOLO una parte della notizia del link sulla Germania ed hai rimosso quella (guarda caso: fa parte della tua "cultura" antisindacale....) che riguarda il fatto che in Germania sui firmano, al contrario che in Italia, accordi dove il grande padronato GARANTISCE LA NON LICENZIABILITA' senza il consenso sindacale!!!!) perché crede nel valore della professionalità operaia!!!!


in effetti in germania c'è gente seria che difficilmente ricorre ai certificati fasulli per stare a casa o a falsi invalidi, o truffe varie ecc.ecc. li i sindacati e i lavoratori fanno il loro buon lavoro
in italia come giustamente fai sempre riscontrare tu patria di mafiopoli e velinismo i sindacati favoriscono chi truffa con finti certificati di malattia, chi ruba in azienda,  i falsi invalidi, i detentori di poltrone, l'articolo 18 per gli altri mentre per iol sindacato non vale ecc.ecc.
propio un suicidio sindacale, basta poi non raccontare di essere vittima "della perfida delocalizzazione estera" fra cui anche quella cinese
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« Risposta #8 il: 30 Settembre, 2010, 13:02:16 pm »
com'é che non parli più dell'export tedesco? perché ho smascherato il tuo errore di paragonare Mercedes e macchine utensili?  prima di insultare i sindacati italiani, prova a cercarti su google (lo potrei fare io ma se lo fai tu almeno eviti di scrivere fesserie sull'export e su concetti che non conosci...) i dati della produttività per addetto in Germania e Italia nell'industria: scoprirai in QUALE dei 2 Paesi é più alta......; e poi magari verifica pure i livelli salariali tedeschi (tantom per dirne una aumentati del 100% negli ultimi 16 anni, come ha precisato il Sindacato tedesco ieri lamentando che i profitti sono però aumentati nello stesso periodo di TREDICI VOLTE!!!!) e italioti.....

ne azzeccassi una.....
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« Risposta #9 il: 30 Settembre, 2010, 13:06:47 pm »
parlo di export tedesco e ti lamenti che non parlo dei sindacati, parlo dei sindacati e ti lamenti che non parlo dell'export....

che fossi un uomo confusionato si era capito dalle lauree agli antipodi che dovresti avere ma non ricordarcelo sempre ti supplico

e deciditi una buona volta... un briciolo di coerenza e meno ipocrisia please
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« Risposta #10 il: 30 Settembre, 2010, 13:26:32 pm »
me deciditi tu a imparare a leggere!
1) la mia osservazione sulla diversa attenzione alla professionalità operaiain Germania era di SEI righe su TRENTUNO del mio post.... evidentemente non sei in grado di dare il giusto peso ad ogni fattore e o li dimentichi o non li capisci (e resta la tua ignoranza sulla produttività in Italia e Germania....);
2) la tua osservazione sull'export tedesco era come sempre del tutto immotivata e basata sulla totale incapacità di leggere i linjs e sull'altrettanto totale incapacità di capire (cosa del resto purtroppo diffusa anche fra pseudoimprenditori e pseudopolitici italici...) la differenza fra esportare auto, elettrodomestici, ecc. e macchine utensili;
3) la questione dell'export che tui riduci falsamente al "doversi chiudere a riccio" (proprio perché non uno solo dei concetti da me elencati ti é noto e per questo fra l'altro non intervieni su di essi, forse perché stai affannosamente cercandoli su wikypedia....) é assai più complessa e l'esempio tedesco lo dimostra; oltre tutto si collega con strategie economiche e culturali sul turismo, sulla ricerca, sull'efficienza burocratica, sul rispetto per le culture altre, ecc.: tutti terreni sui quali berlusconia sta sprofondando nell'abisso......non certo per colpa dei Sindacati....

...ecco perché ripeto da mesi che tu sei un utile fattore di allenamento per gli ASSOCINI; perché come dimostri in questo thread tu rappresenti perfettamente il livello di concezioni (suicide collettivamente) e di incompetenze che caratterizza i settori egemoni della pseudoimprenditoria e della pseudopolitica italica, che stanno (da lungo tempo, da assai prima del berlusconismo che né é sintomo e non causa) affossando il Paese e con cui gli Associni hanno o avranno a che fare nella vita reale in forme rese assai più acute che su questo forum dal ruolo sociale di quegli inetti, nell'economia e nelle istituzioni.....
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