L'Italia e gli italiani - page 5 - Sfoghi - Associna Forum

Autore Topic: L'Italia e gli italiani  (Letto 20976 volte)

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kinzika

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Re: studi
« Risposta #60 il: 23 Dicembre, 2010, 21:35:30 pm »
Citazione da: "kinzika"
Citazione da: "vascoexinhong"
Citazione da: "kinzika"
  inventandomi di essereuna seconda generazione di cinesi per esempio. che hanno sicuramente un bagaglio culturale maggiore di una che siè spostata solo per andare in vacanza. tutto qui.

non intendo dire quello che pensi tu, perché mi sento cosmopolita e non certo questo o quello lungi da me eticchettarmi o etichettaregli altri. intendevo solo essere corretta e non prenderti per il culo visto che stai facendo una ricerca inventandomi di essereuna seconda generazione di cinesi per esempio. che hanno sicuramente un bagaglio culturale maggiore di una che siè spostata solo per andare in vacanza. tutto qui.


basta ades0 er0 cstringermi as fsare copia e inc0'lla e 6risponderti!qrtyjkl basta vasco stai esasgenrando. buon3 fesrtività.l
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Ener

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« Risposta #61 il: 31 Dicembre, 2010, 01:55:33 am »
Citazione da: "vascoexinhong"
erner mi puoi spiegare questa tua affermazione?

Citazione
- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.


voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..
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vasco reds

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« Risposta #62 il: 31 Dicembre, 2010, 10:04:33 am »
Citazione da: "Ener"
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erner mi puoi spiegare questa tua affermazione?

Citazione
- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..


xie xie
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kinzika

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culture
« Risposta #63 il: 04 Gennaio, 2011, 21:53:45 pm »
Citazione da: "vascoexinhong"
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erner mi puoi spiegare questa tua affermazione?

Citazione
- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..

xie xie


ecco credo però che l'enorme cultura possa trascendere la ffede o non fede.

d'altronde la questione è un'altra ma è troppo lunga per spiegarla in un thread che appunto richiedeva specificatamente domande alle seconde generazioni etc. etc.. come appunto ha intuito qualcuno.

grazie a Gpearl per avere posto una domanda molto importante in questo contesto storico sociale attuale di ..

direi..
caos..
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Re: culture
« Risposta #64 il: 04 Gennaio, 2011, 21:55:31 pm »
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erner mi puoi spiegare questa tua affermazione?

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- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..

xie xie

ecco credo però che l'enorme cultura possa trascendere la ffede o non fede.

d'altronde la questione è un'altra ma è troppo lunga per spiegarla in un thread che appunto richiedeva specificatamente domande alle seconde generazioni etc. etc.. come appunto ha intuito qualcuno.

grazie a Gpearl per avere posto una domanda molto importante in questo contesto storico sociale attuale di ..

direi..
caos..


ovviamente e per evitare ulteriori quivoci in accezione positiva.. un caos danzante..
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Re: culture
« Risposta #65 il: 04 Gennaio, 2011, 21:56:27 pm »
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- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..

xie xie

ecco credo però che l'enorme cultura possa trascendere la ffede o non fede.

d'altronde la questione è un'altra ma è troppo lunga per spiegarla in un thread che appunto richiedeva specificatamente domande alle seconde generazioni etc. etc.. come appunto ha intuito qualcuno.

grazie a Gpearl per avere posto una domanda molto importante in questo contesto storico sociale attuale di ..

direi..
caos..

ovviamente e per evitare ulteriori quivoci in accezione positiva.. un caos danzante..


http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.h ... +Nietzsche
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Re: culture
« Risposta #66 il: 04 Gennaio, 2011, 21:57:14 pm »
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- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..

xie xie

ecco credo però che l'enorme cultura possa trascendere la ffede o non fede.

d'altronde la questione è un'altra ma è troppo lunga per spiegarla in un thread che appunto richiedeva specificatamente domande alle seconde generazioni etc. etc.. come appunto ha intuito qualcuno.

grazie a Gpearl per avere posto una domanda molto importante in questo contesto storico sociale attuale di ..

direi..
caos..

ovviamente e per evitare ulteriori quivoci in accezione positiva.. un caos danzante..

http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.h ... +Nietzsche


ecco.. prendiamo il meglio dal filosofo più seguito nel '90..

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.
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Re: culture
« Risposta #67 il: 04 Gennaio, 2011, 22:00:10 pm »
Citazione da: "kinzika"
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- In Italia la religione come è vissuta oggi?
Beh, c'è sicuramente più distacco, ovviamente dipende da ceto sociale, livello di cultura, provenienza (paese o Città), in generale il Cattolicesimo è ancora diffuso, ma sempre meno influente sulle scelte di vita.

voglio dire che la religione "dominante" intendendo quella più diffusa resta il Cattolicesimo, ma le persone non sono più influenzate dal Cattolicesimo come in passato, e ovviamente, persone che vengono da grandi città, hanno un'elevata cultura e dunque un income medio-alto sono ancora meno influenzate, in media, da questo.. La religione permane, ma non è più, come in passato uno dei cardini del nostro modo di vivere e penasare..

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ecco credo però che l'enorme cultura possa trascendere la ffede o non fede.

d'altronde la questione è un'altra ma è troppo lunga per spiegarla in un thread che appunto richiedeva specificatamente domande alle seconde generazioni etc. etc.. come appunto ha intuito qualcuno.

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http://aforismi.meglio.it/aforismi-di.h ... +Nietzsche

ecco.. prendiamo il meglio dal filosofo più seguito nel '90..

Bisogna avere in sé il caos per partorire una stella che danzi.


nel '900... non mi ha fatto lo 0.. ovviamente..

dicevo..

come in tutte le cose bisogna saper selezionare bene cosa si intende per cultura, per argomento etc.. etc.. in questo caso l'argomento era rivolto alle seconde generazioni quindi mi scuso per aver risposto anch'io l'anno scorso.. si vede che ero in vena di chiacchiere.. se Gpearl volesse riporre la questione alle II .. molto interessante.
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Re: L'Italia e gli italiani
« Risposta #68 il: 04 Gennaio, 2011, 22:01:05 pm »
Citazione da: "Gpearl"
Ciao!

Mi sono di recente soffermata a riflettere, per via dei miei studi, su che cosa mi caratterizza come italiana e vorrei proporre alcuni topic di discussione:

- Come descrivereste l'Italia e gli italiani?

- Esiste un piatto rappresentativo della cucina italiana?

- Ci sono consuetudini sociali e comportamenti solo italiani?

- In Italia la religione come è vissuta oggi?

- Cosa ne pensate dell'organizzazione della famiglia italiana? Ad esempio il rapporto tra madri e figli, marito e moglie?

- Nei rapporti di genere esiste una caratteristica solo italiana?

- C'è un luogo dell'Italia che vi sta a cuore, e perché?

Sono curiosa, io non ho saputo trovare delle risposte soddisfacenti, ma ne ho trovate alcune in libri e articoli scritti da giovani e anziani immigrati, (non solo cinesi)...

Spero sarete sinceri, quanto più possibile...

Non credo si possa definire un'appartenenza, credo invece che l'italianità sia un'utopia costruita dalla cultura e dal popolo..
Ma se questo popolo non se ne sente più parte? Esistono ancora gli italiani oggi?

G.


ecco la ripropongo che mi piacciono queste domande..
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yiyi

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« Risposta #69 il: 05 Gennaio, 2011, 10:59:30 am »
bello e belli
pasta
ritardo
non so come è vissuta ieri
normale
no
perugia, dove sono andata per studiare italiano la prima volta
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yiyi »

Gpearl

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Grazie a tutti
« Risposta #70 il: 05 Gennaio, 2011, 13:34:02 pm »
Grazie a tutti voi per le risposte che avete dato, e ne approfitto per augurare a tutti un Buon 2011!!

In quest'anno, appena cominciato, ricorre il 150? anniversario dell'unità d'Italia. Dal 1861 sono cambiate molte cose, passando da una monarchia a un sistema governativo repubblicano.

Ma secondo voi la frase, attribuita dai più a Massimo d'Azeglio, "Abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani", ha ancora oggi risonanza?

Si pu? ancora parlare di italianità?
Se  così è allora in che cosa ci si pu? sentire italiani?

Si deve fare attenzione però a denigrare la propria appartenenza.

ò solo grazie all'identità accertata e confermata da uno stato che si pu? partire per sviluppare la coscienza di "cittadino del mondo"?

Vogliate scusare la mia inarrestabile curiosità, queste sono alcune delle domande che continuo a pormi, se vi va, buttate giù qualche riga anche voi...
Grazie ancora,
a tutti un abbraccio

Giulia
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Gpearl »

yuefei

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« Risposta #71 il: 05 Gennaio, 2011, 21:32:46 pm »
eccome.... gli italiani non sono assolutamete fatti, troppo separatisti
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da yuefei »
Ni hao

cavallo

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« Risposta #72 il: 06 Gennaio, 2011, 08:54:25 am »
Antonio Gramsci ("Quaderni dal Carcere" - Il Risorgimento) ha analizzato compiutamente le caratteristiche di un processo di unificazione nazionale (quello italico) avvenuto:
- in assenza di una vera borghesia a carattere nazionale;
-attraverso trasformismi /si veda anche "Il Gattopardo"/ e con l'appoggio ricercato e legittimato da Garibaldi, in Sicilia e Campania, di mafia e camorra;
- ad opera di una dinastia straniera (i Savoia, che l'Italiano neppure lo parlavano, conoscendo solo Piemontese e Francese!!!!!);
- con un gruppo dirigente sabaudo antimeridionale (Cavour non viaggi? mai a Sud di Firenze perché il Sud gli faceva ribrezzo....) e con teorici di deliri come il  fatto che la Sicilia fosse "peggio dell'Affrica" (con 2 f) perché almeno "l'Affrica era abitata da Negri certo inferiori ai Bianchi ma puri, la Sicilia da meticci"!!!!!!!!!!!
- in fortissima dipendenza finanziaria, militare, politica e poi economica da Francia e GB;
- con l'incapacità di vincere una sola guerra "d'indipendenza" autonomamente contro gli Asburgo, senza il ruolo determinante della Francia o, nella 3a, della Prussia (ricordate Lissa e Custoza???);
- con caratteristiche annessioniste (Italia Centrale, con plebisciti-truffa) e colonialiste (Sud, col massacro della "guerra al brigantaggio" anticontadina, dopo l'impresa dei Mille voluta e supportata dalla GB);
- con la rapina dell'economia meridionale (chiusura delle manifatture tessili campane concorrenziali per quelle piemontesi, saccheggio del Tesoro napoletano, trasferimento della cantieristica navale da Napoli a Genova, ecc.);
- tradendo il vero federalismo (quello di Cattaneo, comunalista e non regionalista e che voleva una "libera federazione di popoli che comprendeva....l'Austria"!!!!, non la pagliacciata nazi-celtica leghista attuale).

quindi la questione non é mai stata "fare gli Italiani", dall'alto, come volevano D'Azeglio e poi Cavour, poiché  semmai é proprio il carattere "dall'alto in basso" acquisito dai tutto il processo, che ne ha eliminato gli esistenti contributi popolari, ad aver impedito una vera unificazione.

successivamente, l'Italia ha avuto solo altri fattori unificanti forzati, come la Prima Guerra Mondiale (decisa con un tradimento di alleanze e un  semicolpo di Stato extraparlamentarmente), l'imposizione della lingua "unificante" a suon di vergate nelle scuole, il fascismo (creazione italiana DOC), ecc., o di profonda divisione interna come la fase della lotta della Resistenza contro i nazifascisti (inclusi appunto gli sgherri italiani di Salò e perfino reparti di SS italiani!!!).

nessuno di quei processi ha creato caratteri, tradizioni, identità "nazionali" ed inoltre l'Italia veniva da una Stopria di frammentazione comunale o per piccole aree, plurisecolare (Comuni, Repubbliche Marinare, Principati, Signorie) che aveva consolidato differenze areali culturali, gastronomiche, politiche, artistiche, linguistiche, che il processo "unitario" sabaudo ha ignorato o combattuto.

niente a che vedere con le travagliate, dure, anche feroci ma autoctone e segnate da vere rotture Storie dei processi unitari in Spagna, Francia,  Germania, Isole Britanniche, Russia e tantomeno con la nascita del vero "Stato-nazione" (senza il quale nessuna "unità" moderna é concepibile) in Francia con la Riv.Francese, una epopea che l'Italia non ha mai vissuto (e infatti non vi é stata rottura borghesia-aristocrazia) se non sulla punta delle baionette francesi dell'"Armée d'Italie" che ci hanno esportato perfino il modello dfella bandiera tricolore (a cui abbiamo sostituito il verde al blu....), e poi rapinata dei suoi tesori d'arte (e dei suoi coscritti mandati a morire in Russia....) da Napoleone!!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

kinzika

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quoTo
« Risposta #73 il: 23 Gennaio, 2011, 20:05:38 pm »
Citazione da: "yuefei"
eccome.... gli italiani non sono assolutamete fatti, troppo separatisti


quoto yuefei.
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