Missione lotta al razzismo... x Cavallo..ma non solo! - page 2 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: Missione lotta al razzismo... x Cavallo..ma non solo!  (Letto 11035 volte)

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cavallo

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« Risposta #15 il: 31 Dicembre, 2010, 18:59:54 pm »
credo che la questione di Ener, che integra quelle di destiny, sia assai importante e che si possa rispondere intrecciando  7 motivazioni:

- l'azione che Ener giustamente segnala di forze politiche precise, che perfino quando sono minoritarie riescono a costruire (anche grazie a troppe sottovalutazioni) strategie di consenso crescente perché "parlano all'irrazionalità" che alberga nelle persone e nei gruppi (e che hanno modelli ormai collaudati di azione, scarsamente contrastati);
- la differenza enorme fra la diffusione delle verità scientifiche  che crediamo esista e quella esistente davvero: basti ricordare che il 40% degli Statunitensi crede falsa la teoria di Darwin e vera quella descritta nella Genesi e che la maggioranza degli iscritti alla Lega della Provincia di padova in una indagine di pochi anni fa riteneva che una trasfusione di un immigrato o anche di un meridionale potesse "contaminare la razza" di loro..."padani"!
- la diffusione del modello occidentocentrico in termini non solo economici ma formativi (scuole ed università), spettacolari (cinema e tv), dei giochi, dei cartoons, ecc. che ha trascinato con sé concezioni, ideologie, idee suprematiste insite in quel modello (cosa del resto avvenuta anche con altri aspetti ideologici);
- l'azione diffusiva di alcuni "primi della classe" delle culture ectraoccidentali nel copiare il peggio del peggio delle ideologie militariste-ipernazionaliste-razziste occidentali: esempio il Hiappone post-Meji;
- la non assenza di elementi razzisti (da me già riassunti) nelle teorie, nei "sacri testi", nelle scelte, nella propaganda di quella ideologia figlia legittima dell'Occidente che é il marxismo nella sua versione leninista, cosa che ha ridotto grandemente la possibilità di arginare davvero la diffusione extraoccidentale del razzismo;
- non credo che la globalizzazione abbia davvero "eliminato la diffidenza verso lo "straniero"", perché semmai ha messo a contatto con chi si credeva "superiore" (gli Occidentali), "a casa sua" (come ama dire sigbnificativamente la Lega..., rimuovendo migrazioni, influssi culturali, ecc. del tutto opposti al concetto di chiusura localistico-identitaria) tradizioni, lingue, costumi, gastronomie, feste, odori, pratiche, simboli che secoli di stereotipi eurocentrici hanno fatto ritenere "estranei" e spesso "inferiori" (o "strani", quando non "schifosi"...)....: al di là dell'esotismo folkloristico (che non é affatto opposto al razzismo, anzi....) non credo affatto che scuola, media, forze politiche abbiano davvero aiutato a capire gli stranieri e tanto meno a capire quanta parte delle loro storie e culture...é già presente in quelle che noi siamo stati abituati a considerare "nostre" (dal mais ai fuochi d'artificio, dai numeri alle patate, dal riso agli scacchi, dalle aureole alla carta, dal té ai magi, ecc.!!!);
- l'intensità dei riferimenti che dalla culla alla tomba ci accompagnano in Occidente e che inculcano "distanza" (quando non odio) verso i non-Occidentali: ad esempio celebrazioni agiografiche delle Crociate, menzogne storiche dei pupi siciliani e della Chanson de Roland, piazze dedicate ad "eroi" coloniali, madonne che calpestano la mezzaluna, "feroci saladini" nelle figurine, modi di dire razzisti, filmografia sinofoba, fumetti alla tintin, collezioni di musei frutto di rapina coloniale, toponomastica sinofoba,  accademie dedicate a massacratori coloniali, esibizione di Nere nude nelle pubbliciià novecentesche,  monumenti ad autori di genocidi antimusulmani, affreschi dove gesuiti schiacciano sotto i piedi i Neri "pagani", battute e termini dispregiativi razzisti  (da "mamelucco" a "crumiro"...), ecc., riferimenti che sono stati sistematicamente esportati fuori dello stesso Occidente....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

destiny

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« Risposta #16 il: 31 Dicembre, 2010, 19:16:59 pm »
E' innegabile secondo me che i cinesi lentamente rischiano di diventare i nuovi nemici da combattere......

Lo sento a pelle da quello che dice la gente.... senza andare a scomodare troppo i media, e quant'altro..

L'uomo di strada sta identificano sempre più la Cina come la civiltà che gli sta togliendo la pagnotta..

I musulmani sono l'incubo del momento, ma anche i cinesi rischiano di rappresentare x i più lo stesso pericolo...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

vasco reds

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« Risposta #17 il: 31 Dicembre, 2010, 21:06:56 pm »
Citazione da: "destiny"
E' innegabile secondo me che i cinesi lentamente rischiano di diventare i nuovi nemici da combattere......

Lo sento a pelle da quello che dice la gente.... senza andare a scomodare troppo i media, e quant'altro..

L'uomo di strada sta identificano sempre più la Cina come la civiltà che gli sta togliendo la pagnotta..

I musulmani sono l'incubo del momento, ma anche i cinesi rischiano di rappresentare x i più lo stesso pericolo...


il problema e' forse stata la globalizzazione?? ma non quella che paventavano gli esaltati alla casarini o agnoletto
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

destiny

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« Risposta #18 il: 01 Gennaio, 2011, 18:22:09 pm »
Il capro espiatorio serve sempre...

Oggi i musulmano, domani i cinesi e dopodomani l'Africa...;-)  :roll:
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Ener

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« Risposta #19 il: 02 Gennaio, 2011, 12:16:55 pm »
Citazione da: "cavallo"
credo che la questione di Ener, che integra quelle di destiny, sia assai importante e che si possa rispondere intrecciando  7 motivazioni:

- l'azione che Ener giustamente segnala di forze politiche precise, che perfino quando sono minoritarie riescono a costruire (anche grazie a troppe sottovalutazioni) strategie di consenso crescente perché "parlano all'irrazionalità" che alberga nelle persone e nei gruppi (e che hanno modelli ormai collaudati di azione, scarsamente contrastati);
- la differenza enorme fra la diffusione delle verità scientifiche  che crediamo esista e quella esistente davvero: basti ricordare che il 40% degli Statunitensi crede falsa la teoria di Darwin e vera quella descritta nella Genesi e che la maggioranza degli iscritti alla Lega della Provincia di padova in una indagine di pochi anni fa riteneva che una trasfusione di un immigrato o anche di un meridionale potesse "contaminare la razza" di loro..."padani"!
- la diffusione del modello occidentocentrico in termini non solo economici ma formativi (scuole ed università), spettacolari (cinema e tv), dei giochi, dei cartoons, ecc. che ha trascinato con sé concezioni, ideologie, idee suprematiste insite in quel modello (cosa del resto avvenuta anche con altri aspetti ideologici);
- l'azione diffusiva di alcuni "primi della classe" delle culture ectraoccidentali nel copiare il peggio del peggio delle ideologie militariste-ipernazionaliste-razziste occidentali: esempio il Hiappone post-Meji;
- la non assenza di elementi razzisti (da me già riassunti) nelle teorie, nei "sacri testi", nelle scelte, nella propaganda di quella ideologia figlia legittima dell'Occidente che é il marxismo nella sua versione leninista, cosa che ha ridotto grandemente la possibilità di arginare davvero la diffusione extraoccidentale del razzismo;
- non credo che la globalizzazione abbia davvero "eliminato la diffidenza verso lo "straniero"", perché semmai ha messo a contatto con chi si credeva "superiore" (gli Occidentali), "a casa sua" (come ama dire sigbnificativamente la Lega..., rimuovendo migrazioni, influssi culturali, ecc. del tutto opposti al concetto di chiusura localistico-identitaria) tradizioni, lingue, costumi, gastronomie, feste, odori, pratiche, simboli che secoli di stereotipi eurocentrici hanno fatto ritenere "estranei" e spesso "inferiori" (o "strani", quando non "schifosi"...)....: al di là dell'esotismo folkloristico (che non é affatto opposto al razzismo, anzi....) non credo affatto che scuola, media, forze politiche abbiano davvero aiutato a capire gli stranieri e tanto meno a capire quanta parte delle loro storie e culture...é già presente in quelle che noi siamo stati abituati a considerare "nostre" (dal mais ai fuochi d'artificio, dai numeri alle patate, dal riso agli scacchi, dalle aureole alla carta, dal té ai magi, ecc.!!!);
- l'intensità dei riferimenti che dalla culla alla tomba ci accompagnano in Occidente e che inculcano "distanza" (quando non odio) verso i non-Occidentali: ad esempio celebrazioni agiografiche delle Crociate, menzogne storiche dei pupi siciliani e della Chanson de Roland, piazze dedicate ad "eroi" coloniali, madonne che calpestano la mezzaluna, "feroci saladini" nelle figurine, modi di dire razzisti, filmografia sinofoba, fumetti alla tintin, collezioni di musei frutto di rapina coloniale, toponomastica sinofoba,  accademie dedicate a massacratori coloniali, esibizione di Nere nude nelle pubbliciià novecentesche,  monumenti ad autori di genocidi antimusulmani, affreschi dove gesuiti schiacciano sotto i piedi i Neri "pagani", battute e termini dispregiativi razzisti  (da "mamelucco" a "crumiro"...), ecc., riferimenti che sono stati sistematicamente esportati fuori dello stesso Occidente....


Ti ringrazio Cavallo, ma allora come "invertire la tendenza"? cioè se anzi che regredire il razzismo si espande cosa bisogna fare? Si hanno i mezzi per eliminarlo? Riguardo a chi dice che la globalizzazione sia un male io dico che no, è un bene, basta gestirla nel modo giusto, globalizzazione non deve essere vista come una cultura che si impone sulle altre, ma tante culture che si fondono, la globalizzazione ci da la possibilità di diventare multiculturali, di conoscere più lingue e più culture, non però come si fa erroneamente cancellando la nostra, ma esportando la nostra e imprtando quella altrui, in modo tale da arrichirsi tutti.. Questo è il vero senso della globalizzazione, e un mondo "multipolare" come quello che si va delineando (ovvero dove i poli di potere saranno almeno 5-6, Usa, Brasile, UE, Russia, Cina, India, Giappone, Unione Araba) spero favorirà questo processo..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Ener »

destiny

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« Risposta #20 il: 02 Gennaio, 2011, 12:21:13 pm »
Ener, balleranno tutti hip hop, parleranno tutti inglese e via dicendo...

Leggiti FUKUYAMA:la fine della storia..

 :-D  :-D

La cultura dominante è una sola: quella americana...e vale x noi, come per i cinesi o i russi...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

cavallo

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« Risposta #21 il: 02 Gennaio, 2011, 12:30:04 pm »
grazie per le tue osservazioni, Ener, a cui cerco di rispondere:

"allora come "invertire la tendenza"? cioè se anzi che regredire il razzismo si espande cosa bisogna fare? Si hanno i mezzi per eliminarlo?"
non credo che il razzismo, come lo stupro, la pedofilia, l'omofobia, la rapina, il terrorismo, ecc. siano eliminabili, ma possono essere resi marginali e soprattutto si pu? impedire che quelli tra quei crimini che sono figli o fratelli di precise ideologie (non tutti quelli che ho elencato lo sono...., direttamente o indirettamente...) trovino spazio di propaganda, di insegnamento, di radicamento in forme organizzate (gruppi, partiti, ecc.) e soprattutto raggiungano legittimazioni che aprono loro spazi di gestione e governo istituzionale: basterebbe questo per renderli immensamente meno rilevanti.

"Riguardo a chi dice che la globalizzazione sia un male io dico che no, è un bene, basta gestirla nel modo giusto, globalizzazione non deve essere vista come una cultura che si impone sulle altre, ma tante culture che si fondono, la globalizzazione ci da la possibilità di diventare multiculturali, di conoscere più lingue e più culture, non però come si fa erroneamente cancellando la nostra, ma esportando la nostra e imprtando quella altrui, in modo tale da arrichirsi tutti.. Questo è il vero senso della globalizzazione, e un mondo "multipolare" come quello che si va delineando (ovvero dove i poli di potere saranno almeno 5-6, Usa, Brasile, UE, Russia, Cina, India, Giappone, Unione Araba) spero favorirà questo processo.."
concordo con 2 precisazioni:
- non si tratta solo di esportare ed importare elementi culturali (questo nonostante quel che credono gli xenofobi é sempre avvenuto in tutta la Storia....) ma di valorizzare il fatto che elementi culturali "altri" sono parte integrante di tutte le culture ed identità, ossia che non esistono e non sono mai esistite "culture/identittà pure", il che non é così meccanicamente  banale e collegato a concezioni dell'interculturalità spesso puramente esotistiche e folkloriche, che non fanno i conti con "l'altro che c'é già in noi"...;
- le culture nella globalizzazione (come in ohni altra epoca storica, pèeraltro) si preservano, si mescolano positivamente invece di soppiantarsi, sradicarsi, eliminarsi in base a rapporti di forza (interni a ciascuna nazione o internazionali), solo  se si cancellano le ideologie suprematiste, razziste, integraliste, altrimenti ci? é del tutto impossibile: quindi non é la multiculturaliyà lo strumento per la lotta al razzismo, ma al contrario é la lotta al razzismo la condizione della vera multiculturalità.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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vasco reds

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« Risposta #22 il: 03 Gennaio, 2011, 21:15:25 pm »
Citazione da: "Ener"
Citazione da: "cavallo"
credo che la questione di Ener, che integra quelle di destiny, sia assai importante e che si possa rispondere intrecciando  7 motivazioni:

- l'azione che Ener giustamente segnala di forze politiche precise, che perfino quando sono minoritarie riescono a costruire (anche grazie a troppe sottovalutazioni) strategie di consenso crescente perché "parlano all'irrazionalità" che alberga nelle persone e nei gruppi (e che hanno modelli ormai collaudati di azione, scarsamente contrastati);
- la differenza enorme fra la diffusione delle verità scientifiche  che crediamo esista e quella esistente davvero: basti ricordare che il 40% degli Statunitensi crede falsa la teoria di Darwin e vera quella descritta nella Genesi e che la maggioranza degli iscritti alla Lega della Provincia di padova in una indagine di pochi anni fa riteneva che una trasfusione di un immigrato o anche di un meridionale potesse "contaminare la razza" di loro..."padani"!
- la diffusione del modello occidentocentrico in termini non solo economici ma formativi (scuole ed università), spettacolari (cinema e tv), dei giochi, dei cartoons, ecc. che ha trascinato con sé concezioni, ideologie, idee suprematiste insite in quel modello (cosa del resto avvenuta anche con altri aspetti ideologici);
- l'azione diffusiva di alcuni "primi della classe" delle culture ectraoccidentali nel copiare il peggio del peggio delle ideologie militariste-ipernazionaliste-razziste occidentali: esempio il Hiappone post-Meji;
- la non assenza di elementi razzisti (da me già riassunti) nelle teorie, nei "sacri testi", nelle scelte, nella propaganda di quella ideologia figlia legittima dell'Occidente che é il marxismo nella sua versione leninista, cosa che ha ridotto grandemente la possibilità di arginare davvero la diffusione extraoccidentale del razzismo;
- non credo che la globalizzazione abbia davvero "eliminato la diffidenza verso lo "straniero"", perché semmai ha messo a contatto con chi si credeva "superiore" (gli Occidentali), "a casa sua" (come ama dire sigbnificativamente la Lega..., rimuovendo migrazioni, influssi culturali, ecc. del tutto opposti al concetto di chiusura localistico-identitaria) tradizioni, lingue, costumi, gastronomie, feste, odori, pratiche, simboli che secoli di stereotipi eurocentrici hanno fatto ritenere "estranei" e spesso "inferiori" (o "strani", quando non "schifosi"...)....: al di là dell'esotismo folkloristico (che non é affatto opposto al razzismo, anzi....) non credo affatto che scuola, media, forze politiche abbiano davvero aiutato a capire gli stranieri e tanto meno a capire quanta parte delle loro storie e culture...é già presente in quelle che noi siamo stati abituati a considerare "nostre" (dal mais ai fuochi d'artificio, dai numeri alle patate, dal riso agli scacchi, dalle aureole alla carta, dal té ai magi, ecc.!!!);
- l'intensità dei riferimenti che dalla culla alla tomba ci accompagnano in Occidente e che inculcano "distanza" (quando non odio) verso i non-Occidentali: ad esempio celebrazioni agiografiche delle Crociate, menzogne storiche dei pupi siciliani e della Chanson de Roland, piazze dedicate ad "eroi" coloniali, madonne che calpestano la mezzaluna, "feroci saladini" nelle figurine, modi di dire razzisti, filmografia sinofoba, fumetti alla tintin, collezioni di musei frutto di rapina coloniale, toponomastica sinofoba,  accademie dedicate a massacratori coloniali, esibizione di Nere nude nelle pubbliciià novecentesche,  monumenti ad autori di genocidi antimusulmani, affreschi dove gesuiti schiacciano sotto i piedi i Neri "pagani", battute e termini dispregiativi razzisti  (da "mamelucco" a "crumiro"...), ecc., riferimenti che sono stati sistematicamente esportati fuori dello stesso Occidente....

Ti ringrazio Cavallo, ma allora come "invertire la tendenza"? cioè se anzi che regredire il razzismo si espande cosa bisogna fare? Si hanno i mezzi per eliminarlo? Riguardo a chi dice che la globalizzazione sia un male io dico che no, è un bene, basta gestirla nel modo giusto, globalizzazione non deve essere vista come una cultura che si impone sulle altre, ma tante culture che si fondono, la globalizzazione ci da la possibilità di diventare multiculturali, di conoscere più lingue e più culture, non però come si fa erroneamente cancellando la nostra, ma esportando la nostra e imprtando quella altrui, in modo tale da arrichirsi tutti.. Questo è il vero senso della globalizzazione, e un mondo "multipolare" come quello che si va delineando (ovvero dove i poli di potere saranno almeno 5-6, Usa, Brasile, UE, Russia, Cina, India, Giappone, Unione Araba) spero favorirà questo processo..


erner hai viaggiato negli ultimi tempi??? io sto facendo un viaggio che al momento ha toccato 6 nazioni in 2 continenti "on the road", e a parte l'architettura trovo ovunque le stesse cose fatte nel medesimo posto.... artigianato locale completamente sparito, tutti i mercati popolari uguali, ci si differenzia solo per lingua, cibo... e alle volte facce....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

Xaratos

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« Risposta #23 il: 03 Gennaio, 2011, 23:53:59 pm »
Pensavo che il razzismo fosse nato quando le nazioni, si sono "svincolate" dal potere imperiale e si sono formate le "monarchie nazionali" e cominciassero razzismi del tipo:"Francesi che odiano italiani", o cose del genere e che ci fosse stato un'accentuamento (anche grazie a razzismi diventati dogmi religiosi) durante le colonizzazioni (in una delle sporadiche lezioni di storia dove non mi sono addormantato, ho sentito dire che la chiesa ha avuto un concistoro per decidere se le persone di colore avessero o meno un'anima).... Evidentemente, queste mie convinzioni, sono frutto di fantasia e di una mente non propriamente "avezza" alle nozioni storiche. Leggerò il libro che hai indicato cavallo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Xaratos »
"Ho pieta di coloro; che l´amore di se ha legato alla patria. La patria non è altro che un campo di tende, in un deserto di sassi!" - Antico Canto Tibetano.

cavallo

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« Risposta #24 il: 04 Gennaio, 2011, 07:18:50 am »
xaratos, alcuni degli elementi che citi si inseriscono nel quadro generale che ho cercato di sintetizzare (e che é assai pèiù compèlesso di come l'ho sunteggiato...):
"Pensavo che il razzismo fosse nato quando le nazioni, si sono "svincolate" dal potere imperiale e si sono formate le "monarchie nazionali" e cominciassero razzismi del tipo:"Francesi che odiano italiani", o cose del genere"
in realtà il nazionalismo (nato in Europa alla fine del XVIII secolo, con l'affermarsi appunto del concetto di "nazione" che trionfa solo con la Riv. Francese) é collegato al razzismo ma non ne é sinonimo (si pu? essere nazionalisti senza essere razzisti, non viceversa) e non nasce attraverso uno svincolamento di singole nazioni dal potere imperiale (come avviene ad esempio con i nazionalismi antiasburgici)  ma dall'affermarsi del concetto nuovo (borghese) di Stato-nazione anche in ambito imperiale (Francia); l'odio fra cittadini di diverse nazioni non necessariamemnte é basato sul razzismo e neppure sull'etnicità (altrimenti Alsaziani, Corsi, Savoardi, ecc. come si sarebbero sentiti "Francesi"???)

"e che ci fosse stato un'accentuamento (anche grazie a razzismi diventati dogmi religiosi) durante le colonizzazioni (...)ho sentito dire che la chiesa ha avuto un concistoro per decidere se le persone di colore avessero o meno un'anima"
verissimo il legame accentuazione del razzismo/colonizzazione (il razzismo ne diviene l'elemento pseudogiustificativo),  ma va distinto tra colonialismo "classico" (quello fra il XVI e il XVII secolo, corrispondente anche alla tratta schiavista transatlantioca su base razzista) a forte connotazione religiosa (infatti la prima  sistematizzazione dell'ideologia razzista é la concezione della "limpieza de sangre" che nasce nella Spagna cattolica del XVI secolo contro Musulmani ed Ebrei), durante il quale periodo avviene proprio la discussione che tu giustamente citi sul fatto che gli Indios delle Americhe abbiano o no un'anima, risolta  peraltro positivamente....) e colonialismo "moderno" (che inizia con la Spedizione d'Egitto napoleonica) deo secoli XIX e XX, durante il quale al contrario prevale una visione "scientista" che sfrutta il darwinismo, l'antropologia, la filologia, l'archeologia, ecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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kinzika

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« Risposta #25 il: 04 Gennaio, 2011, 10:10:12 am »
Non è solo e solo questione di "razzismo".. malato e malattia etc.. per pochi anni di vita su questa terra non si pu? starsene in pace a pregare o non pregare etc.. etc. (mi riferisco alle cose tragiche attuali nel mondo..) non è possibile continuare in questa maniera.

Perché non si pu? stare tutti individualmente o in gruppo se uno preferisce etc.. etc. in pace? è così noioso?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da kinzika »
sono responsabile di quello che scrivo non di quello che capisci tu. Anonimo(?)

vasco reds

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« Risposta #26 il: 04 Gennaio, 2011, 10:32:41 am »
Citazione da: "destiny"
Il capro espiatorio serve sempre...

Oggi i musulmano, domani i cinesi e dopodomani l'Africa...;-)  :roll:


 in altri paesi il capro espiatorio è il cristiano.....
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

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« Risposta #27 il: 04 Gennaio, 2011, 10:47:19 am »
E' guerra tra la parte degenerata dell'Islam e quella degenerativa delle democrazie "Occidentali".

Se non capisci che la guerra è reale, non comprenderai quello che è successo in questi giorni.

Detto ci? (questo vale per qualsiasi circostanza): se diventi uguale a colui che vuoi combattere e cominci a replicare pan per focaccia prendendotela con degli innocenti o, peggio, dei civili innocenti, gli fai solo un favore e gli dai degli ulteriori motivi in più per attaccarti dandogli quella legittimazione che disperatamente cerca...

Ti faccio un esempio...

Europa, anno 2022: massacrati X miglia di musulmani...

Al queda: "Vedete chi sono? Avete visto???"

 :roll:  :roll:

E' proprio quello che vogliono...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »

vasco reds

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« Risposta #28 il: 04 Gennaio, 2011, 10:58:44 am »
prova a fare alti esempi perchè i copti non mi sembrano tanto "occidentali"
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da vascoexinhong »

destiny

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« Risposta #29 il: 04 Gennaio, 2011, 11:00:22 am »
E' il papa è africano?

 :-D  :-D

I leghisti ieri?? Sono cinesi???
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da destiny »