credo che la questione di Ener, che integra quelle di destiny, sia assai importante e che si possa rispondere intrecciando 7 motivazioni:
- l'azione che Ener giustamente segnala di forze politiche precise, che perfino quando sono minoritarie riescono a costruire (anche grazie a troppe sottovalutazioni) strategie di consenso crescente perché "parlano all'irrazionalità" che alberga nelle persone e nei gruppi (e che hanno modelli ormai collaudati di azione, scarsamente contrastati);
- la differenza enorme fra la diffusione delle verità scientifiche che crediamo esista e quella esistente davvero: basti ricordare che il 40% degli Statunitensi crede falsa la teoria di Darwin e vera quella descritta nella Genesi e che la maggioranza degli iscritti alla Lega della Provincia di padova in una indagine di pochi anni fa riteneva che una trasfusione di un immigrato o anche di un meridionale potesse "contaminare la razza" di loro..."padani"!
- la diffusione del modello occidentocentrico in termini non solo economici ma formativi (scuole ed università), spettacolari (cinema e tv), dei giochi, dei cartoons, ecc. che ha trascinato con sé concezioni, ideologie, idee suprematiste insite in quel modello (cosa del resto avvenuta anche con altri aspetti ideologici);
- l'azione diffusiva di alcuni "primi della classe" delle culture ectraoccidentali nel copiare il peggio del peggio delle ideologie militariste-ipernazionaliste-razziste occidentali: esempio il Hiappone post-Meji;
- la non assenza di elementi razzisti (da me già riassunti) nelle teorie, nei "sacri testi", nelle scelte, nella propaganda di quella ideologia figlia legittima dell'Occidente che é il marxismo nella sua versione leninista, cosa che ha ridotto grandemente la possibilità di arginare davvero la diffusione extraoccidentale del razzismo;
- non credo che la globalizzazione abbia davvero "eliminato la diffidenza verso lo "straniero"", perché semmai ha messo a contatto con chi si credeva "superiore" (gli Occidentali), "a casa sua" (come ama dire sigbnificativamente la Lega..., rimuovendo migrazioni, influssi culturali, ecc. del tutto opposti al concetto di chiusura localistico-identitaria) tradizioni, lingue, costumi, gastronomie, feste, odori, pratiche, simboli che secoli di stereotipi eurocentrici hanno fatto ritenere "estranei" e spesso "inferiori" (o "strani", quando non "schifosi"...)....: al di là dell'esotismo folkloristico (che non é affatto opposto al razzismo, anzi....) non credo affatto che scuola, media, forze politiche abbiano davvero aiutato a capire gli stranieri e tanto meno a capire quanta parte delle loro storie e culture...é già presente in quelle che noi siamo stati abituati a considerare "nostre" (dal mais ai fuochi d'artificio, dai numeri alle patate, dal riso agli scacchi, dalle aureole alla carta, dal té ai magi, ecc.!!!);
- l'intensità dei riferimenti che dalla culla alla tomba ci accompagnano in Occidente e che inculcano "distanza" (quando non odio) verso i non-Occidentali: ad esempio celebrazioni agiografiche delle Crociate, menzogne storiche dei pupi siciliani e della Chanson de Roland, piazze dedicate ad "eroi" coloniali, madonne che calpestano la mezzaluna, "feroci saladini" nelle figurine, modi di dire razzisti, filmografia sinofoba, fumetti alla tintin, collezioni di musei frutto di rapina coloniale, toponomastica sinofoba, accademie dedicate a massacratori coloniali, esibizione di Nere nude nelle pubbliciià novecentesche, monumenti ad autori di genocidi antimusulmani, affreschi dove gesuiti schiacciano sotto i piedi i Neri "pagani", battute e termini dispregiativi razzisti (da "mamelucco" a "crumiro"...), ecc., riferimenti che sono stati sistematicamente esportati fuori dello stesso Occidente....