Wei JIngsheng: l'inflazione porterà all'collasso il PCC - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Wei JIngsheng: l'inflazione porterà all'collasso il PCC  (Letto 2103 volte)

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TianYian

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Wei JIngsheng: l'inflazione porterà all'collasso il PCC
« il: 31 Dicembre, 2010, 17:00:48 pm »
per il dissidente cinese Wei Jingsheng, l'inflazione che attualmente si trova in Cina, rischia di provocare il collasso dell'governo cinese...

http://www.businessinsider.com/wei-jing ... se-2010-12

http://www.asianews.it/news-en/Inflatio ... 20383.html
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TianYian

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« Risposta #1 il: 31 Dicembre, 2010, 23:37:35 pm »
eddai, nessuno che vuol commentare?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da TianYian »

mistero

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mistero
« Risposta #2 il: 01 Gennaio, 2011, 08:02:22 am »
l'inflazione porta l'aumento dei prezzi....alla fine poi il "made in Cina "  sara' in un altro continete...tipo l'africa......
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da mistero »

cavallo

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« Risposta #3 il: 01 Gennaio, 2011, 10:19:29 am »
l'inflazione non é un bene o un male in sé.

se tenuta sotto controllo e se si costruisce un sistema di adeguamento dei salari (com'era la scala mobile in Italia, poi assassinata...) essa é un fenomeno che accompagna la crescita di un mercato interno, che per la Cina (e il governo lo sottolinea dal 2008) costituisce il nuovo passo essenziale per consolidare il suo successo, riequilibrando una economia oggi fortemente export-oriented: tutti i Paesi occidentali hanno basato per decenni su politiche che contemplavano una discreta inflazione (per capirci che si tende a tenere sotto le 2 cifre....) la crescita del loro mercato interno e delle loro economie in genere....

i rischi dell'inflazione sono di 2 tipi: accentuazione del disagio sociale, a cui si pu? rispondere solo con un adeguamento salariale, e conseguentemente calo del differenziale salariale con Paesi-competitori.

ma il governo cinese da tempo ha sottolineato proprio la necessità di far crescere i salari e del resto solo nella mente dei sinofobi il vantaggio delle produzioni cinesi su quelle di altri Paesi é ancora ancorato solo o soprattutto al basso costo della forza lavoro (che rappresenta solo il 5-10% del costo dei prodotti....), tanto più mentre la Cina si sta avviando a penetrare i mercati dei prodotti di gamma media e alta (dove il costo del lavoro incide in modo irrisorio, checché ne pensi Marchionne!).

dunque, come i provvedimenti tempestivamente ipotizzati e quelli già avviati del governo della RPC mostrano, la questione non  é EVITARE l'inflazione, ma TENERLA SOTTO CONTROLLO e combattere gli squilibri che pi? accentuare, riorientando gli investimenti, spezzando le unghie alla speculazione immobiliare, gestendo una fase di incrementi di reddito possibilmente superiori alla stessa inflazione, favorendo determinati consumi e depotenziando altri, riducendo la quota del costo del lavoro nelle produzioni, accrescendo l'innovazione tecnologica, valorizzando aree interne oggi ancora depresse (e dove il costo della vita risulta minore), garantendosi riformimenti a costi non esplosivi delle materie prime ed energetici.

é una sfida epocale e non si pu? certo dire oggi se la RPC la vincerà o no, ma ha un vantaggio su altri Paesi per affrontarla: é una economia dove regna il concetto di pianificazione  senza i lacci e lacciuoli del breznevismo....

il vero problema, per me, non é l'inflazione ma la insostenibilità ecologica alla lunga di una crescita che segue le linee avvenute in Occidente in termini di motorizzazione , consumi individuali, ecc.

per capirci:
- l'Occidente ha potuto raggiungere i suoi livelli di consumo (ad esempio più di 1 auto per famiglia ed 1 telefonino per abitante in Italia) solo perché ha escluso da tali livelli il 70% degli abitanti della Terra e ne ha depredato a basso prezzo le risorse per 2 secoli;
- ora che la Cina, ma anche il Brasile, l'India, ecc. sono entrate nella competizione per l'uso delle risorse (minerarie, energetiche, agroalimentari, ecc.) non esistono sulla Terra (ce ne vorrebbero altre 5....) le risorse per garantire anche a tali popolazioni lo stesso livello di vita;
- conseguentemente, poiché finalmente non esiste più neppure un predominio occidentale capace di mantenere quella infame esclusione il problema é che i popoli "emergenti" (per Cinesi e Indiani si tratta in effetti di "riemersione", dato che erano potenze mondiali fino alla fine del '700....) non potranno mai raggiungere quei livelli di consumi ma i popoli occidentali dovranno necessariamente (non per buonismo ma perché vi saranno obbligati!) ridurre radicalmente e riorientare  i propri consumi e quindi si dovranno inventare modalità nuove e diverse di vita, relazione, consumo, distribuzione delle ricchezze....

....oppure si andrà ad una fase di conflitti catastrofici (interni ed internazionali) per tutti, ma stavolta senza che l'Occidente possa sopravvivere (essendosi aggrappato ad un modello di rapina insostenibile).......mentre l'Asia ha comunque le caratteristiche (di risorse, demografia, estensione, peso economico, ecc.) per sopravvivere anche a tragedie immani, che sarebbe certo meglio evitare
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

TianYian

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« Risposta #4 il: 01 Gennaio, 2011, 13:13:39 pm »
La cina fa aumentare il salario minimo, il governo cinese punta sull'aumento dei salari per ridurre gli squilibri sociali nella società cinese, e ribilanciare l'economia e crescita cinese, con il sostegno dell'mercato interno...

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AYGLdQvC

la cina alza il muro anti-inflazione...

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AYH21CvC
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da TianYian »

fleure

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Re: Wei JIngsheng: l'inflazione porterà all'collasso il PCC
« Risposta #5 il: 01 Gennaio, 2011, 13:55:17 pm »
Citazione da: "TianYian"
per il dissidente cinese Wei Jingsheng, l'inflazione che attualmente si trova in Cina, rischia di provocare il collasso dell'governo cinese...

http://www.businessinsider.com/wei-jing ... se-2010-12

http://www.asianews.it/news-en/Inflatio ... 20383.html


Forse mi sbaglio, ma questi "dissidenti" e "intellettuali" anti-cinesi molto spesso mi sembrano solo dei burattini filo americani che vanno avanti a forza di finanziamenti yankee, vendendo la loro patria per il vil denaro.
Non posso dire che mi dispiaccia quando la RPC li sbatte in galera e li tortura.

Quanto ai discorsi di questo Wei Ginseng non vedo come mai un innalzamento del costo della vita in Cina dovrebbe renderne meno competitivi i costi, dato che tale innalzamento sarebbe causato in primo luogo dalle (pessime) politiche monetarie occidentali che alzando il costo delle materie prime, generano inflazione per tutti, non solo per la Cina..

.. ma oh, se lo dice l'intellettuale che la RPC fallirà..

Ah, poi il suo discorso circa il fatto che a causare la povertà è lo yuan debole non ha veramente senso.
Il problema è che dalle campagne le persone vengono espropriate e così per il governo c'è un doppio guadagno: nuove terre su cui costruire, e nuovi disperati disposti a lavori atroci per pochi spiccioli nei tristemente noti sweatshop. Questo è ci? che a livello macro causa la povertà, altro che le cazzate di 'sti quattro democratici della domenica.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da fleure »

TianYian

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« Risposta #6 il: 01 Gennaio, 2011, 14:30:18 pm »
ti straquoto fleure!!! hai pienamente ragione,

che Wei JIngsheng e un dissidente lo sapevo già, e sapevo già che Wei Jingsheng e lo stesso che sogna una cina occidentalizzata e americanizzata, poichè sappi che in realtà a questi dissidenti della "democrazia" liberalista non gliene frega un cappero, vogliono la "democrazia" solo per avere le Nike, la Coca Cola e i "Fast-Food", e i costosi abiti firmati.

hai veramente ragione,sai Fleure, non mi sono mai fidati di questo "pro-democrazia" facili o dell'ultima ora, che vengono strumentalizzati dall'occidente per abbattere i sistemi politici o i paesi che fanno scomodo all'occidente.

e poi i cosidetti "dissidenti" sono per lo più cinesi occidentalizzati o affascinati oppure abbagliati dall'occidente, e per questo, si sentono un gradino più in alto dei cinesi della cina, poichè si credono "superiori" solo perchè occidentalizzati o anche perchè si sono ambientati perfettamente in paesi come gli USA o paesi europei e per questo hanno questi atteggiamenti di arroganza dei confronti della cina e dei cinesi, che ha questi dissidenti non gliene frega niente, anzi, i DIssidenti, sono veri e propri "Ascari", che trattano i loro stessi connazionali non occidentalizzati come esseri inferiori...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da TianYian »

Dubbio

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« Risposta #7 il: 01 Gennaio, 2011, 19:53:08 pm »
Citazione da: "cavallo"
....oppure si andrà ad una fase di conflitti catastrofici (interni ed internazionali) per tutti, ma stavolta senza che l'Occidente possa sopravvivere (essendosi aggrappato ad un modello di rapina insostenibile).......mentre l'Asia ha comunque le caratteristiche (di risorse, demografia, estensione, peso economico, ecc.) per sopravvivere anche a tragedie immani, che sarebbe certo meglio evitare

Esilarante
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cavallo

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« Risposta #8 il: 01 Gennaio, 2011, 21:47:23 pm »
commento succinto, denso di ipotesi e riferimenti, che tiene conto assai bene  delle elaborazioni  pubblicate negli ultimi tempi da economisti e articolisti di varia tendenza (comprese quelle dell'economista del subcontinente indiano docente negli USA da me linkata pubblicata su Il Sole24Ore), di articoli della esilarante e maoista LA STAMPA, di analisi di Amartya Sen, Edoardo Galeano, Vandana Shiva ed altri...........tutti evidentemente  meno "esperti" dell'autore del sintetico commento di inizio anno......

che dire..:"ride bene chi ride ultimo".....
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"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)