mi permetto di intervenire con un esempio che, pur non riguardando una lingua come il Cinese (radicalmente diversa per struttura da quelle alfabetiche) pu? aiutare ad inquadrare la questione.
Assieme a docenti pugliesi (fra cui il Prof Luigi Za) ed all'ARCI ho partecipato a metà anni '80 ad una ricerca ed ad un Convegno sulla situazione dei ragazzi di origine italiana a Frankfurt (allora RFT). Si trattava di ragazzi TUTTI nati in Germania e scolarizzati in Germania ma di famiglie di origine italiana (soprattutto meridionali).
Si é visto che:
- avevano enormi problemi (specie in età adolescenziale) a padroneggiare la lingua italiana ed avere un rapporto con la loro cultura d'origine, tanto più che i genitori erano spesso parlanti in dialetto più che in Italiano corretto (e spesso di livello di scolarizzazione basso), il che mi risulta essere la realtà anche di tanti migranti cinesi, ad esempio dello Zhejiang, e che i loro viaggi bel paese d'origine si svolgevano in genere nei luoghi dei nonni, a contatto soprattutto con detti dialetti;
- avevano anche problema a non inserire nella stessa lingua tedesca elementi gergali di diversa matrice (turca, italiana, bosniaca, ecc.) che derivavano dalle pratiche di esclusione sociale che riguardavano loro e gli altri figli di migranti in Germania;
- nessuno si poneva il problema di studiare ed analizzare la nascita fra loro di comportamenti e linguaggi (non solo scritti e verbali ma simbolici, nell'abbigliamento, ecc.) "meticci", ossia con elementi di culture e lingue diverse e l'impatto che essa aveva nelle città tedesche e in quei ragazzi;
- la "risposta" di tanti soggetti istituzionali ed associativi sia tedeschi che italiani era (salvo rare eccezioni come l'ARCI, la CGIL e alcune associazioni tedesche educative) doppiamente limitata ed errata:
* corsi di lingua e cultura tedesca (e corsi professionalizzanti per mestieri manuali, dato il tremendo sistema selettivo di classe delle scuole tedesche) finalizzati in teoria a "favorire l'integrazione" (in realtà solo a canalizzare verso impieghi di serie C) senza alcun rapporto con Storia e cultura italiane;
* attività culturali e linguistiche "per riallacciare i rapporti con l'Italia", che finivano per essere...dialettali, folkloriche (cantanti, feste, sagre, perfino il teatro!) e spesso di serie B e prescindevano dalle tendenze delle culture giovanili in Germania.
c'erano invece potenzialità del tutto non promosse, come ad esempio quella di ragazzi di 16-18 anni che nelle vacanze estive scolastiche tedesche tornavano in Italia per lavorare nell'industria turistica con una competenza linguistica del Tedesco comunque superiore a quella dei coetanei Italiani, memorie storiche non valorizzate, e soprattutto mancava l'elemento essenziale: la valorizzazione di quello che la "cultura tedesca" aveva...tratto dall'Italia per aiutare quei ragazzi sia a sentirsi meno "di serie B", sia ad usare le loro radici per emergere, affermarsi, esprimersi....
oggi la situazione é solo in parte cambiata e, ad esempio, si trovano musei tedeschi che valorizzano anche gli apporti alla cultura tedesca dovuti...agli influssi TURCHI oltre che ITALIANI...., vi sono analisi sul "linguaggio meticcio" dei giovani in Germania (con termini greci, albanesi, turchi, italiani, ecc.), vi sono accanto alla banalizzazione dell'Italia come pizza e basta (dietro cui si malcela spesso la camorra a cui fa comodo....) elementi di valorizzazione da parte di chi era "seconda generazione di origine italiana" nel 1985 della enogastronomia, dell'artigianato artistico, delka musica moderna italiane e questo avviene anche (ed in musura perfino maggiore) per Turchi, Bosniaci, ecc., sia pure contrastato dai razzisti locali e spesso da settori delle istituzioni locali...
credo che uno studio della situazione e della sua evoluzione in Francia, Germania, GB (dove questi problemi si sono posti decenni prima) sia utile ad accompagnare la sacrosanta necessità di raccogliere ed analizzare storie di vita ed esperienze delle "seconde generazioni di origine cinese" in Italia e rispondere alle interessantissime questioni che zhanxing pone e su cui si sono soffermati anche alcuni testi recenti (da "Il Vicino Cinese" in poi) ma su cui c'é ancora molto da sapere, analizzare, capire, studiare e su cui agire per far sì che quel che é troppo spesso costretto a diventare "problema" possa essere invece "risorsa".