grazie a te, vasco, che preferisci quelle che giustamente enteromorfa definisce "solo chiacchiere" ad altre fonti...;
l'affollamento di cui parla enteromorfa (e che in effetti fu coatto....) di per sé non sarebbe elemento per paragonare un quartiere di Livorno (degradato programmaticamente fin dalla nascita, perché destinato a "deportarvi"
in abitazioni di scarso livello edilizio chi il regime fascista aveva scacciato dal centro di Livorno, esattamente come avvenne per simili quartieri a Roma) a quella che già negli anni '30 era una metropoli polo industriale e di mode, cinema, ecc. come Shanghai: il paragone che di Shanghai metteva in evidenza nel 1935 non solo l'affollamento (coatto) ma altre caratteristiche edilizie e sociali é evidentemente
sinofobo (c'erano quartieri consimili o peggiori a Londra, Parigi, Roma, New York ma
nessuno si sognò di denominare col nome di una di quelle intere città quartieri degradati fin dalla nascita in città italiche degli anni '30...chissà perché, eh....)
http://www.livornovacanze.com/cittaquar ... ml#shangaihttp://www.arcilivorno.it/sociale/destini/Shangai, uno storico quartiere popolare situato nella periferia nord della città di Livorno. E’ un quartiere sorto negli anni trenta come prodotto del piano fascista di decentramento urbano e costruzione di insediamenti periferici a beneficio della classe operaia, legato a una dimensione edilizia che, seppur nata sull’idea di un’urgenza contestuale e di un successivo sviluppo e perfezionamento, è rimasta invariata per lunghi decenni, finendo inevitabilmente per apparire datata e assolutamente inadatta agli standard della vita moderna. Shangai è infatti rimasto in larga parte fino ad oggi un agglomerato di palazzi ed abitazioni realizzati con pessimi materiali di costruzione e sottoposti a degrado immediato (le ôcase popolarissimeö per cui si utilizzava ancora la pietra quando nel resto d’Europa stava diffondendosi l’utilizzo del cemento armato). Un ôrione operaioö, basato sull’unità urbana del quadrilatero chiuso, con un unico accesso al cortile, e su appartamenti con monoaffaccio e conseguenti carenze di areazione e luminositàe del resto io spiegavo (con gli esempi di Livorno, Roma, Guidonia, ecc.):
http://www.associna.com/modules.phpònam ... =0&thold=0"
In ultima analisi, insomma, per avere il..."privilegio" di chiamarsi "Shanghai" in Italia un quartiere doveva essere: sovraffollato, di bassissima qualità edilizia, marginalizzato, povero, considerato covo di delinquenza, ospitante categorie sociali "di confine" ed esclusi: un interessante esempio di quali stereotipi siano stati diffusi in Italia per decenni sulla e contro la Cina."
dato che in effetti
era l'insieme di quehli elementi a determinare la denominazione basata su un paragone sinofobograzie vasco per la conferma che ogni fonte diversa dalle "chiacchiere" ti é estranea e fastidiosa............