alex ha giustanente scritto:
"
Verrebbe innanzitutto da chiedersi perchè riporta come un fattore positivo che i cinesi godrebbero delle stesse libertà personali degli occidentali, visto che a suo dire non sono dei punti fermi su cui ogni società civile dovrebbe impostarsi (e qui giace la contraddizione...non serve invece che specifichi in cosa risiede il falso, penso)."ed ha così colto indirettamente
uno dei punti centrali. infatti mi pare evidente che la risposta mostra come non sia del tutto vero che, come scrive Dubbio:
"
Semmai sorprende che l'autore dell'analisi in questione in quella sede non si sia posto il problema che la retorica delle sue argomentazioni avrebbe dovuto renderle poco serie per il tipo di pubblico che aveva davanti." visto che invece il problema lo ha "risolto" a modo suo proprio con quelle affermazioni
contraddittorie segnalate da alex, che da una parte relativizzano i diritti, dall'altra sostengono che tali diritti (cari
a chiacchiere al, tipo di pubblico a lui noto) sarebbero garantiti anche in RPC!
ed é proprio il terreno della contraddizione e dell'ipocrisia quello che mi interessa di questo esempio, perché tale terreno fa parte integrante di quegli elementi occidentali di cui l'ASPEN Institute é... una conseguenze coerenteperché é sul terreno della contraddizione fra affermazioni di principio sui diritti (per me condivisibilissime se non fossero, appunto, BALLE...) e pratiche opposte ad esse che si é costruito storicamente l'Occidente.
alex scrive infatti:
"
se si fosse limitato a criticare l'Occidente per come cerca di esportare il suo modello politico ed economico altrove, spesso cozzando contro i diritti inalienabili dell'uomo, su cui si vanta di fondare la sua ideologia, l'avrei condiviso.
Ma l'articolo, per sostenere una teoria "relativista" e pluralista del mondo, secondo la quale l'Occidente non dovrebbe imporre agli altri il suo modello, non si limita ad attaccare l'imperialismo occidentale, ma anche l'idea che esistano dei diritti inalienabili ed universali.
Dal mio punto di vista l'Occidente va criticato per come li applica arbitrariamente, non certo per averne riconosciuto l'esistenza."
ma fin dalla affermazione post-illuministica di quei principi ("Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen" con la Riv.Francese) essi sono stati
SUBITO negati nei fatti, rispondendo as esempio con stragi infami ai Neri haitiani che si erano "illusi" che quei "principi universali" si applicassero anche a loro e da quando quei principi sono stati "riconosciuti" l'Occidente ha realizzato nei fatti 150 anni di orrori coloniali che
li hanno negati a chi non era "occidentale" (e di repressioni, stragi, fino all'abominio nazi
nato in seno all'Occidente, che li hanno negati anche a tanti "occidentali"...!).
una contraddizione che é continuata ben oltre la Seconda Guerra Mondiale (si ricordino ad esempio i crimini coloniali in Indocina ed Algeria commessi anche da ex-resistenti antinazisti!) con esempi terribili, quali la strage coloniale di Setif avvenuta l'8 maggio 1945, esattamente mentre in tutta Europa si festeggiava il crollo del nazismo!
Dubbio scrive relativamente alla ASPEN:
In quei luoghi che tu chiami "di elaborazione del gotha ecoonomico dell'Occidente" la libertà di parola e di pensiero è la regola. dato che non si tratta di sedi di liberi convegni ma di centri di
elaborazione di strategie (economiche, politiche, ecc.), che certe posizioni si esplicitino in quelle sedi non mi pare affatto un esempio semplicemente di "libertà di parola e di pensiero", ma di quella ipocrisia e contraddittorietà che é CARATTERISTICA ORGANICA dell'"Occidente", la stessa che porta ad omaggiare dittatori e poi sostituirli quando serve, a esportare democrazia in Iraq sulla base di falsi agghiaccianti, a lamentarsi sulle violazioni dei diritti dei lavoratori in RPC mentre le imprese occidentali in quel Paese violano perfino le leggi cinesi sul trattamento della mano d'opera, ecc.
http://www.tradingborsa.net/finanza-dal ... cidentali/é la logica cara ai Cenni che sputano sul "pericolo giallo" a Prato e delocalizzano le proprie aziende...in Cina, o a chi nell'ASPEN Institute non ha alcun problema a dare spazio alle tesi dell'articolo perché
per primo lui non ha mai creduto alla universalità dei diritti, esattamente come non ci hanno mai creduto i rivoluzionari francesi o gli Illuministi (si veda quel che scriveva Voltaire sull'Islam per capirne il razzismo ed il relativismo....) e neppure lo stesso Marx (si veda quel che scriveva contro Indiani e Cinesi....)é
la contraddizione insanabile che sta alla base dell'invenzione stessa della categoria di "occidente" coeva (e con gli stessi autori...) esattamente di quella dei cosiddetti "diritti universali", che
tali non sono mai stati considerati proprio e per primi dai loro assertori, e come spiega l'aborrito (da alcuni) Mosse, dell'ideologia del razzismo "scientifico" che bega proprio alla radice tale universaliyà (e non é appannahhio solo dei nazi o simili....).
del resto, chi cre? il concetto di "pericolo giallo" relativamente alla Cina (e condusse inenarrabili stragi in Egitto, aprendo la stagione del colonialismo moderno in Medio Oriente) fu quel Napoleone che della Riv.Francese era figlio legittimo.......
finché tale contraddizione non verrà superata (e con essa necessariamente il concetto stesso di "Occidente" ed i cascvami dei suoi privilegi) e si camufferà invece magari da "libertà di parola" in sedi come l'ASPEN Institute, come si camuffava nel 1792 nell'Assemblea Nazionale francese, la crisi mortale dell'"occidente" nato su tale contraddizione si aggraverà, facendo pagare il suo prezzo a tutti.
e nessuno riuscirà a convincermi che siano i creatori del problema a poterlo risolvere