caro Stefanosky, concordo parzialmente con te ma farei alcune precisazioni
Caro Cavallo, si possono portare tante analisi storiche interessanti sulla Cina e sulla sua storia ma devi sapere che in gran parte quella "cultura" o "modo di pensare" è stata cancellata nel periodo Maoista. vuoi sapere quando esattamente? Dopo i "Cento Fiori". In gran parte ti dico.
nel 2009, 2010 e 2011 VERSORIENTE (
www.versoriente.net/ ) a Roma ha organizzato una serie di interessanti incontri che puoi trovare nel loro sito (a cui ho partecipato come relatore assieme all'orientalista Marco Meccarelli ed altri) che fra l'altro cercavano di far capire come la contraddizione tra frattura e continuità nella Storia cinese sia spesso solo dialettica (il pensiero cinese tradizionale del resto non ha Aristitele, il tertium non datur, le concezioni giudaico-cristiane, ecc. ma ben altro, fra cui il Taoismop, lo yin-yang, ecc.); in particolare, Mao ha stravolto del tutto, sinesizzandoli, perfino alcuni principi marxleninisti (fra cuin il rapporto fra classe operaia e contadini...) e proprio nel suo furore antitradizionalista (e anticonfuciano...) ha usato a man bassa poemi classici, leggende tradizionali (ad esempio "come Yu Kung rimosse le montagne"), iconografie imperiali adattate a se stesso, simbologie tradizionali, ecc., come del resto é avvenuto in Cina per millenni. Perfino i manifesti di propaganda dell'epoca (ne abbiamo realizzato una mostra ed un'analisi critica a VERSORIENTE) confermano il miscuglio fra "realismo socialista" e simnbologie millenarie! inoltre é vero che durante la Riv.Cult. sono state realizzate distruzioni a valanga (ma guarda caso non di tutto e sono continuati gli scavi archeologici....) ma anche questo fa parte della tradizione cinese, dove ogni dinastia eliminava gli scritti, riscriveva la Storia, cancellava immagini, distruggeva statue, rifaceva monumenti in modo diverso... e questo avviene ancora in Cina nel "restauro" (ad esempio ogni 8-10 anni si raschiano e si ridipingono le pitture su legno!, ogni 20-30 anni si ricostruiscono le architetture liugnee, cosa che spesso avviene pure in Giappone, salvo presentarle poi come "del XIV secolo"). quindi le fratture anche terribili in quel sistema di pensiero non sono affatto simili a quelle occidentali...e paradossalmente sono uno dei suoi elementi...di millenarietà!
Dopodichè, morti i sogni e le speranze, è arrivato uno sviluppo frenetico, troppo frenetico, che ha portato al Dio Denaro. Ha ragione MBC quando dice che il pensiero fondamentale è "il far soldi più veloce possibile"."far soldi il più possibile" non é un fatto nuovo, in Cina (almeno dall'epoca Tang, che ne era pervasa), salvo la parentesi del maoismo più radicale, come non lo era in società che certamente riuscivano perfettamente a conciliare quel pesnieero con tradizionalismi, rigorismi religiosi, conservatorismi sociali, ecc., come l'Olanda protestante, la Lega Anseatica, il Giappone dei Tokugawa, ecc.; se pensi che per Weber il capitalismo é figlio della parte più rigorista e bigotta del Protestantesimo, capisci da te che il principio denghista dell'"arricchitevi" non elimina affatto altri elementi....
Poi non si può far di tutta l'erba un fascio, per carità, e posso anche dirti che arrivati a questo punto si sta come instaurando un certo ritorno al passato e alle tradizioni, si riscopre alla grande pure Confucioin ogni fase storica in Cina (e in altre forme altrove: pensa al neoclassicismo, al neogotico, al romanticismo, allo stile impero, ecc. in Occidente) si "riscopre" (e si reinventa, in effetti) quel che fa comodo alle forze dominanti, si tratti del falso candore ellenico delle ville palladiane e del Campidoglio USA, delle "radici spartane" di tanti cantori dell'imperialismo francese e britannico, dell'Ivan il terribile o Alexander Nevskij rilanciati da Stalin, del Primo Imperatore (tanto amato da Mao...) in Cina, di Confucio o Lao tse o magari Sun tzu o Sun yat sen o lo stesso Mao, di Marco Polo o invece di Matteo Ricci. ma lo si fa secondo canoni storici che segnano anche la modernità e differiscono a Berlino ed a Beijing, a Roma e a Mosca. quel che segna in questo campo la Cina é proprio, lo risottolineo, un rappoirto fra continuità e rottura del tutto diverso da quello occidentale
Ma ci vuole tempo, ancora tanto tempo, perchè la locomotiva ha bisogno di fermarsi un attimo a riflettere. concordo che ci vuole tempo e la Cina lo avrà se non sarà travolta da una guerra civile o da una guerra planetaria (in passato ha saputo risorgere perfino da guerre civili di secoli...): quel che non le manca é una visione prospettica che l'Occidente ha avuto e perduto e inoltre il pensiero tradizionale cinese, a differenza di quello occidentale, ritiene che le riparazioni si debbano e si possano fare solo ijn marcia e che la marcia non escluda il riflettere, il meditare, l'astrarsi...