Io ho parlato degli ultimi 10 anni. Ogni volta che vado in Cina, la censura su internet diminuisce, e per quanto riguarda il cartaceo oggi è persino possibile farsi recapitare a casa il South China Morning Post (oltre che vederlo via web).
Dalle notizie che riportate, in questi ultimi mesi, diciamo da ottobre fino a dicembre, ci sono stati due episodi spiacevoli: il blocco di alcune VPN e la censura di quel giornale. Anzi, no, tre: hanno anche censurato le opere di Andy Wharol ritraenti Mao, suscitando l'ilarità di tutta internet.
Quindi che ci sia stata una recrudescenza recentissima non lo metto in dubbio, ma bisogna guardare il lungo periodo; la censura ha continue impennate e brusche discese, ma nel lungo periodo la situazione rispetto a 10, 20 anni fa è imparagonabile. Anche perché le riforme sancite da Deng Xiaoping sono programma ufficiale e bisogna metterle in atto. Almeno all'apparenza :-)
Queste impennate poi hanno l'effetto di provocare una reazione nell'opinione pubblica assolutamente inedita. Se prima la lotta contro la censura era prerogativa di pochi attivisti dissidenti e degli occidentali, mentre era percepita come buona cosa dai cinesi (addirittura molti cinesi residenti in Italia da anni la giustificano se vi accenno, mi dicono frasi tipo "sì ma la Cina è diversa, è giusto che tanta gente povera e ingenua vada tutelata..."), oggi ho l'impressione che la censura venga percepita come dev'essere (ossia: inutile e dannosa, nonché idiota) da una quantità di cinesi sempre più ampia. Qualche tempo fa era impensabile il coro di commenti contro la censura nei social cinesi (addirittura tradotti da China SMACK, blog comunque cinese e mai censurato), come era impensabile addirittura uno sciopero ufficiale come nella notizia che hai giustamente riportato.
In particolare, ricordo che anche quest'estate ci fu un'altra rivolta contro la censura: il seno di Kate Winslet tagliato di netto dall'edizione cinese di Titanic 3D ha causato addirittura un tentativo abbastanza riuscito di boicottaggio del film, nonché fiumi di sarcastiche prese in giro sui social network cinesi.
Io, lo devo dire, se c'è una cosa che non sopporto è la censura. Contro di essa ho posizioni estreme che vanno ben oltre il "senso comune" anche in Italia, figuriamoci in Cina. Quando sono in Cina evito di parlarne altrimenti viene fuori tutta la mia rabbia, tutto il mio livore contro l'idea che ci siano funzionari che si arrogano il diritto di nascondere a me, maggiorenne e vaccinato, informazioni a cui loro possono accedere. Lo trovo prima di tutto un gravissimo insulto ai cittadini, un considerarli minorati mentali a prescindere. È chiaro che discorsi del genere fatti da un occidentale in visita in Cina, che non sa neanche il cinese, potrebbero venire scambiati per razzismo o arroganza occidentale, quindi evito. Ma sotto sotto quando sono in Cina (e anche qua) semino il più possibile affinché tutti si rendano conto di quanto sia orribile la censura. Magari una sera si va tutti al cinema e se mi chiedono quale film vedere gli dico "preferirei non quello perché mancano due scene", magari si parla vicino al computer e giro lo schermo "casualmente" in modo che si accorgano che sto usando FaceBook, così se qualcuno è interessato gli spiego subito come usare FreeGate e che tutto il mondo tranne la Cina comunica su certe piattaforme, quando vado per mercati chiedo se hanno il DVD di "From Beijing with Love" dell'amatissimo Stephen Chow e faccio finta di cadere dalle nuvole quando dicono di non aver mai sentito nominare il suo film più famoso a Hong Kong e all'estero, su DouBan recensisco soprattutto film che stimolino il dibattito sull'argomento, eccetera.
E vedo che se la persona ha meno di ventitré, ventiquattro anni, al 100% non vede l'ora di sputare contro la censura e di imparare come si fa a bucarla, o sa già come fare. Gli adulti effettivamente fanno orecchie da mercante, ma è chiaro che sanno di cosa si sta parlando perché noto quel tipico imbarazzo cinese nello svicolare l'argomento :-)
Cose che nel mio primo viaggio erano semplicemente inaudite: tutti, giovani e vecchi, semplicemente vedevano la censura come una cosa naturale e giusta e certi miei desideri strane buffonate da occidentale esotico. Oggi tutto sommato vedo una censura che in media è calata, ma non tanto dallo stare al passo con la società cinese, che finalmente la comincia a percepire come deve essere: un ostacolo idiota all'economia cinese e alle aspirazioni legittime dei cittadini cinesi.