La Cina rallenta? crisi in vista? - page 4 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: La Cina rallenta? crisi in vista?  (Letto 64795 volte)

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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #45 il: 10 Luglio, 2012, 17:00:42 pm »
Assodato che prima o poi la bolla scoppia, il dibattito è: la Cina ha un'economia abbastanza forte per attutire la crisi? Ossia: si abbasserà semplicemente l'aumento del PIL come già accade e magari ci sarà qualche ingiustizia in più o si arriverà al disastro economico se non alla rivoluzione?
È molto interessante sentire i pareri dei cinesi su questo argomento. Ovviamente anche loro brancolano nel buio. I due più recenti che ho sentito sono un ricchissimo nazionalista che ha fatto carriera oliando conoscenze dalla campagna alla città che mi ha detto "la Cina si salverà di certo ma solo se riuscirà ad arginare i tentativi degli stranieri di sfruttare la crisi" e un professore di economia che mi ha risposto "io sto ripassando meglio l'inglese e sto pensando di emigrare in Canada". :D Un altro scherzando ma non troppo: "si risolverà, dichiarando guerra all'Europa" :D

Altra fonte interessante è lo "Shenzhen Daily", quotidianino locale in lingua inglese, di regime ma non troppo, che mette a confronto pareri di diversi esperti anche e soprattutto su questo argomento, che viene sentito decisamente qui in Cina e soprattutto qui dove l'economia non sembra affatto essere afflitta da una bolla (per quanto qualche nuovo mall avveniristico e per ricchi sfondati stenta decisamente a partire e fa una certa tristezza vederlo pieno di visitatori ma totalmente vuoto nei negozi, sto parlando per esempio del K300, peraltro architettonicamente meraviglioso). Sto seguendo il dibattito e non mancherò di riassumere qualcosa su questo forum.

nelle peggiori ipotesi potrebbe darsi che certi posti tipo shenzhen cerchino un'autonomia stile hongkong? o anche un'annessione a hongkong.. insomma uno spezzettamente del "celeste impero"?
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

Rigira tutte le frittate e prende gli utenti per sfinimento. Che alla fine sbroccano.

Razzista contro gli italiani (è italiano), cerca di mettere indigeni e migranti l'uno contro l'altro. Creando divergenze.

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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #46 il: 10 Luglio, 2012, 17:27:59 pm »
Assodato che prima o poi la bolla scoppia, il dibattito è: la Cina ha un'economia abbastanza forte per attutire la crisi? Ossia: si abbasserà semplicemente l'aumento del PIL come già accade e magari ci sarà qualche ingiustizia in più o si arriverà al disastro economico se non alla rivoluzione?
È molto interessante sentire i pareri dei cinesi su questo argomento. Ovviamente anche loro brancolano nel buio. I due più recenti che ho sentito sono un ricchissimo nazionalista che ha fatto carriera oliando conoscenze dalla campagna alla città che mi ha detto "la Cina si salverà di certo ma solo se riuscirà ad arginare i tentativi degli stranieri di sfruttare la crisi" e un professore di economia che mi ha risposto "io sto ripassando meglio l'inglese e sto pensando di emigrare in Canada". :D Un altro scherzando ma non troppo: "si risolverà, dichiarando guerra all'Europa" :D

Altra fonte interessante è lo "Shenzhen Daily", quotidianino locale in lingua inglese, di regime ma non troppo, che mette a confronto pareri di diversi esperti anche e soprattutto su questo argomento, che viene sentito decisamente qui in Cina e soprattutto qui dove l'economia non sembra affatto essere afflitta da una bolla (per quanto qualche nuovo mall avveniristico e per ricchi sfondati stenta decisamente a partire e fa una certa tristezza vederlo pieno di visitatori ma totalmente vuoto nei negozi, sto parlando per esempio del K300, peraltro architettonicamente meraviglioso). Sto seguendo il dibattito e non mancherò di riassumere qualcosa su questo forum.

nelle peggiori ipotesi potrebbe darsi che certi posti tipo shenzhen cerchino un'autonomia stile hongkong? o anche un'annessione a hongkong.. insomma uno spezzettamente del "celeste impero"?

se la Cina entra in crisi anche posti come Shenzhen entrano in crisi, non sarà l'autonomia a sarlvarli
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #48 il: 11 Luglio, 2012, 03:38:11 am »
qui si parla del rischio di fallimenti a catena nel Zhejiang

http://www.agichina24.it/in-primo-piano/finanza

quanto del recente successo cinese è dovuto solo alla speculazione?
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #49 il: 11 Luglio, 2012, 06:04:05 am »
normale...
C'è un elemento che ha rovinato questo forum. E' stato lasciato libero di agire usando modalità di dialogo che vengono usate in politica (ex PCI). Negare sempre tutto a favore dell'ideologia, mettere in bocca agli altri cose mai dette. Caos.

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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #50 il: 11 Luglio, 2012, 17:54:46 pm »
nelle peggiori ipotesi potrebbe darsi che certi posti tipo shenzhen cerchino un'autonomia stile hongkong? o anche un'annessione a hongkong.. insomma uno spezzettamente del "celeste impero"?

Hong Kong non so, ma è impossibile che ShenZhen chieda un'indipendenza, anche nella più estrema delle ipotesi. Per un motivo molto semplice: il 95% della popolazione shenzhenese è immigrata. Hanno tutti la famiglia in posti lontanissimi della Cina.

Sicuramente potrebbero chiedere più indipendenza economica di quanto ne abbiano già (come continuano a fare) ma certamente non per il resto.
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #53 il: 13 Luglio, 2012, 19:00:59 pm »
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/07/13/Cina-economia-cresce-7-6-II-trimestre_7181349.html

naturalmente é divertente (se solo si conosce l'aritmetica, non dico l'economia...) cwswew chw c'é chi sbava di speranza e gioia dietro la "crisi" di un'economia che registra come quella cinese un + 7,6% di PIL mentre la banca d'Italia prevede per il nostro Paese per quest'anno un -2% (e la Confindustria un -2,4%) di PIL....

quanti nostalgici dell'epoca della guerra dell'oppio.....
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #54 il: 13 Luglio, 2012, 19:37:42 pm »
I fatti sono:
1- La Cina ha ancora un PIL mostruoso, più di 7
2- Però è molto più basso di qualche anno fa
3- Ed è pure sotto le previsioni. Molto sotto.
4- Ai cinesi pare proprio che ci sia una bolla immobiliare che sta per scoppiare

Ora però non è detto che la situazione vista da dentro sia reale e vista da fuori no. Quando c'era il fascismo gli italiani erano tutti fascisti e dicevano agli stranieri (se ci riuscivano) che in realtà si stava benissimo e che non si poteva capire se non si era italiani. Stessa cosa sotto Hitloer, stessa sotto Stalin, possimao anche citare casi più blandi ma vorrei far notare che in Cile c'è quasi la metà della popolazione che è convinta che Pinochet abbia fatto benissimo a far finire quello che stava per fare Allende...
Insomma: certe volte è giusto ascoltare i sinologi, anche se non sono mai stati in Cina. Che dicevano chiaramente che il Big Leap Forward avrebbe portato danni irreparabili. Ora anche i cinesi lo sanno. Prima no.

Quindi se molti sinologi e molti economisti (la metà, più o meno) dicono che la Cina ce la farà, può darsi che abbiano ragione, a dispetto di quello che dicono i cinesi per sentito dire o perché vedono cantieri aperti e case sfitte e crescita del PIL in diminuzione. Confermo che l'impressione da qua è che l'economia stia per avere una botta da pazzi. ma insomma, è solo un'impressione data da vari indizi, senza un ragionamento ben rigoroso.
Io spero che ce la faccia.
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #55 il: 14 Luglio, 2012, 06:50:33 am »
quoto senbee (ed aggiungo che tanti Italiani hanno creduto alla favoletta berlusconiana dei "ristoranti pieni e nessuna crisi" pur vivendo in Italia....) e preciso:

I fatti sono:
1- La Cina ha ancora un PIL mostruoso, più di 7
per l'esattezza stiamo parlando non di PIL ma di aumento del PIL

2- Però è molto più basso di qualche anno faé ovvio che il crollo dei consumi in Occidente fa calare l'export cinese e quindi fa decrescere l'aumento del PIL, negarlo sarebbe da ciechi; inoltre bisogna tener conto che la RPC avendo avuto crescite dall'8 ad oltre il 10% ANNUO per oltre un decennio, ha ora una base di calcolo del PIL enormemente superiore che 15 anni fa e quindi é matematico che non possa continuare a superare l'8% annuo (cioé quel "100" su cui si calcola la percentuale é IL DOPPIO che 15 anni fa!!!)

3- Ed è pure sotto le previsioni. Molto sotto.
veramente il link ANSA da me riportato dice:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2012/07/13/Cina-economia-cresce-7-6-II-trimestre_7181349.html
Il tasso di crescita dell'economia cinese è stato del 7,6% nel secondo trimestre del 2012. Si tratta del tasso di crescita più basso degli ultimi tre anni ed e' in linea con le previsioni degli economisti, basate sulla flessione delle esportazioni cinesi, che hanno nell' Europa il loro principale mercato.

4- Ai cinesi pare proprio che ci sia una bolla immobiliare che sta per scoppiare
probabilissimo, specie in certe aree costiere; sarebbe importante ricordare però il ruolo radicalmente differente in RPC e ad esempio negli USA dell'investimento immobiliare e quindi delle possibili bolle che scoppiano: la RPc resta un Paese in cui contano soprattutto il manifatturiero e gli investimenti per le infrastrutture; va inoltre tenuto conto che USA e gran parte dell'Europa hanno debiti colossali, la RPC ha un surplus monetario colossale e semmai il suo problema é che detiene valanghe di bond USA che possono crollare in valore.....

infine, last but not least, la RPC ha un'economia diretta politicamente dallo stato a differenza dei Paesi Occidentali: i suoi punti di forza e di debolezza sono conseguenti a questa "anomalia"....

comunque, concordo con senbee nella speranza che la RPC ce la faccia /e non solo lei ma i BRICS in genere) perché solo da questo dipende la possibilità che il sacrosanto declino dell'ex-egemone Occidente non si traduca in un medioevo prossimo venturo per il Pianeta
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #57 il: 16 Luglio, 2012, 12:33:11 pm »
mi spieghi come fai a essere felice del "sacrosanto" crollo dell'occidente egemone? hai già in programma di trasferirti da qualche parte? No, perchè sennò mi pare masochistico...
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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #58 il: 16 Luglio, 2012, 13:39:59 pm »
Un classico dei fenomeni dell'ultimora, del mi vergogno di essere italiano,del 10 1000 1000 nassirya, dell'esultanza per le condanne dei poliziotti e delle proteste delle condanne deblack blok, del sacrosanto crollo dell'occidente.... Ecc.ecc. tutta gente cche poi non hale palle per andare via dall'italia perche altrove sarebbe il signor nessuno e molte volte cacciato senza possibilita di tornare nel posto che si credeva il paradiso.... Masochisti appuno gente deviata che non ha mai lavorato in vita sua

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Re:La Cina rallenta? crisi in vista?
« Risposta #59 il: 16 Luglio, 2012, 19:23:15 pm »
enteromorfa, te lo rispiego (lo avevo già fatto molti mesi fa ma evidentemente male visto che lo hai scordato):

a me se sono egemoni i Papuasi o gli Svedesi, gli Svizzeri o i Turkmeni non interessa 8anche perché non credo a nessuna superiorità e quindi 1,3 miliardi di Cinesi o 1 miliardo di Indiani valgono per me individualmente come Italiani o tedeschi e collettivamente ovviamente valgono di più per un semplice fattore numerico, che é poi quello...caro agli pseudoprincipi sbandierati dall'Occidente su "un uomo, un voto"....) quanto invece che modelli che fanno da tappo alla storia, che sono compatibili solo con la rapina (schiavista prima, coloniale poi, neocoloniale dopo, ecc.) crollino ed il loro crollo é sacrosanto esattamente come quello dei modelli dell'Impero Romano, del feudalesimo, della santa Inquisizione, del colonialismo moderno...

il fatto di essere nato in quella parte del mondo che ha prodotto quei modelli non mi impedisce affatto di considerare sacrosanto il loro crollo (tu invece provi per caso nostalgia per qualcuno di loro?) pur sapendo benissimo (avendo lo studio della Storia come asse dei miei interessi) che quei crolli non hanno portato al paradiso in terra ma certamente a progressi eccezionali sul lungon periodo

naturalmente un modello può crollare in 2 modi: attraverso una crisi graduale e "pilotata" che minimizza il prezzo comunque da pagare (ad esempio se ci si rende conto della insostenibilità ecologica e geopolitica del modello e lo si stravolge) o attraverso un dramma epocale (se quella coscienza non diventa egemone ...nei luoghi in cui deperisce il modello...ex-egemone)

l'Occidente vede nel suo seno (ed in particolare in Paesi come l'Italia) l'egemonia delle forze nostalgiche, suicide, incapaci di accettare che non si possono imbrogliare ancora i 4/5 dell'Umanità facendo loro credere che tutti avranno cellulare e autoveicolo e di imporre loro di essere esclusi da quei livelli di consumo per riservari a poche centinaia di milioni di "bianchi" e di élites locali "non-bianche", forze che credono che tutto si risolva riducendo diritti e salari occidentali senza mettere in discussione il modello e piangendo sulla "concorrenza" cinese, indiana, ecc.

quindi ha imboccato da tempo la seconda strada mentre il rapporto Brundtlandt (che non era un maoista-guevarista) da oltre 35 anni spiegava che o si frenava o si sbatteva contro il muro ....http://www.volint.it/scuolevis/sviluppo%20sostenibile/strumenti.htm
e chi fa finta di scandalizzarsi perché questo porta SACROSANTAMENTE alla catastrofe mostra di non averb capito che é meglio la catastrofe di una parte che quella del tutto, di tutto il Pianeta....

non rispondo ovviamente alle sconcezze su Nassiria e affini perché confermano solo il livello di certi ascari della parte peggiore dell'Occidente, ma rispondo solo a te, enteromorfa, che non fai parte di quella sconcia genìa ma che non accetti ancora, evidentemente, che é quella genìa che esprime da decenni (anche con voti ed astensioni) i Bush, i Blair, i Berlusconi, ecc., che con le loro guerre e schifezze hanno contribuito allo sfascio economico dell'Occidente ed alla conferma della sua politica di menzogne ed ipocrisie (vecchia quanto Filippo II, Francis Drake, le baionette "libertarie" francesi ad haiti, ecc.) quanto i terroristi islamici e altri criminali consimili
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