Bè, dopo aver letto le otto pagine dei vostri commenti (un interesse, che secondo me è giustificabile, andava scemando) ed essere stato così uno spettato esterno, volevo postarvi la mia filosofia interiore: di un cinese appartenente alla seconda generazione. Un commento che spero di espletare seguendo un pensiero onniscente e soggettivo, in quanto non insito nel mio carattere giudicare, sia un pensiero che un atteggiamento.
Io sono fiero di essere un cinese, ma a mia volta sono fiero di essere cresciuto in italia, ultima meta scelta dai miei genitori nella loro giovane età (scelte non prive di dolori e sofferenze).
Dolori che non avrò mai la possibilità di condividere, per poter compredere a fondo cosa hanno realmente provato per far si che IO sia ci? che sono oggi.
Dopo questa intro mi introduco al punto, secondo me, cruciale per noi:
NOI siamo in terra straniera, ma ci? non vuol dire obbligatoriamente disadattamento. Io sono riuscito a integrarmi nella società italiana molto bene, talmente che tutti si sono stupiti della mia completa integrazione (ho notato questo stupore soprattutto nell'ambiente lavorativo).
Da ci? che sono diventato io comprendo che è inutile critirare "QUALCOSA" o "QUALCUNO" se non abbiamo compreso chi siamo realmente "NOI".
Una persona ha un determinato modo di fare, di pensare perchè a priori ha avuto condizioni ambientali che lo hanno condotto ad essere cio che è oggi; in merito all'elemento "Nazione" credo che qualsiasi nazione voglia essere perfetta nei confronti delle altri al fine di conseguire da essi stessi rispetto. La "Nazione" però è qualcosa di intangibile nella parola, ma se superassimo questo limite immaginario potremmo capire che siamo NOI, con la nostra presenza in un territorio, a far si che la parola abbia senso finito e concreto e diventare così tangibile (noi rappresenteremo sempre la nostra Nazione d'origine, dovunque saremo). Siamo NOI che nel nostro piccolo rendiamo possibile i grandi cambiamenti: ognuno ha un ruolo importante nella società globale.
La massa ovviamente deve essere guidata affinche il loro operare si concretizzi in risultati materiali, ma nella maggior parte dei casi si perde il filo logico di questo percorso: in primis sono le più alte autorità che sanno di avere il potere di decidere e a scemare, ovviamente, chi di potere ne ha meno. Tutto ci? è dovuto alla sete di potere, di domino, di arrichimento. Siamo noi che paghiamo le conseguenze dei "capricci" dei potenti. E nella maggior parte dei casi non possiamo far sentire la nostra volontà. Ce lo impediscono anche se contribuiamo tanto alla Nazione che ci ospita.
Il razzismo è una conseguenza del nazionalismo/patriottismo del popolo dei singoli Stati. Ognuno è fiero di appartenere ad un determinata razza, sia cinese che italiana (nel nostro caso), ma ci? non deve portare a forme di razzismo verso lo straniero. Secondo me esiste la convivenza e la tolleranza tra più razze, più culture, più religioni. Se non confidassi in ci? allora potrei credere che siamo poco differenti dagli animali, i quali agiscono con l'istinto e si muovono con la sicurezza di appartenere al branco. Io stesso sono stato soggetto ad atti di razzismo, ma la mia ragione reprime l'istinto e fa sì che prevalga la parola sensata e logica, elementi che par a modo mio più che sufficienti per far tacere il mio interlocutore razzista.
Tale contrasto è anche una delle tante conseguenze della globalizzazione:
non solo ha fatto nascere e crescere il razzismo, ma anche al sfrenata corsa ad accapparrarsi il posto nò 1.
La ricchezza propria è l'elemento materiale della nostra società che ci conduce a continui contrasti.
Io conosco, nella mia limitata sapienza, 4 grandi potenze odierne che giocano continuamente per poter non perdere, chi più abile e chi meno cmq sia in ogni gioco c'è sempre un solo vincitore (secondo la loro mentalità materialista), ma nessuno, ostinatamente, vorrà cedere facilmente il primo posto a chichessia.
Spero di essere stato pertinente al vostro argomento. Non ho voluto commentare i vsotri post perchè vi ho seguito poco, ma ci? mi ha permesso di esprimervi il mio pensiero filosofico sulla società odierna, esente da ogni condizionamento.
Grazie
Immanuel_Kant