i soldi dei cinesi - page 2 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: i soldi dei cinesi  (Letto 5315 volte)

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Stephenking

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« Risposta #15 il: 23 Maggio, 2006, 22:46:19 pm »
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Qll ke dici è giustissimo, ma ci sn anke casi in cui si pu? guadagnare centinaia di migliaia di euro col commercio di merce di quel genere o col lavoro in nero, ovviamente nn dico ke tutti i rikki siano rikki in modo illecito...
« Ultima modifica: 23 Maggio, 2006, 22:49:55 pm da Stephenking »
...amami quando non me lo merito, perchè è quando ne ho più bisogno...

Sephiroth

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Re: i soldi dei cinesi
« Risposta #16 il: 23 Maggio, 2006, 22:48:41 pm »
Citazione da: "cino4ever"
come fanno ad avere tutti quei soldi per aprire i negozi?
ho sentito ke danno dei buonuscita di 400000
poi ce da aggiungeci tutti gli altri costi
s arriva quasi al milione
nn credo ke un cinese medio abbia tutti quei soldi
da dove arrivono?


Perche' hai visto un cinese medio pagare dei buonuscita di 400000 euro?
Avrei molte cose da dirti, ma cerco di essere sintetico.
1. Un'attivita' normale non comporta buonuscita (che in realta' e' il termine improprio per parlare di buonuscita vera + avviamento) da 400000Ç.
2. Nessuno compra attivita' con pagamento immediato
3. I cinesi, a differenza degli occidentali, quando si sposano ricevono in dono direttamente denaro (hong bao, i "pacchetti rossi"), non regali futili, o oggetti per la casa. Tant'e' che le case sono spesso scarne
4. I cinesi sono un gran popolo di risparmiatori. Gli anni di carestia del comunismo economico hanno insegnato a risparmiare ogni singola briciola. E' emblematico il fatto che l'ex-presidente Jiang Zemin abbia varie volte invitato i cittadini a spendere di piu' durante le festivita' per sostenere la domanda interna, molto ridotta rispetto a quella estera.
5. I cinesi sono un popolo dedito ad attivita' commerciale. Non succede solo in italia che abbiano tante aziende, ma anche in usa, francia, germania, e soprattutto sud-est asiatico, dove in stati come la tailandia e l'indonesia e' emerso un controllo massiccio dell'economia locale da parte di etnie cinesi.

Poi se certe attivita' sono in nero, non e' un problema esclusivo dei cinesi. Lavoro nero ed evasione fiscale esistono dappertutto. In italia, dove la pressione fiscale e' abbastanza alta, le irregolarita' sono temi all'ordine del giorno nella politica interna. C'e' chi cerca di fare il furbo sia in italia, ma anche soprattutto in cina nelle posizioni alte (statali e aziendali).

Questo e' quanto io ritengo. Chi si sente "contro" la comunita' cinese, per lo meno penso abbia la sincerita' di ammettere che sono motivi ragionevoli che potrebbero trovare fondamento reale. Credo anche senza presunzione di condividere l'opinione di molti lettori. Spesso il parere che i mass media, e quindi la massa, si fa di una comunita' chiusa e poco conosciuta dai piu' e' pregiudiziosa e pretestuosa, tale da trarre conclusioni negative. Credo questo sia il caso dei cinesi in italia.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Sephiroth »
Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.
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just_fra

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« Risposta #17 il: 23 Maggio, 2006, 23:17:38 pm »
Citazione da: "Stephenking"
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Qll ke dici è giustissimo, ma ci sn anke casi in cui si pu? guadagnare centinaia di migliaia di euro col commercio di merce di quel genere o col lavoro in nero, ovviamente nn dico ke tutti i rikki siano rikki in modo illecito...


Si ma quello pu? essere 1 caso su 1000. Per poter fare ci? devi essere un uomo importante nella società, sopratutto devi essere temuto. cosi che nessuno avrà il coraggio di denunciarti...

Ma una rondine non fa primavera...
« Ultima modifica: 24 Maggio, 2006, 11:35:00 am da just_fra »

Idra

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« Risposta #18 il: 24 Maggio, 2006, 05:37:35 am »
Per la tua tesi dovresti sviluppare i seguenti punti in riferimento alla domanda:
Dove provengono i soldi cinesi?

1 il cinese che viene dalla cina, se pur povero, non è disperato, molti raccimorano ci? che hanno ottenuto in cina, per andare in italia e investire tutto quel che hanno. Ovvero, l'immigrazione cinese è un tipo di immigrazione diverso da quello dei profughi (colui che è costretto ad abbandonare il proprio paese, spec. in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, a calamità naturali).

2 la solidarietà fra i familiari cinesi è molto alta, c'è un gran senso di ci?, che spesso sfocia in un divero, o addirittura in un obbligo di prestare. Se non lo fai, sei socialmente una parente poco buono. I soldi possono provenire facilmente da prestiti familiari.

3 i matrimoni in italia di cinesi, risparmiano la lista nozze; gli invitati danno direttamente il denaro, che gli sposi possono usare per far ci? che vogliono, arredare la casa, o investire in un'attività. Quindi, da una parte sposarsi non è così oneroso come per le tradizioni italiane, e dall'altra, sposarsi porta addirittura fondi per realizzare il proprio benessere investendoli in un'attività.

4 si inizia spesso dal basso, chi arriva in italia, inizia prima a lavorare per altri, impegnandosi tanto, risparmiando tanto (un soldo risparmiato è un soldo guadangato), sacrificandosi tanto. Così da costituire un piccolo capitale per poter diventare imprenditore.

Da queste 4 voci, più eventualmente il prestito in banche cinesi o italiane, addizionato al grande coraggio imprenditoriale cinese (disposto a investire grandi quantita di soldi se credono che l'attività pu? funzionare, facendo felici gli imprenditori italiani nelle zone paolo sarpi di milano e piazza vittorio di roma che sono felici di vendere le loro attività ai cinesi, suscitando rabbia da parte degli abitanti del luogo, ma questo è un argomento complesso) spingono il cinese imprenditore nella realizzazione della propria ricchezza. Quelli che cmq hanno pagato questi avviamenti così costosi, hanno solitamente avuto altre attività. E' una scalitata. Parti dalle attività più umili, per investire in nuove attivita, per rinvestire in un attività ancora più grande (e quindi comportante più rischi economici) e così via. Un'ascesa economica, espressione di grande dedizione e sacrificio accompagnato da un buon fiuto degli affari.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »