Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese  (Letto 3376 volte)

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cavallo

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Sun_Tzu

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #1 il: 15 Settembre, 2012, 08:58:10 am »
Scusate la mia ignoranza......ma non ho capito come funziona (in pratica) questo progetto.....  :smiley_undecided:

vasco reds

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #2 il: 15 Settembre, 2012, 09:40:24 am »
In effetti non si capisce se sono padroni dei muri o dei marchi

cavallo

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #3 il: 15 Settembre, 2012, 13:27:16 pm »
vasco, sei insuperabile....
Inserito da: vascoexinhong
« il: Oggi alle 10:40:24 » Inserisci citazione

In effetti non si capisce se sono padroni dei muri o dei marchi


padroni dei marchi....ahahahah

si tratta delle griffe più note

Gucci, Hogan, Burberry, Moncler, Dolce&Gabbana ed altri marchi prestigiosi di grande valore commerciale

e tu credi che la società cinese citata sia "padrona dei marchi"? ahahahahah

magari avverrà in futuro, quando Italia e Occidente staranno ancorab peggio di oggi, ma che tu ipotizzi una simile proprietà fa solo capire quanto tu sappia della realtà: ZERO!

cosa c'é di complicato?

é un normalissimo outlet di griffes (con gli sconti concordati con le ditte), con la "piccola" ed interessantissima differenza che l'articolo sottrolinea: la società VOICE che lo gestisce é un investimento CINESE, che sfata l'idea di tanti sinofobi che i Cinesi i prodotti di abbigliamento griffati siano interessati e capaci solo a contraffarli e non a vendere quelli originali e farci soldi legittimamente...

una iniziativa, quindi, che ha un triplice valore: commerciale, economico e di stroncatura di certi stereotipi cari alla feccia sinofoba che appare anche su questo Forum....

stamane sono andato a vederlo (non per acquistare perché io non acquisto abbigliamento griffato, neppure scontato, ma per avere una idea deelle sue caratteristiche): folla in attesa già all'apertura (alle 10) e capi ciascuno accompagnato da certificazione di garanzia della griffe (che manco negli outlet e nei negozi italiani c'é...), spesso numerata; prezzo originale e prezzo scontato e percentuale di sconto ben in vista sui cartellini (cosa che manca in circa il 30% dei negozi italiani in fase di saldo, secondo i controlli effettuati dalle forze dell'ordine negli ultimi saldi...), clientela varia, da coppie di una certa età di media borghesia a ragazzotti ...griffati; molti acquisti...ed era sabato mattina e non sabato pomeriggio.....

non ci tornerò perché non sono prodotti che mi interessano, ma l'iniziativa ha sicuramente una rilevante significatività, senza complicazioni di sorta....
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Sun_Tzu

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #4 il: 15 Settembre, 2012, 14:59:19 pm »
Scusatemi.....ma continuo a NON capire.......

Il negozio e' gestito da una Società Cinese? Oppure e' tutto made in italy? Che cosa c'entra quindi la Cina?
.....sempre più confuso........   :smiley_undecided:
« Ultima modifica: 15 Settembre, 2012, 14:59:52 pm da Sun_Tzu »

vasco reds

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #5 il: 15 Settembre, 2012, 17:39:58 pm »
vasco, sei insuperabile....
Inserito da: vascoexinhong
« il: Oggi alle 10:40:24 » Inserisci citazione

In effetti non si capisce se sono padroni dei muri o dei marchi


padroni dei marchi....ahahahah

si tratta delle griffe più note

Gucci, Hogan, Burberry, Moncler, Dolce&Gabbana ed altri marchi prestigiosi di grande valore commerciale

e tu credi che la società cinese citata sia "padrona dei marchi"? ahahahahah

magari avverrà in futuro, quando Italia e Occidente staranno ancorab peggio di oggi, ma che tu ipotizzi una simile proprietà fa solo capire quanto tu sappia della realtà: ZERO!

cosa c'é di complicato?

é un normalissimo outlet di griffes (con gli sconti concordati con le ditte), con la "piccola" ed interessantissima differenza che l'articolo sottrolinea: la società VOICE che lo gestisce é un investimento CINESE, che sfata l'idea di tanti sinofobi che i Cinesi i prodotti di abbigliamento griffati siano interessati e capaci solo a contraffarli e non a vendere quelli originali e farci soldi legittimamente...

una iniziativa, quindi, che ha un triplice valore: commerciale, economico e di stroncatura di certi stereotipi cari alla feccia sinofoba che appare anche su questo Forum....

stamane sono andato a vederlo (non per acquistare perché io non acquisto abbigliamento griffato, neppure scontato, ma per avere una idea deelle sue caratteristiche): folla in attesa già all'apertura (alle 10) e capi ciascuno accompagnato da certificazione di garanzia della griffe (che manco negli outlet e nei negozi italiani c'é...), spesso numerata; prezzo originale e prezzo scontato e percentuale di sconto ben in vista sui cartellini (cosa che manca in circa il 30% dei negozi italiani in fase di saldo, secondo i controlli effettuati dalle forze dell'ordine negli ultimi saldi...), clientela varia, da coppie di una certa età di media borghesia a ragazzotti ...griffati; molti acquisti...ed era sabato mattina e non sabato pomeriggio.....

non ci tornerò perché non sono prodotti che mi interessano, ma l'iniziativa ha sicuramente una rilevante significatività, senza complicazioni di sorta....

sei tu che riempi trhead gongolando di acquisizioni cinesi o estere di griff pseudoitaliane...
http://www.associna.com/it/forum/index.php?topic=11881.0
http://www.associna.com/it/forum/index.php?topic=12257.msg140581#msg140581
http://www.associna.com/it/forum/index.php?topic=14088.0

Dubbio

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #6 il: 15 Settembre, 2012, 17:44:46 pm »
Scusatemi.....ma continuo a NON capire.......
E non hai torto, perché l'articolo linkato è un cattivo esempio di giornalismo, in quanto non da le informazioni che servono  per capire l'esatta natura dell'iniziativa in questione e quindi la sua importanza economica e commerciale, e l'approfondimento sul forum affidato all'usuale rissa tra utenti che personalizzano il loro conflitto fregandosene di tutto e di tutti è ancora più confuso.

Ciò che è chiaro è che l'outlet è un'impresa commerciale cinese che vende a prezzi scontati abbigliamento griffato (la domanda di vasco sulla proprietà dei marchi era una sciocchezza che serviva solo a provocare cavallo che puntualmente ha abbboccato).

La questione interessante e centrale sarebbe capire come questo sia possibile, dato che si parla ovviamente di capi autentici e nuovi di fabbrica, che migliaia di aziende commerciali italiane nel campo dell'abbigliamento sarebbero ben liete di commercializzare a prezzi concorrenziali.

Ma questo non è possibile perché il dettagliante che voglia vendere capi griffati li deve pagare alle grandi griffe profumatamente e  dunque non può abbassare i prezzi.

Come fanno i cinesi proprietari dell'outlet romano?
L'articolo lo accenna vagamente dove dice che tutto ciò è possibile grazie "ai nuovi accordi commerciali tra Cia e Italia" ma quali siano tali accordi, che dovrebbero essere la cosa più interessante e innovativa e dunque la principale da riferire ai lettori da parte di un giornalista, non viene detto.

L'unica ipotesi che si riesce a fare, leggendo le dichiarazioni dei titolari dell'outlet che dicono che hanno voluto investire grandi capitali per rendere l'abbigliamento griffato alla portata di tutti, è che abbiano garantito alle griffe acquisti di merce in quantità industriale spuntando prezzi molto ridotti e scommettendo sul successo del prodotto, ma questa è una strategia commerciale che non richiede certo accordi tra Italia e Cina, per cui l'articolo resta difficile da capire...

vasco reds

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #7 il: 15 Settembre, 2012, 21:03:03 pm »
per l'appunto

cavallo

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #8 il: 15 Settembre, 2012, 21:12:37 pm »
sì, vasco, per l'appunto: "la domanda di vasco sulla proprietà dei marchi era una sciocchezza che serviva solo a provocare cavallo"

quanto alle domande di Dubbio, gli sconti che ho visto erano in genere del 50%, alcuni del 60% e rari del 70% e di ogni modello ce n'erano (oggi che era il secondo giorno di apertura) esposti al massimo una decina di pezzi di diverse taglie....;

si dà il caso che ad esempio nell'outlet di proprietà italianissima di Valmontone (vicino Roma ed a cui si arriva anche con un servizio navetta da Termini organizzato dall'outlet stesso) sconti del 50% siano abbondantemente praticati sulle griffes, il che ne dimostra la assoluta praticabilità da tempo....

é probabile che si tratti semplicemente di linee (recenti, si dice nell'articolo che non hanno più di un anno )  o di taglie poco vendute (che le griffes non si fanno affatto strapagare, anzi cercano di dar via in tutti i modi), ma é pratica già esistente negli outlet italiani, il che conferma che il dato significativo non é un meccanismo già esistente ma la proprietà cinese.

quanto agli accordi Italia-Cina ...credo si riferiscano alla concessione delle necessarie autorizzazioni, cosa non scontata  a Roma (e in genere lentissima) specie in un'area come la Romanina, che invece pare si siano potute avere stavolta senza intoppi...., magari anche a linee creditizie o sim,ili (non ho dati per affermarlo), certo non ad un meccanismo già rodato da outlet italiani
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vasco reds

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #9 il: 16 Settembre, 2012, 08:41:17 am »
cavallo hai dimenticato: che puntualmente ha abbboccato
sta difatto che dubbio conferma la cattiva qualità dell'articolo come pure tzu su

cavallo

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #10 il: 16 Settembre, 2012, 12:27:46 pm »
so che Dubbio preferisce tenere le macchie prodotte da quelli che chiama "bimbiminchia e cialtroni" (ossia tu) e che tu non provi vergognan nello scrivere SOLO quelle che lui definisce "sciocchezze" e "provocazioni", e ti ripeto per l'ennesima volta che io non lascerò senza reazione quelle sciocchezze, che spesso sono infamie e sempre idiozie: mi prendo lo "ha abboccato" di Duibbio, ma le tue bestialità non avranno mai terreno libero finché ci sarò io, men che mai quando hanno il fine di sviare l'attenzione da temi per te scomodi, da tue balle precedenti, da tue molteplici affermazioni sinofobe, xenofobe, da falsi storici, da denigrazioni gratuite, da sconcezze di ogni tipo che sono l'unica cosa che scrivi, dal basso della tua incultura, della tua frequentazione solo di "corsetti truffa", della tua totale assenza da ogni iniziativa, articolo, seminario sulla Cina e sui Cinesi in Italia, della tua pratica di "utente nascosto" e in più che evita di fornire (a differenza di me) informazioni su se stesso sulla scheda di presentazione (per la vergogna, la paranoia e la pseudopaura)

sulla qualità degli articoli, Dubbio e suntzu che non sono analfabeti come te hanno tutto il diritto di esprimere il loro giudizioo (condivisibile o no), ma tu no, né hai il diritto di attribuire alle parole di sun tzu (dove il termine "articolo" non compare, povero mentitore che sei!) quel che non scrive 
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Sun_Tzu

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #11 il: 16 Settembre, 2012, 15:08:58 pm »
Allora faccio bene a preoccuparmi di queste notizie.....o meglio....mi sorgono domande........

Se io ho una cosa che costa 10 e forse tra 1 settimana me ne costa 20....che senso avrebbe vendere a 5, a 4 o a tre? (sapendo che comunque il prezzo 10 sarebbe disposta qualsiasi persona che possa permetterselo?)
E poi.....come mai per aprire questo outlet si sono sbrigati quando per aprire chiunque (e una qualsiasi attività) ci vogliano mesi se non anni (e una quantità ingentissima di denaro).....eh......e' questo che mi sembra stranissimo.......  :smiley_undecided:

Dubbio

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #12 il: 16 Settembre, 2012, 17:40:22 pm »
Se io ho una cosa che costa 10 e forse tra 1 settimana me ne costa 20....che senso avrebbe vendere a 5, a 4 o a tre? (sapendo che comunque il prezzo 10 sarebbe disposta qualsiasi persona che possa permetterselo?)
E poi.....come mai per aprire questo outlet si sono sbrigati quando per aprire chiunque (e una qualsiasi attività) ci vogliano mesi se non anni (e una quantità ingentissima di denaro).....eh......e' questo che mi sembra stranissimo....
La prima domanda che poni mi sembra un falso problema dal punto di vista delle strategie commerciali.
L'obiettivo di chi ha aperto l'outlet non è "qualunque persona che possa permetterselo" ma semplicemente l'allargamento della platea delle persone che possono permetterselo.
Quindi si abbassa il prezzo con l'idea di aumentare le vendite in modo tale da avere più utile di quello che si produrrebbe vendendo di meno ma ad un prezzo maggiore.
La seconda domanda è mal posta, perché nessuno ha scritto che abbiano messo poco tempo o comunque meno della media ad aprire l'outlet e non si sa da quanto tempo avessero iniziato le relative pratiche amministrative.

cavallo

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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #13 il: 16 Settembre, 2012, 18:34:20 pm »
per chi non conosce abbastanza i meccanismi degli outlet che offrono scontatissimi i prodotti griffati (ce ne sono a decine, di aziende italiane DOC e ovviamente la notizia vera nel tema del thread é che ne sia nato uno cinese a Roma, il più grande della città) segnalo un solo ulteriore esempio, in pieno centro di Roma (assai più piccolo di quello cinese alla Romanina e rigorosamente italico...):

OUTLET THE GALLERY Art&Fashion, Via del Tritone 37/38 (tel. 06.69191093)

qui gli sconti sulle maggiori griffes vanno dal 50 addirittura all'80%!

aggiungo che i prezzi ordinari dei capi griffati sono talmente gonfiati (anche 10 volte il valore reale del prodotto) che le griffes possono permettersi senza difficoltà, se e quando vogliono, simili sconti, come chiunque si occupi direttamente o per studio del commercio sa bene

sul resto (rapidità, ecc.) erano solo ipotesi relative all'accordo Cina-Italia citato, perché in effetti negli accordi commerciali firmati da Italia e Cina e nelle proclamazioni di tante delegazioni italiche in visita (cappello in mano a chiedere investimenti...) in Cina si é sempre affermato e scritto tra l'altro che "si agevoleranno e si sveltiranno le pratiche burocratiche relative agli investimenti cinesi in Italia" ed é una pratica anche questa che si applica a molti altri casi di investimenti stranieri (ovviamente non microscopici), con l'aiuto anche delle Camere di Commercio e delle Istituzioni locali

esempio?

COOP (Italiana) per avere l'autorizzazione ad un ipermercato a Roma ci ha messo 6 anni, IKEA (svedese), 2 anni entrambi con giunta di centrosinistra
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Re:Roma: una novità nel panorama commerciale della presenza cinese
« Risposta #14 il: 16 Settembre, 2012, 22:26:26 pm »
sulla qualità degli articoli, Dubbio e suntzu che non sono analfabeti come te hanno tutto il diritto di esprimere il loro giudizioo (condivisibile o no), ma tu no, né hai il diritto di attribuire alle parole di sun tzu (dove il termine "articolo" non compare, povero mentitore che sei!) quel che non scrive 

so che Dubbio preferisce tenere le macchie prodotte da quelli che chiama "mascalzone presuntuoso e schifoso" (ossia tu) che tu non provi vergognan nello scrivere SOLO quelle che lui definisce "schifezze" e "infamie", e ti ripeto per l'ennesima volta che io non lascerò senza reazione quelle sciocchezze, che spesso sono infamie e sempre idiozie: mi prendo il sarcasmo di Dubbio, ma le tue bestialità non avranno mai terreno libero finché ci sarò io, men che mai quando hanno il fine di sviare l'attenzione da temi per te scomodi, da tue balle precedenti, da tue molteplici affermazioni sinofobe, xenofobe, da falsi storici, da denigrazioni gratuite, da sconcezze di ogni tipo che sono l'unica cosa che scrivi, dal basso della tua incultura, della tua frequentazione solo di "ambienti truffa", della tua totale assenza da ogni iniziativa, articolo, seminario sulla Cina e sui Cinesi in Italia, della tua pratica di "utente nascosto" e in più che evita di fornire (a differenza di me) informazioni su se stesso sul nick (per la vergogna, la paranoia e la pseudopaura)....

e sun tzu dcosa non avrebbe capito ?? la favola del cavallo parlante o un articolo scritto male come ha riconosciuto manche dubbio che tu stesso hai postato forse abbagliato dagli sconti per rifarti il guardaroba dopo che in via condotti non ti fanno più entrare