interessante analisi sul mercato del lavoro in RPC - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: interessante analisi sul mercato del lavoro in RPC  (Letto 798 volte)

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cavallo

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  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
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interessante analisi sul mercato del lavoro in RPC
« il: 09 Dicembre, 2012, 11:21:21 am »
ho aspettato tanto tempo per vedere se questa interessante analisi sul mercato del lavoro in RPC avesse riscontro nel dibattito dei "guru" dell'economia italioti, ma tranne l'articolo del SOLE24ORE nessuno ne ha parlato......

e intanto, mentre l'Italia si inabissa, continua il gracidio sciocco dei corvi sinofobi che nel frattempo cadono di ramo marcito in ramo marcito

povera Italia....

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-19/leconomia-cinese-rallenta-mercato-115933.shtml?uuid=AbRgljuG
In particolare, alcuni analisti statunitensi sottolineano la situazione di sostanziale piena occupazione raggiunta negli ultimi mesi dal Paese - dopo una crescita dei posti di lavoro calcolata in 83 milioni di unità negli ultimi dieci anni, per un totale di 800 milioni di lavoratori - raccontando le storie di imprenditori manifatturieri (ma non solo) che faticano a reperire sul mercato personale specializzato. La situazione è difficile soprattutto nei settori che sono già a un secondo livello dello sviluppo industriale e producono manufatti di qualità, che richiedono professionalità elevate. I 6,8 milioni di laureati previsti per quest'anno, secondo le stime governative, dovrebbero trovare lavoro nell'arco di nove mesi.

Disoccupazione in caduta libera
Anche i centri per l'impiego delle principali città registrano un inedito deficit di domande rispetto all'offerta: la quota dei senza lavoro nei centri urbani si attesta su un fisiologico 4,1%, sugli stessi livelli del 2008 - prima cioè che scoppiasse la crisi internazionale – e due decimali in meno rispetto a un anno fa. Inoltre il dato è sensibilmente inferiore al 5% indicato come target dal Governo di Pechino per il periodo 2011-2015.(...)La forza lavoro in Cina ormai cresce al modesto ritmo dello 0,5%, per cui basta una crescita del Pil del 7% o poco meno per mantenere la piena occupazione e minimizzare il rischio di tensioni sociali.



"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)