Basta la Carta d'Identità di chi ti ospita e la lettera d'invito, se è un tuo parente entro il 2° grado credo. Il resto non so nulla. Ho solo visto un Modulo di Ospitalità per Hong Kong per 3 mesi e tutta la parte in inglese è scritta abbastanza chiaramente.
http://www.immd.gov.hk/chtml/fvisit.htmPer le Visa per la Cina, cerca "Visa Guest for China", però ho trovato materiale datato 2008 e 2009 in inglese, se riesci fai le ricerche in cinese su Baidu (o fatti aiutare da qualcuno)
http://www.chinese-embassy.org.uk/eng/visa/Purtroppo per colpa di qualcuno - tutti noi dobbiamo pagare lo scotto delle regole. E bisogna seguirle. Di certo le regole cambiano molto velocemente di anno in anno. Se uno ha modo di bazzicare spesso negli sportelli del Consolato, o di fare due chiacchiere con un multiservice, sarà sempre aggiornato sulle ultime regole.
Costi sociali? Non ne ho idea, ma sarà quantificato con le tasse che un "laowai" pagherebbe per quell'importo. Ma non sono tanti i costi monetari sociali che i cinesi della Mainland contestano, bensì protestano per la concorrenza sleale di laureati che "rubano" posti a loro. Praticamente in questo contesto per loro siamo dei 100% laowai, la nostra "asiaticità" è solo nella faccia. Permettetemi di riassurmela così, poi se qualcuno vuole uscire allo scoperto per raccontare la sua storia da reo-confesso, è il benvenuto
Di ragazzi della nostra età naturalizzati europei che entravano da turisti (ma che facevano stage) ne abbiamo pure avuto una testimonianza indirettamente sul forum. Purtroppo temo che sia le aziende che le società che organizzano stage guidati siano testimoni attivi o passivi di questa pratica in passato, altrimenti il Consolato e lo Stato Cinese non avrebbe preso tali contromisure (non c'era bisogno, il turismo della diaspora è sempre stato finalizzato per reincontrare parenti, partecipare matrimoni/funerali oppure per semplice svago)
Questo fenomeno poteva che essere solo in aumento, la Diaspora ha avuto in picco negli anni '80 e poi tra il '90 e il 2000. E nel frattempo la natalità tra le famiglie espatriate è naturalmente in crescendo, basterebbe raccogliere i dati della popolazione fra Italia, Spagna, Francia, Germania, Olanda, UK e volendo anche gli stati dell'europa dell'est (tipo Ungheria, Romania e Polonia).
Insomma, di giovanotti che potevano approfittarsene di lavorare con un visto turistico ce ne sarebbero stati sempre più, dato che è manodopera laureata specializzata a basso costo e senza tutele di alcun genere se non per lo stage (un'ass. contro gli infortuni - ma forse neanche quello)
Ah si, mi sono scordato dei
laowai occidentali. Diciamo che il mix tra seconde generazioni di origine cinese e nuovi laureati in lingua cinese ha innescato un fenomeno non proprio lusinghiero.
Diciamo che chi andrà cercare fortuna direttamente sul posto - non gli sarà più concesso con così tanta facilità. In Cina si può andare a lavora solo se si è assunti da un'azienda locale o da un'azienda straniera in loco. Tutto il resto non è ammesso dalla legge.
Per quello molti ragazzi rimangono con il passaporto cinese, per poter ritornare in Cina in un futuro e mettere su la sua attività imprenditoriale. Ma tra dire e il fare alla fine sono sempre più quelli della 1° generazione (i nostri genitori a farlo), mentre la maggior parte di noi rimane o qua o in giro per il Mondo, ma non così tanti con la residenza fissa in Cina.
è un discorso lunghissimo. Il punto è: informarsi sempre col Consolato, sarà anche una rottura, ma bisogna farli quei documenti. Al massimo deleghi a un multi-service e perdi meno tempo possibile.