buone feste a chi crede nella solidarietà, nell'uguaglianza, nella interculturalità, nella centralità dei poveri, nell'estraneità allo sfoggio di ricchezze (spesso rubate), nel cosmopolitismo, nella valorizzazione della molteplicità culturale, nel valore della rinascita della natura e dei frutti del lavoro agricolo attraverso il ciclo inverno-primavera-estate (vera radice dell'abbinamento del natale alle feste solstiziali e dei saturnalia....), riaffermati anche dal simbolo del racconto della nascita di Gesù di Nazareth e dalla sua trasposizione medievale francescana nel Presepio, e si impegna davvero per estirpare gli ostacoli all'affermazione di quei valori così antitetici a quelli simboleggiati dal Babbo Natale creato dalla COCACOLA, al consumismo (compreso quello straccione), alla priorità data all'apparire, all'individualismo, all'ipocrisia farisaica, ad ogni deriva teocratica, al trasformismo, al razzismo.