Sebbene ci sia stata una dinastia con il suo nome, gli storiografi posteriori non solo la iscrivono nella dinastia Tang, ma la inseriscono ne quadro della tradizione dinastica.
Si pensa che essendo donna, l'imperatrice sia stato un personagggio scomodo, ma non è così, inoltre come imperatrice non era certo interessata ad andare contro la "società patriarcale" (certo, il confucianesimo la penalizzava, ma adottò il buddhismo come religione di stato).
Insomma, Wu Zhao si inserisce perfettamente nella continuità e successione dei sovrani dinastici ed è ben lungi dall'essere una "pecora nera".