il cinese è sì bellissimo ma è anche un "fossile vivente" tra le lingue moderne ( la scrittura), non pu? candidarsi ad essere la lingua del futuro. Cmq lunga vita al cinese, che è molto più bello dell'inglese.
Si scrive 'future'.
(scusate ma da questo internet point non posso scrivere in hanzi)
Sai, non è detto. Parlando con degli studiosi che si sono interessati alla faccenda, hanno trovato delle similitudini con il linguaggio informatico, quello fatto di icone e frecce, di immagini di dischetti e di emoticon. Ecco, sembra che anche se è un linguaggio fondato su ideogrammi in teoria non obbligata a riportare informazioni fonetiche (contenendo però tendenzialmente informazioni riguardanti il suo significato) non sarà semplice e scontato la sua estinzione. In cina, negli anni '50 per qualche decennio gli studiosi hanno valutato la possibilità di sostituire completamente gli ideogrammi con il pingying, ma si sono accorti, per vari motivi che non staro' qui ad elencare, che risultava impossibile. Considerando il fatto che è la lingua più parlata del mondo e che chi lo parla non ha intenzione di sostituirlo, considerando anche lo sviluppo della Cina e l'effetto che ha provocato negli istituti linguistici (ovvero l'aumento esponenziale di iscritti per la lingua cinese) c'è buona probabilità che duri ancora per un bel po'.
Invece, riportando l'idea di un grande pensatore (professore universitario), pare che fra qualche secolo sia probabile che si possa estinguere la lingua italiana, una lingua oggettivamente più complessa che verrà usato, secondo questo parere, probabilmente dai più colti (anche perchè secondo me, è una lingua fantastica e si appresta molto a questioni auliche e profonde).
Cmq è affascinate come vari popoli sono riusciri a sviluppare forme di comunicazioni così diverse.
Allora ho detto che la lingua cinese non sarà la lingua del futuro, intesa come lingua di uso internazionale o come idioma planetario, non che la lingua cinese non abbia futuro!!! il fatto che l'abbia definita un "fossile vivente" significa che è viva e vegeta e che la sua "forza" le ha permesso di essere l'unica lingua ad utilizzare ancora ideogrammi/pittogrammi ecc., mentre le altre ormai sono pane per accademici. Quindi il cinese, anche grazie alla sua massa critica d'utenza, ha ancora futuro, ma non sarà la lingua del futuro, a suo svantaggio giocano l'elevato numero di caratteri da memorizzare contro una ventina e poco più di lettere dell'alfabeto, che la rende difficile persino agli stessi cinesi. La difficoltà a crearne di nuovi, ovviato dalla combinazione di quelli esistenti, ma anche questo ha dimostrato i suoi limiti visto che da qualche anno è stato infranto il tabù dell'utilizzo di lettere latine assieme agli ideogrammi ,come per "CD". In Giappone ormai i Kanji perdono terreno di fronte all'utilizzo massiccio dela Katakana o dell'Iragana (q.no ha gridato all'impoverimento culturale e a ragione!), ovviamente in Cina sarà più molto più difficile , ma è già una tendenza in atto. Riguardo alla similitudine con le icone è vero, ma non ci si pu? spingere oltre un certo limite e il fatto che non si sia potuto sostituire gli hanzi col pinying era per l'elevato numero di omofoni propri della lingua, ma questo è stato un limite e non un vantaggio. Una scrittura ideografica slegata dalla pronuncia è stata funzionale e decisiva per unire culturalmente la Cina, a fronte dell'estrema varietà di forme dialettali o lingue vere e proprie come il cantonese, ma che utilità avrebbe a livello globale? e aggiungendo anche l'ostacolo dei toni, perchè allora dovremmo scegliere di parlare una lingua per il cui apprendimento sono richiesti svariati anni e parlata in una sola nazione? ora potrei continuare ancora per molto, anche elencando i vantaggi di mantenere l'inglese o una sua evoluzione, ma questa metafora taoista basta a forse a chiarire la questione (almeno dal mio parziale punto di vista) e cioè che" l'acqua sceglie sempre il percorso più breve per raggiungere la sua destinazione".
la scelta va fatta sulla funzionalità e non sulla bellezza.
L'ascesa della Cina ha portato alla diffusione del cinese e questo porterà ad una maggiore comprensione della sua cultura e particolarità, ma di converso anche i cinesi impareranno altre lingue straniere e quindi inglese, francese, spagnolo e anche il minoritario italiano aumenteranno il loro estimatori o utilizzatori.
Per l'italiano posso dirti che con molta probabilità si aggiungerà al glorioso elenco delle lingue morte anche prima, oppure quando avrà terminato la sua funzionalità e utilità, in fondo e a questo che servono le lingue. Tutto muore, ma nulla viene dimenticato visto che c'è ancora oggi chi studia i geroglifici egiziani. Viva Cheope!!