Avete presente le maschere delle opere di Pirandello? Bene :wink: !
La vita è come il teatro, solo che è un bel tot più complicata ed articolata della sceneggiata sul palcoscenico: direi che a tutti, ma proprio tutti, capita troppo spesso di dover interpretare un personaggio (una maschera per l'appunto): il sottoscritto, per esempio, interpreta il più delle volte quello felice, col sorriso stampato sulla faccia, e sono etichettato come "Colui che è sempre contento"; invece quello che percepisco io è Meglio sorridere che piangere :? ...
Insomma, appena usciamo di casa non siamo più persone fatti di sentimenti, emozioni, pensieri, paure, sogni... ma veniamo riassunti e sminuiti da un "personaggio tipo": lo studente scansafatica, il politico obeso, la ragazza disinibita, il nullafacente, il dottore staccanovista, etc...
E poi, nel mondo del lavoro (e anche a scuola) siamo quasi sempre soggetti alla volontà altrui, allora forse è li che ci togliamo la maschera e diventiamo, peggio ancora, deglio oggetti, dei ridicoli burattini sotto il comando altrui.
Oggetti forse perchè non rispondiamo più alla nostra volontà, ai nostri principi etici/morali/religiosi. Obbediamo semplicemnte ai comandi; e se succede qualcosa di grave, scarichiamo la colpa al capo o al nostro superiore.
Il bello che solo adesso la gente capisce appieno cosa Pirandello ci voleva insegnare ben quasi 100 anni fa, senza una minima conoscenza della psicanalasi di Freud (suo contemporaneo).
Come sfuggire a questa morsa di regole imposte e maschere fatte da altri? Io mi sfogo nella musica (Radiohead, Coldplay, Red Hot Chli Peppers :-).
Certo che è triste a volte essere spietati nel mondo del lavoro... soprattutto ora, visto che sempre più il denaro è sinonimo di sopravvivenza dell'individuo... dove arriveremo?