INTROVERSIONE, TIMIDEZZA, SOLITUDINE - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: INTROVERSIONE, TIMIDEZZA, SOLITUDINE  (Letto 5893 volte)

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KyoKusanagi

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INTROVERSIONE, TIMIDEZZA, SOLITUDINE
« il: 03 Luglio, 2005, 15:32:07 pm »
La distinzione corrente fra introversione ed estroversione è, nella nostra cultura, gravemente compromessa dal pregiudizio.
In generale, dell'individuo introverso si dice che tende a ripiegarsi in se stesso, a interessarsi in modo "morboso" del proprio mondo interno, con distacco e chiusura nei confronti del mondo esterno e dei contatti sociali. Per contro, dell'estroverso si afferma che è un individuo con spiccati interessi verso l'ambiente esterno, tendenza a esprimersi e manifestarsi, e quindi facilità ad inserirsi nel contesto sociale.


Relativamente a introversione ed estroversione, dunque, si esprimono meri "giudizi di valore", pregiudizi gravemente penalizzanti nei confronti di quella caratteristica psichica che è l'introversione. Nel linguaggio quotidiano, la parola "introverso" evoca significati quali: chiuso, taciturno, insicuro, poco socievole, passivo; "estroverso" viceversa significati opposti, quali: aperto, comunicativo, spigliato, attivo, intraprendente. Per quanto si riconosca che molti introversi hanno una sensibilità e un'intelligenza fuori del comune, il loro modo di porsi, equivocato spesso come scostante e altezzoso, provoca reazioni di antipatia, mentre gli estroversi, eccezion fatta per quelli insopportabilmente narcisisti e invadenti, sono giudicati generalmente simpatici.

Si pu? immaginare che prezzo di dolore comporti questo facile e stolto pregiudizio quando vada a colpire dei bambini. I bambini introversi sono percentualmente minoritari rispetto agli estroversi (forse non più del 10%); ma ci? che, di fatto, li rende gravemente a rischio è che, essendo bambini e perci? ingenui e spontanei per natura, non possono nascondere ci? che essi sono, cosa che li rende più visibili e perci? più aggredibili rispetto agli adulti egualmente introversi.

I bambini introversi sono appartati e silenziosi, mentre la scolarizzazione, e non di rado le stesse famiglie, richiedono e impongono la relazione sociale continua e il valore assoluto della comunicatività. Sono sensibili e riflessivi, mentre il mondo scolare e quello sociale in genere "sponsorizzano" personalità competitive, orientate al successo, e dunque adattate ai valori di distinzione e di insensibilità propri della casta "dominante". Sono fantasiosi ("distratti"), quindi disadattati rispetto ad un mondo che esige pragmatismo e risultati rapidi ed efficaci. Non è artificioso dedurre da ci? che il bambino introverso sia oggetto di una vera e propria discriminazione quando non addirittura di una persecuzione.



Il mondo, dunque, è degli estroversi, che fanno il buono e cattivo tempo, imponendo per di più il loro modo di essere come parametro della normalità. Gli introversi, che spesso hanno delle ricche potenzialità emozionali e intellettive, vivono in un cono d'ombra, defilati, frustrati. Fatalmente contagiati dal codice culturale prevalente, essi stessi finiscono per ritenersi inadeguati, meno capaci degli altri, gravati da tratti di carattere che, quando non patologici, giudicano comunque inadeguati. Ci? li induce a nutrire un sordo risentimento nei confronti della natura, responsabile di un carattere che crea solo problemi, associato spesso ad una rabbia più o meno consapevole nei confronti della società che li umilia e li emargina. Alcuni, come non bastassero le sollecitazioni esterne ad essere "normali", tendono ad adottare, per mimetizzarsi, dei moduli comportamentali estroversi. Nella misura in cui ci riescono, realizzano tutt'al più un "falso sé", una caricatura del loro vero essere.

La supremazia sociale dell'estroverso, con la conseguente emarginazione (e auto-emarginazione!) dell'introverso riflette, dunque, di una precisa gerarchia di valori. Si tratta tuttavia di una gerarchia di valori banale, appiattita sugli schemi sociali attualmente più in voga, che risentono dell'andamento di una società orientata ai valori di mercato. La "brillantezza", ossia la capacità di sapersi vendere; la "volontà comunicativa", cioè la deferenza verso l'atto di scambio; la "solidarietà", intesa come costrizione all'attivismo sociale; il "pragmatismo" e l'"utilitarismo", adeguati a realizzare l'uso insensibile dell'altro essere umano e dunque il perseguimento del mito conformistico del successo, sono i valori dominanti, più facilmente assimilabili da individui poco riflessivi piuttosto che da individui inclini alla sensibilità, al distacco intellettuale e all'intelligenza critica.

Occorre, dunque, modificare questa banale gerarchia di valori. Mi si chiede: in che modo? Rispondo: creando dei paradossi.
Il primo paradosso consiste nello svelare che l'introversione esiste in quanto esprime attitudini biologiche altamente specifiche, necessarie alla sopravvivenza della specie umana nel suo complesso, attitudini che hanno pertanto un valore oggettivo. In un certo senso, l'attitudine introversiva rappresenta l'ultima e più "moderna" sfida che la specie umana abbialanciato a se stessa, ad una specie che finora ha espresso il meglio di sé nel campo delle tecniche di dominio della natura.

Per contro, l'introverso si volge dentro di sé perché lì trova il suo ambiente elettivo: un mondo nel quale confrontare i prodotti della sua sensibilità e intelligenza agli oggetti presenti e dominanti nel mondo esterno. L'introverso ha dunque in modo eminente l'attitudine a trasformare la sua sensibilità e intelligenza in concetti culturali; quindi ad usare il "mondo ideale" costruito dentro di sé sia per valutare il mondo esterno (capacità critica), che per creare un mondo nuovo (anche solo "virtuale") qualora il mondo reale fosse insufficiente in qualche sua parte (capacità creativa).



L'introverso dunque è sempre un individuo riflessivo (e in ci? esprime la sua capacità critica); ma è spesso anche un individuo creativo (e in ci? esprime la sua capacità di invenzione e di rinnovamento del mondo). Egli "giudica" e "inventa" meglio di quanto in genere sappia fare l'estroverso. Come ho argomentato nel mio libro "Volersi male", l'introverso ha la funzione socio-biologica di arricchire il "mondo delle idee", il mondo della cultura riflessiva, atto a sorvegliare e guidare il mondo delle tecniche.

Se si ammette questo primo paradosso, ne consegue un secondo, ancora più interessante, per il quale il concetto stesso di "introversione" viene a mutare radicalmente di segno.

Se i prodotti dell'introversione hanno un valore d'uso (psicologico) e un valore di scambio (in quanto prodotti culturali) allora, per natura, l'introverso dovrebbe oggettivare la sua attività psichica. Cioè, anziché isolarsi trasformando la sua attitudine in una patologia, dovrebbe seguire l'impulso naturale, che è quello di aprirsi al mondo secondo le sue attitudini specifiche. Oggettivare significa allora far cadere la stessa distinzione fra interno e esterno.

Se vedo la cosa dal punto di vista della psiche, nel momento in cui io, soggetto introverso, mi metto in rapporto con il mondo dei simboli (con l'autore di un libro morto secoli fa; con una musica composta a migliaia di chilometri di distanza da me; con un simbolo matematico che non esiste come oggetto materiale; con un silenzio riflessivo proscritto da un regime di obbligo comunicativo, ecc.), nel momento in cui mi metto in rapporto con questo mondo simbolico e lo posso oggettivare in un giudizio critico o nella creatività, allora io divengo parte attiva del mondo esterno.

La mia introversione si estroverte come sensibilità, riflessività e creatività, senza passare per alcuna mimesi delle caratteristiche tradizionalmente attribuite all'estroversione.

Quello della giusta valutazione dell'introversione va considerato come un esempio di ci? che definisco Psicologia sociale delle attitudini: lo studio di caratteri psicologici e neuropsicologici differenziali; cui dovrebbe a mio avviso seguire la formazione di gruppi per la valorizzazione di tali caratteri differenziali, soprattutto se minoritari. Tale disciplina dovrebbe esplicarsi in una prassi attiva (una Pragmatica psicosociale, come amo definirla).

In rapporto all'introversione, la mia attività consiste allora non solo nel curarne la specificità psicologica nel colloquio duale, ma anche nel creare contatti e gruppi di solidarietà, di studio, di sensibilizzazione, di difesa e di valorizzazione di quest'attitudine psicologica minoritaria, perché la società contemporanea sia indotta a riflettere sulla ricchezza umana che essa colpevolmente ignora, se non addirittura dileggia e perseguita.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da KyoKusanagi »

VampireMiyu

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« Risposta #1 il: 04 Luglio, 2005, 09:42:58 am »
oddio kyo... ma te... 6 1 introverso o estroverso... ho letto le prime 10 righe...c redo... -_-" poi mi stava a venir mal di testa... sai che è?? gli articoli troppo lunghi  nn mi ispirano tanto:P mejo corti e determinanti! :p nn che abbia da ridire sul tuo argomento, anzi, ammiro tanto la tua voja di scrivere... almeno se ne avessi metà... -_-"...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

KyoKusanagi

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« Risposta #2 il: 04 Luglio, 2005, 10:46:08 am »
introverso :D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da KyoKusanagi »

Idra

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« Risposta #3 il: 04 Luglio, 2005, 12:35:25 pm »
Merita di essere letto frase per frase. Alcune cose, non sono presuntuosamente riassumibili in poche righe troppo riduttive. Assapora ci? che vuole dire, poche persone hanno qualcosa veramente da dire.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

KyoKusanagi

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« Risposta #4 il: 04 Luglio, 2005, 13:31:21 pm »
bravo Idra! vedo che hai imparato il discorso di "Giotto"!
che ne pensi?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da KyoKusanagi »

VampireMiyu

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« Risposta #5 il: 04 Luglio, 2005, 14:04:40 pm »
be'.. sicuramente nn ogggi lo leggerò.. mi spiace kyo, ma ti prometto che prima o poi lo leggerò tutto!!! :P
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

KyoKusanagi

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« Risposta #6 il: 04 Luglio, 2005, 14:12:35 pm »
brava! aspetto un tuo commento!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da KyoKusanagi »

Knives_xyz

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« Risposta #7 il: 03 Agosto, 2005, 00:39:28 am »
Personelmente non mi sono mai definito ne introverso ne estroverso e nemmeno ho tanto presente il confine tra i due (sapete, io quoto il dualismo del mondo).
Secondo il tuo post io risulterei tendenzialmente introverso ma allo stesso tempo estroverso forzato, perchè la società me lo richiede, l'ambiente me lo richiede, la situazione me lo richiede.
Nella società cinese poi, l'introverso è giudicato incapace, inaffidabile e un peso per l'intera famiglia perchè ritenuto incapace di cavarsela da solo.
L'introverso cinese se cresciuto in una famiglia e in un ambiente cinese "standard" viene costretto ad essere ci? che non è. Deve imparare ad essere espansivo, deve imparare a comunicare con gli altri, imporre le proprie idee. Quando si viene esposti al mondo troppo precocemente e la nostra formazione interiore non è ancora completa, io come unico mezzo di difesa ho impararo il "celare". E' facile far finta di essere ci?che non si è ma il problema viene quando è la tua ment che si rifiuta a esserlo. La stanchezza mentale che sento dopo una giornata mi dice che non mi sto comportando come vorrei e che non sto vivendo come dovrei.
Tuttavia io non riesco ad oppormi ad una situazione del genere perchè c'è qualcuno che fa affidamento sulla mia estroversione x vivere.
Quando la situazione è già così comprimessa c'è poco che io possa fare per far emergere il mio io introverso.
La vita è fatta di sacrifici, che anche questo sia uno dei tanti?
Io non ho ancora trovato la risposta.

Ah, kyo, il post l'hai tratto da qualche libro o sono parole tue?
Se esiste un libro in merito, mi piacerebbe leggerlo.

Risposta scritta da Natsuki
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Knives_xyz »

VampireMiyu

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« Risposta #8 il: 03 Agosto, 2005, 09:15:20 am »
finalmente l'ho letto tutto.... be' diciamo che ne vale la pena di leggerlo, come sempre, caro kyo, ci illumini.
la società cinese,nn è che ci impone ad essere introversi o estroversi, ma ci impone di caricarci tutta la famija sulle spalle e riuscire a sfamarla, che tu sia introverso o estroverso nn ha importanza, basta che riesce a far soldi! metto 2 esempi: primo: il marito della mia piccola zia, è 1 uomo molto taciturno, tranquillo, nn fuma, nn beve, nn gioca d'azzardo, le uniche cose che fa è portare qualche volta il fijo + piccolo in piscina e uscire a cena cn i clienti... quando parla la sua voce si ode a malapena, sta semrpe x i fatti suoi quando si fanno cene di famija, sembrerebe molto emarginato e introverso... e invece... di 1 intelligenza sovraumana, affarista senza scrupoli. nessuno commenta del fatto che sia introverso o estroverso, ma sl del fatto che è 1 bravo affarista e che prota i soldi a casa!
2esempio:mio zio materno + piccolo: lui è l'ultimo fijo di 6 fratelli, ha a malapena 26 ann quando anche suo nipote ha la sua età... sposato cn 2 fiji, ha sempre fatto la parte dell'estroverso, fin da quando era piccolo.. pure lui intelligentissimo e affarista, sl che parla parla parla di quello ceh conviene di + a lui, e il resto se lo tiene dentro... nn è tipo da colpirti alle spalle, ma neanche affidabilissimo, ma cmq è sempre 1 affarista e nessuno commenta, sl che è bravo a portare i soldi a casa!
in sti 2 casi, avranno 1 caratteri diversi, ma x la comunità cinese nn gliene frega 1 fico secco se uno è introverso o estroverso, basta che sappia portare i soldi a casa! -_-
celare quello che si è in quello che gli altri vorrebbero che tu fossi... be', molti cercano di farlo, ma questo pu? comportare a una perdita del vero se stessi... e in questo caso entro in gioco io.... mi ricordo che da piccola me ne stavo semrpe in disparte cn qualche amichetto, a malapena parlavo, crescendo ho capito che è mejo comportarsi in maniera + aperta x nn rimanere isolati, + che altro gli estroversi fanno rpesto a fare amicizia ed altro, mentre quanto riguarda far i soldi nn importa a nessunoq uesto lato del carattere...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

cilex

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« Risposta #9 il: 04 Agosto, 2005, 13:17:59 pm »
osservazioni: Troppo lungo!!! Penso che in venti righe avrai capito il concetto!!! anche se è stato bello leggerlo tutto (siamo sicuri che l'ho letto tutto??? tutto come intendo io!!! Si!!)

Un tempo ero Introverso e nessuno mi capiva; adesso sono Estroverso e nessuno mi capisce ancora.... coma faccio???
Ci sono persone che sono nate per non essere capite; anche se non hanno doti particolari!!!

Introverso è positivo???
Estroverso è negativo??
dalla tua osservazione sembra così!!!
Però non saprei, la solitudine è bella, lo so; ma quando per anni ti sei divertito con gli amici e non riesci a startene da solo, sembra proprio di essere drogati dall'amicizia!!! Come posso ritrovare la mia parte Introversa??? Devo eliminare tutti gli amici che ho???
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

paula

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« Risposta #10 il: 04 Agosto, 2005, 19:36:23 pm »
Citazione da: "cilex"
osservazioni: Troppo lungo!!! Penso che in venti righe avrai capito il concetto!!! anche se è stato bello leggerlo tutto (siamo sicuri che l'ho letto tutto??? tutto come intendo io!!! Si!!)

Un tempo ero Introverso e nessuno mi capiva; adesso sono Estroverso e nessuno mi capisce ancora.... coma faccio???
Ci sono persone che sono nate per non essere capite; anche se non hanno doti particolari!!!

Introverso è positivo???
Estroverso è negativo??
dalla tua osservazione sembra così!!!
Però non saprei, la solitudine è bella, lo so; ma quando per anni ti sei divertito con gli amici e non riesci a startene da solo, sembra proprio di essere drogati dall'amicizia!!! Come posso ritrovare la mia parte Introversa??? Devo eliminare tutti gli amici che ho???


ma nn eri tu che ci avevi fatto una testa tanto a me e alla chinagirl perché avevamo osato parlare degli aspetti positivi del sapere stare da soli? adesso scriverai che non avevi proprio detto così  :?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da paula »

cilex

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« Risposta #11 il: 04 Agosto, 2005, 23:40:17 pm »
Citazione da: "paula"
Citazione da: "cilex"
osservazioni: Troppo lungo!!! Penso che in venti righe avrai capito il concetto!!! anche se è stato bello leggerlo tutto (siamo sicuri che l'ho letto tutto??? tutto come intendo io!!! Si!!)

Un tempo ero Introverso e nessuno mi capiva; adesso sono Estroverso e nessuno mi capisce ancora.... coma faccio???
Ci sono persone che sono nate per non essere capite; anche se non hanno doti particolari!!!

Introverso è positivo???
Estroverso è negativo??
dalla tua osservazione sembra così!!!
Però non saprei, la solitudine è bella, lo so; ma quando per anni ti sei divertito con gli amici e non riesci a startene da solo, sembra proprio di essere drogati dall'amicizia!!! Come posso ritrovare la mia parte Introversa??? Devo eliminare tutti gli amici che ho???

ma nn eri tu che ci avevi fatto una testa tanto a me e alla chinagirl perché avevamo osato parlare degli aspetti positivi del sapere stare da soli? adesso scriverai che non avevi proprio detto così  :?


non l'hai ancora capito??? le mie opinioni cambiano col tempo, ma anche col luogo e sopratutto a seconda delle persone con cui ho a che fare!!!
Se vi avrei assecondato non avremo mai intrapreso una discussione..... se siamo tutti d'accordo non si discute mai!!! Il concetto di non avere una personalità grava anche in questi casi! (mi appello a Pirandello)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
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VampireMiyu

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« Risposta #12 il: 05 Agosto, 2005, 13:28:47 pm »
io mi appello alla tua pazzia.... nn fateci caso, è fatto così.. m a in fondo ha ragione, durante il corso della nostra vita, x quanto breve pu? sembrare, cambiamo continuamente decisione e pensiero...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da VampireMiyu »

BlueSky

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Re: INTROVERSIONE, TIMIDEZZA, SOLITUDINE
« Risposta #13 il: 10 Dicembre, 2005, 23:56:51 pm »
Citazione da: "KyoKusanagi"
In rapporto all'introversione, la mia attività consiste allora non solo nel curarne la specificità psicologica nel colloquio duale, ma anche nel creare contatti e gruppi di solidarietà, di studio, di sensibilizzazione, di difesa e di valorizzazione di quest'attitudine psicologica minoritaria, perché la società contemporanea sia indotta a riflettere sulla ricchezza umana che essa colpevolmente ignora, se non addirittura dileggia e perseguita.


Leggendo questo pezzo sembra ke tu abbia copiato l'articolo da qlk rivista o libro, a meno ke tu non sia uno specialista ke per lavoro fa dei colloqui duali con qst individui "introversi" :D  :D

Riguardo all'argomento penso ke nessuno degli due estremi sia una cosa positiva.. l'importante è essere equilibrati secondo me e dare giusta importanza ai fatti e alle occasioni. Insomma, se una persona è introverso fino all'inverosimile mi sembra giusto dirgli di superare un pò qst sua timidezza o riservatezza. Mentre se una persona apparre esageratamente "estroversa" verebbe facilmente scambiata, o forse lo e' veramente ,per un buffone.. anke per essere estroversi ci vuole una certa classe e capacità di autocontrollo..
Poi naturalmente dipende molto dai contesti in qui siamo.. se siamo tra amici va bene anke sbizzarirci ma credo ke nella vita normale sia più apprezzato ed apprezzabile ki sa ascoltare e quando parla dice cose serie e motivate(e non solo x aprir bocca :-D ).
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da BlueSky »

KyoKusanagi

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« Risposta #14 il: 27 Dicembre, 2005, 16:09:46 pm »
Non ho mai dichiarato che l'articolo sopra esposta fosse scritta di mio pugno, cmq non penso sia importante l'autore bensì l'argomento trattato.

Tornando all'argomento, infatti persino gli antichi greci erano alla ricerca dell'equilibro, tra bene e male, bianco e nero, ying e yang, il buono e il cattivo, il bello e il brutto, l'alto e il basso, il ricco e il povero, e ecc.

Come è naturale che dove splende la luce ci sarà sempre ombra.

Universo è una cosa meravigliosa per ogni cosa esiste il suo opposto, conoscete l'opposto della materia? ;P
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da KyoKusanagi »