Esquilino, nuove regole per chi apre negozi

[ChinaHxC]

Esquilino, nuove regole per chi apre negozi
 
A Roma nel quartiere Esquilino non si potranno aprire nuove attività nel settore dell'abbigliamento e accessori, calzature e pelletteria, bigiotteria, oggi quasi completamente in mano ai cinesi. Lo ha deciso il consiglio comunale. La decisione rientra nel percorso di riqualificazione commerciale del rione. Il tentativo è di creare l'Esquilinoin un rione della Roma multietnica e solidale, limitando la presenza cinese
 
ROMA - Non più solo Chinatown, ma quartiere della Roma multietnica e solidale dove botteghe artigiane, trattorie tradizionali e un meraviglioso parco faranno dell'Esquilino di domani un luogo ambito per vivere e lavorare.

Il percorso di riqualificazione commerciale del quartiere, avviato già qualche anno fa dall'amministrazione capitolina, ha subito un'ulteriore accelerazione. Nel rione non si potranno aprire nuove attività nel settore dell'abbigliamento e accessori, calzature e pelletteria, bigiotteria -oggi quasi completamente in mano ai cinesi- grazie alla delibera approvata oggi in consiglio comunale che prevede un'ulteriore proroga fino al 9 febbraio 2009 delle disposizioni di tutela del rione Esquilino e delle aree adiacenti.
Entro 180 giorni una commissione tecnica stabilirà forme di riqualificazione di insegne, vetrine e arredo visibile dall' esterno compatibile con l'assetto del colonnato di Piazza Vittorio. Una scelta che esclude gli ideogrammi orientali. La trasformazione dell'Esquilino sarà possibile anche grazie ad incentivi di carattere economico sotto forma di credito agevolato per riqualificare gli arredi interni ed esterni, ristrutturare gli interni e per fronteggiare situazioni economiche di particolare difficoltà. Gli incentivi potranno essere riconosciuti anche a coloro che intendono avviare una nuova attività tra quelle cosiddette tradizionali.
Entro il 9 febbraio 2009 il progetto del nuovo Esquilino che torna al passato dei palazzi umbertini e dei colonnati.



(Ansa)



(9 February 2007)

Ok, sapevo gia' che il progetto era in cantiere, va bene, ma questo che senso ha? Se l'obbiettivo e' creare un ambiente multietnico perche' vietare le insegne in cinese? e per le altre insegne tipo indiane etcò Se qualcuno ne sa di piu'....

[kenny]

mah..l'ho letto due volte, e nn ho ancora capito.

[Alessandro]

Ma siamo sicuri che il comune abbia questi poteri?
beh, il divieto di aprire nuovi negozi cinesi sarà solo di beneficio alle attività già esistenti, il cui valore salirà ulteriormente.....

[Idra]

il comune ha certo il potere di stabilire dei piani dove definire certe zone adatte solo a certe attività, e questo è già in atto a Roma da diversi anni, ma la storia della scritta è veramente un controsenso alla propaganda della multietnicità.

[ChinaHxC]

ma si che poi notare IDEOGRAMMI eh, gli ideogrammi li abbiamo noi e giap e mezzo i coreani, quindi le altre lingue asiatiche, non so forse qualcun'altra ha ideogrammi, ma quelle gia' con alfabeto non rientrerebbero nella categoria, quindi che CAZZATA.

[Usas]

Non capisco in che modo ci? possa contribuire alla "Roma multietnica". Mi sembra più il contrario...

[ChinaHxC]

Non capisco in che modo ci? possa contribuire alla "Roma multietnica". Mi sembra più il contrario...

calcola scritta cosi' e' equivoca, ti puoi spiegare?

[Usas]

Non capisco in che modo ci? possa contribuire alla "Roma multietnica". Mi sembra più il contrario...

calcola scritta cosi' e' equivoca, ti puoi spiegare?

Hai ragione
Intendevo che non è certo cambiando le insegne dei negozi ed escludendo gli ideogrammi che favoriscono la multietnicità.

[onenemon]

concordo con le osservzazioni....
il divieto delle Ideogrammi è contro lo stesso ratio del regolamento....
credo che il commune possa fare una limitazione solo ad una intera categoria dei soggetti ed non un specifico gruppo di persone....

ps anch'io ho letto 2 volte ed non riesco a crederci del tutto....credo che sia un regolamento di qst tipo senza precedente!!

[Stephenking]

Lo avevo già letto qlk giorno fa su un giornale cinese, e mi sembrava una vera cazzata, nn si pu? negare ad un commerciante di mettere gli ideogrammi della propria lingua sulle insegne dei loro negozi, se fossero tutte in italiano, dove finirebbe la multietnità???

[babo]

Sì agli ideogrammi sulle insegne ma sono favorevole al riassetto commerciale dell'Esquilino che orami era diventato un non senso con file di negozi tutti identici e.....vuoti

[MCM]

favorevolissimo al riassetto.
Dai, le file di negozi tutti uguali perennemente vuoti è una cosa incredibile...
Ricordo i discorsi fatti prima delle clamorose ondate migratorie degli ultimi anni, e la volontà era quella di non creare delle "Chinatown" (discorso che si estende a qualunque comunità si compri in blocco intere vie o quartieri..., qualsiasi *town insomma)
Si voleva evitare il modello americano. La cosa è clamorosamente fallita.

[Alessandro]

e.....vuoti

Dai, le file di negozi tutti uguali perennemente vuoti è una cosa incredibile...

mai come in questo caso le apparenze ingannano.......  :-D
anch'io voglio avere un negozio vuoto in zona  :mrgreen:

[MCM]

ho capito, ma capisci che la gente che ci abita da 60 anni è leggermene spaesata, chi ci abita da 20 ha visto un quartiere cambiare nel giro di pochissimi anni, e non è che avere 90 negozi di abbigliamento sotto casa sia una bella cosa.
Che siano lucrosi (non so come, spiegatemelo...) per chi li apre, buon per loro...ma così non funziona.

[Alessandro]

ho capito, ma capisci che la gente che ci abita da 60 anni è leggermene spaesata, chi ci abita da 20 ha visto un quartiere cambiare nel giro di pochissimi anni, e non è che avere 90 negozi di abbigliamento sotto casa sia una bella cosa.
Che siano lucrosi (non so come, spiegatemelo...) per chi li apre, buon per loro...ma così non funziona.

beh...i cinesi mica hanno cacciato con la forza i vecchi proprietari...ma a suon di eurini...e ti assicuro che i vecchi proprietari delle attività ( e i proprietari dei locali) sono molto contenti, anche se gridano all'invasione di cinesi  :roll: