ARTI MARZIALI!!!! - page 3 - Generale - Associna Forum

Autore Topic: ARTI MARZIALI!!!!  (Letto 12926 volte)

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sacha

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« Risposta #30 il: 20 Marzo, 2007, 18:20:49 pm »
hey, idra! grazie dei complimenti sul mio articolo! Sì, mi piacerebbe scrivere qualcosa per Associna, ma non ho ancora pensato bene a cosa...pensavo anche a mandare delle foto, se quest'estate riesco ad andare a Pechino (incrociamo le dita...). A me i film di arti marziali piacciono molto, anche se non credo che il mio taiji sia granché :D  comunque, è bello lo spirito che c'è dietro, ma sì, da quel poco che ho visto sia da maestri cinesi qui in Italia sia ad Hong Kong quando ci sono stata, misà che la filosofia di base dell'arte marziale si sta perdendo. quella del fumo, poi! Il mio ex maestro di taiji fumava in continuazione pure lui! ma che senso ha? sarà che sono contraria al fumo, però... se uno combatte o coltiva il suo qi, il fumo non mi sembra proprio indicatissimo...
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Idra

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« Risposta #31 il: 20 Marzo, 2007, 21:23:00 pm »
ah, riguardo agli associni interessati al wushu, ricordo con piacere che ognitanto ci viene a trovare la campionessa europea di wushu in questo forum (non so se esistono varie categorie o no). In più, circa una settimana fa, ho conosciuto tiebaoze, un grande appassionato di wushu e lo pratica a firenze. Sto cercando di farmi coivolgere da baozi in quest'arte, ma purtroppo so già che non ho abbastanza tempo per alimentare questa bellissima arte che richiede dedizione e costanza.
Dai, famo un torneo di wushu di associni!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Idra »

Yim

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« Risposta #32 il: 21 Marzo, 2007, 12:48:43 pm »
Citazione da: "Yim"
Sono entrambe (Tai Chi e Qi Kong) antiche pratiche interne - Nei Chia)


devo fare una piccola rettifica: il Qi Kong non è solo una pratica interna, rileggendo degli appunti ho visto che esiste anche il Qi Kong esterno.
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JingWuMen

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Kung fu o Wu shu?
« Risposta #33 il: 03 Aprile, 2007, 04:20:44 am »
Ciao a tutti!

Praticando Kung fu tradizionale ho avuto modo di entrare in contatto con parte della complessa ed affascinante cultura cinese.

Volevo sottolineare la distinzione tra Kung fu e Wushu. Il primo termine significa "duro lavoro" o "abilità conseguita con il sacrificio" quindi identifica uno stile di vita prima ancora che un arte marziale. "Arte marziale" che invece è la definizione di wushu.

Tuttavia tra il Kung fu tradizionale ed il wu shu vi sono molte differenze poiché il wushu è la versione ricodificata dal governo cinese che ha epurato l'antica arte marziale di gran parte del suo contenuto filosofico, alterando o eliminando le tecniche maggiormente pericolose e ponendo l'accento sull'aspetto "ginnico" e formale.
Inoltre la sportivizzazione dell'arte marziale sposta inevitabilmente l'attenzione del praticante sulla competizione e sugli aspetti tecnici ad essa connessi correndo il rischio di distogliere la mente dalla finalità vera dell'arte marziale che è quella del proprio benessere (che negli sport agonistici viene sempre sacrificato sull'altare del risultato) e del proprio equilibrio interiore.
In modo quasi ironico quindi il nome di arte marziale ricade su una pratica sportiva priva di gran parte della concreta marzialità originaria.


Il Kung Fu Tradizionale era ritenuto pericoloso per via delle sue componenti filosofiche ritenute eversive e di fatto molti ribelli facevano capo a scuole di Kung fu o a monasteri.
Gran parte dei maestri tradizionali sono così emigrati per non dover rinnegare l'antica disciplina: San Francisco è uno dei luoghi che ha accolto molti di questi maestri.

In Cina, che io sappia, sono (relativamente) pochi i maestri che insegnano l'arte tradizionale ed anche il Wu shu assieme alla sua versione da combattimento, il Sanda, è in forte calo a favore di altre arti marziali quali il Tae kwon do che garantiscono risultati in tempi sicuramente più brevi (il percorso propriocettivo ed autoconoscitivo del kung fu richiede per sortire effetti sensibili una pratica almeno decennale di sacrifici e, appunto "duro lavoro").
Nei parchi vi sono anziani che ancora praticano ma lo stile di vita occidentale del "tutto e subito", che comincia ad infiltrarsi anche lì, rende sempre più rado il ricambio generazionale.


Sulla scia dei film di arti marziali, i maestri emigrati, trovarono invece un terreno fertile per far attecchire la talea di questa nobile ed antica pratica.
Non è quindi strano trovare (tra gli immancabili ciarlatani) eredi delle scuole più prestigiose nelle città occidentali.

Ciao!!!!!!!!

per maggiori informazioni:
http://http://www.wle.com/school
http://http://www.guidottikungfu.com
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JingWuMen »
Il Kung-Fu deve scorrere in voi come un canto melodioso che raggiunge la vostra anima.
Lasciate che la dolce sinfonia vi rapisca e vi scuota dentro, fino a che il vostro corpo non sia cullato da tanta soavità.

JingWuMen

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Stili interni e stili esterni
« Risposta #34 il: 03 Aprile, 2007, 05:24:39 am »
Gli Stili Esterni, traggono ispirazione dal Gong-Fu di Shaolin, nato in un piccolo monastero buddista alle pendici del monte Songshan, si è diffuso ovunque nel mondo. Molti pensano che nella loro pratica di uno stile esterno, l'enfasi debba necessariamente essere posta soprattutto sul livello fisico. Ci? è vero in parte, dato questo modo di praticare l'arte marziale cinese possiede una matrice interna che deve necessariamente emergere nel tempo.

Padroneggiare l'aspetto fisico è la cosa più semplice e rapida. E' nell'indole umana "toccare con mano per credere". Purtroppo questo modo di pensare e di agire, ci permette di acquisire solamente dei risultati intermedi che corrispondono al culmine del nostro limite fisico. Naturalmente, un risultato, proprio perchè ottenuto velocemente, con altrettanta rapidità svanisce. Senza il naturale processo di crescita ed evoluzione che deve necessariamente contraddistinguere un praticante di Gong-Fu Tradizionale si otterrà solamente il conseguimento di un obiettivo parziale legato al solo movimento fisico che inevitabilmente decade con il trascorrere del tempo e l'invecchiare del proprio corpo. L'esterno, deve quindi svilupparsi secondo una giusta matrice interna, senza la quale si otterranno solamente dei movimenti vuoti e senza senso. Un vecchio detto ammonisce: "...La lingua è soffice e rimane... i denti sono duri e cadono".

Gli Stili Interni, hanno come matrice le arti taoiste praticate sul monte Wudang. Il motto di questa versione "morbida" di Gong-Fu è: "Seguire l'andamento naturale delle cose... senza alcuna interferenza". Non esistono forzature, ma come un fiume che si adatta al suo percorso, fino alla destinazione finale, il praticante si sforza di crescere in totale armonia coltivando dentro di se il raggiungimento dell'equilibrio. Come per gli stili esterni, la costante pratica interna, che non abbia una piccola componente del suo opposto risulterebbe incompleta. Una esagerata ascesi spirituale nella pratica degli stili interni, porta inevitabilmente alla mancanza di un contatto concreto con la realtà dell'arte marziale. Nell'essere umano la "testa" tende ad elevarsi verso il cielo... ma i piedi rimangono ben piantati per terra. Ci? la dice lunga su come si dovrebbe affrontare la corretta pratica delle arti marziali. La regola è la seguente: di solito in gioventù c'è più esuberanza, si è abituati ad un risposta più "fisica" la soluzione è nella corretta pratica di uno stile esterno.

Con il trascorrere del tempo, le cose cambiano e si inizia ad approfondire un dialogo con il proprio "io". Per questo, l'attenzione si sposta maggiormente su un qualcosa che pone l'accento sul benessere generale, sull'equilibrio, sull'armonia. La naturale evoluzione sarebbe la corretta pratica di uno stile interno. Naturalmente ci? non vuol essere una regola, un obbligo! Esistono eccezioni di insegnanti che per una vita hanno praticato solo la versione interna o solo quella esterna del Gong-Fu, ma sicuramente hanno saputo equilibrarsi nella parte "mancante" trovando il "giusto compromesso" per praticare fino a tarda età e  con enorme vigore.

L'eccesso di "esterno" o di "interno" non è mai una cosa positiva. Nell'arte marziale cinese tradizionale tutto risulta equilibrato nella giusta misura. Gli "estremismi" non hanno mai portano da nessuna parte e non aiutano certo il praticante a divenire un Maestro completo. Per questo motivo è si importante la scelta del proprio Shifu, ma lo è molto di più essere un allievo umile e paziente, dote molto rara nei tempi moderni.

cfr. http://http://www.guidottikungfu.com
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JingWuMen »
Il Kung-Fu deve scorrere in voi come un canto melodioso che raggiunge la vostra anima.
Lasciate che la dolce sinfonia vi rapisca e vi scuota dentro, fino a che il vostro corpo non sia cullato da tanta soavità.

Yim

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« Risposta #35 il: 03 Aprile, 2007, 09:30:47 am »
Grazie JWM... hai sciolto le mie parole  :)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Yim »

JingWuMen

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« Risposta #36 il: 03 Aprile, 2007, 16:43:20 pm »
Oserei aggiungere che la stessa nomenclatura dicotomica di stile interno e stile esterno è impropria poichè in realtà evidenzia due aspetti di una stessa realtà che per larga parte si compenetrano e quasi mai possono essere completamente distinti l'uno dall'altro.

Un rapporto di reciproca dipendenza simile a quello che esiste tra la Forma (intesa come sequenza codificata di movimenti e tecniche) e la sua Applicazione reale infatti...

"La Forma deve conferire armonia all'Applicazione, l'Applicazione deve dare un senso alla Forma".


Forma e Applicazione, Stili interni e stili esterni, sono parti di un tutt'uno che solo per una velleità accademica di catalogazione  (a mio avviso assolutamente non funzionale alla pratica genuina del "duro lavoro") è stato scisso ed analizzato al "microscopio".

Ma come diceva il sommo JRR Tolkien "Chi rompe una palla per capire come rimbalza ha abbandonato il sentiero della saggezza" ;)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JingWuMen »
Il Kung-Fu deve scorrere in voi come un canto melodioso che raggiunge la vostra anima.
Lasciate che la dolce sinfonia vi rapisca e vi scuota dentro, fino a che il vostro corpo non sia cullato da tanta soavità.

JackOChan

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« Risposta #37 il: 18 Aprile, 2007, 20:28:37 pm »
Io aggiungerei che chi agogna a conoscere mille stili diversi alla fine non saprà riconoscere nemmeno quelle semplici ed efficaci tecniche che imparava e ripeteva mille volte all'inizio del suo cammino...
Io sono per uno ma buono...tanto se si impara davvero uno stile non serve cercare cose simili (se non uguali) in altri stili.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JackOChan »

anatra82

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« Risposta #38 il: 18 Aprile, 2007, 23:21:43 pm »
Ma conoscere tanti stili vuol dire anche capire tanti modi di intendere una stessa verità.
Io pratico lo stile yang taijiquan da 2 anni ma vorrei pure cominciare a praticare pure lo stile chen e pian piano pure tutti gli altri stili, perchè rappresentano la stessa visione di una stessa realtà e modo di vivere Tao
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da anatra82 »

JingWuMen

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« Risposta #39 il: 19 Aprile, 2007, 15:15:50 pm »
Anche in passato i maestri di kung fu erano soliti non fossilizzarsi su un solo stile ma integrare le conoscenze spesso scambiandosi gli allievi.

Un tempo tra diverse scuole c'era armonia e rispetto e non l'accanita rivalità che magari alcuni film o sicuramente il modo occidentale di praticare pu? aver indotto ad immaginare.

Anzi è tipico del pensiero cinese-taoista quello di completare la propria conoscenza armonizzando al proprio interno gli opposti. Quindi gli stili "reali" sono in continua evoluzione ed in continua reciproca "contaminazione".

Considera anche i seguenti fattori:

-le sequenze di uno stile tradizionale non superano le 5 o 6 forme, 10 se consideriamo le armi.  Purtroppo è un risvolto commerciale il fatto che molti maestri si siano "inventati" nuove forme tramite astuti copia e incolla per tenere legati a sè gli allievi, spesso arrivando ad elaborare decine e decine di sequenze in realtà ridondanti ma spacciate per tradizionali.

- Chi pratica il kung fu come dovrebbe (ergo almeno 4 ore al giorno) pu? benissimo, nell'arco della sua vita, arrivare a padroneggiare uno stile ed apprendere concetti di altri stili per integrare i "punti deboli" del proprio.

(Ad esempio fare proprio, in virtù della propria conformazione fisica, lo stile Hung gar, ma conoscere e saperlo integrare con elementi dello stile Choy Lay Fut).

Il kung fu è vivo ed è fatto per essere appreso rigidamente ma espresso personalmente e liberamente come ogni vera "arte" richiede.

Impariamo la rigida struttura dell'alfabeto, le rigide regole grammaticali, le rigide strutture sintattiche, vari stili di scrittura ciascuno con rigidi canoni... ma poi una volta padroneggiati questi strumenti li possiamo utilizzare per scrivere poesie secondo la nostra fantasia ed il nostro talento.

Citazione
"Ho studiato l'arte della linea retta con Li Lo Neng, ho penetrato i segreti del cerchio con Tung Hai Chuan, nella via del Tao ho scoperto la natura, la prigione ha temprato il mio spirito. Ora, libero, pratico la spontaneità"
 
Kuo Yun Shen
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JingWuMen »
Il Kung-Fu deve scorrere in voi come un canto melodioso che raggiunge la vostra anima.
Lasciate che la dolce sinfonia vi rapisca e vi scuota dentro, fino a che il vostro corpo non sia cullato da tanta soavità.

JackOChan

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« Risposta #40 il: 19 Aprile, 2007, 15:39:24 pm »
Anatra82 e Jing Wu Men avete ragione, però io intendevo dire che per me è importante sviluppare uno stile bene, ma un volta giunti a una buona padronanza, è ottimo impararne anche un altro per integrare il tutto. Io sono contrario solo a chi pratica poco di tutto e magari alla fine si muove peggio di un tronco di legno.
La prova è che i grandi maestri al massimo conoscevano perfettamente 2-3 stili.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da JackOChan »

ometta90

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ciaoo :)
« Risposta #41 il: 07 Agosto, 2007, 22:31:35 pm »
io faccio kung fu hun gar da 11 anni e penso k sia realmente un arte stupenda...mi piacerebbe sapere ankora di piu sulla storia o leggere alkuni libri..ilmio sifu mi ha detto alcune cose..che ho trovato davvero interessanti..ma ora che sono nera vorrei approfondire ankora di piu..se qualkuno mi puo aiutare ringrazioo!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ometta90 »

confuciano

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Re: Kung fu o Wu shu?
« Risposta #42 il: 15 Settembre, 2007, 15:32:29 pm »
La cultura cinese é meravigliosa .  

Citazione da: "JingWuMen"
Ciao a tutti!

Praticando Kung fu tradizionale ho avuto modo di entrare in contatto con parte della complessa ed affascinante cultura cinese.

Volevo sottolineare la distinzione tra Kung fu e Wushu. Il primo termine significa "duro lavoro" o "abilità conseguita con il sacrificio" quindi identifica uno stile di vita prima ancora che un arte marziale. "Arte marziale" che invece è la definizione di wushu.

Tuttavia tra il Kung fu tradizionale ed il wu shu vi sono molte differenze poiché il wushu è la versione ricodificata dal governo cinese che ha epurato l'antica arte marziale di gran parte del suo contenuto filosofico, alterando o eliminando le tecniche maggiormente pericolose e ponendo l'accento sull'aspetto "ginnico" e formale.
Inoltre la sportivizzazione dell'arte marziale sposta inevitabilmente l'attenzione del praticante sulla competizione e sugli aspetti tecnici ad essa connessi correndo il rischio di distogliere la mente dalla finalità vera dell'arte marziale che è quella del proprio benessere (che negli sport agonistici viene sempre sacrificato sull'altare del risultato) e del proprio equilibrio interiore.
In modo quasi ironico quindi il nome di arte marziale ricade su una pratica sportiva priva di gran parte della concreta marzialità originaria.


Il Kung Fu Tradizionale era ritenuto pericoloso per via delle sue componenti filosofiche ritenute eversive e di fatto molti ribelli facevano capo a scuole di Kung fu o a monasteri.
Gran parte dei maestri tradizionali sono così emigrati per non dover rinnegare l'antica disciplina: San Francisco è uno dei luoghi che ha accolto molti di questi maestri.

In Cina, che io sappia, sono (relativamente) pochi i maestri che insegnano l'arte tradizionale ed anche il Wu shu assieme alla sua versione da combattimento, il Sanda, è in forte calo a favore di altre arti marziali quali il Tae kwon do che garantiscono risultati in tempi sicuramente più brevi (il percorso propriocettivo ed autoconoscitivo del kung fu richiede per sortire effetti sensibili una pratica almeno decennale di sacrifici e, appunto "duro lavoro").
Nei parchi vi sono anziani che ancora praticano ma lo stile di vita occidentale del "tutto e subito", che comincia ad infiltrarsi anche lì, rende sempre più rado il ricambio generazionale.


Sulla scia dei film di arti marziali, i maestri emigrati, trovarono invece un terreno fertile per far attecchire la talea di questa nobile ed antica pratica.
Non è quindi strano trovare (tra gli immancabili ciarlatani) eredi delle scuole più prestigiose nelle città occidentali.

Ciao!!!!!!!!

per maggiori informazioni:
http://http://www.wle.com/school
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« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da confuciano »
Io sono un Patriota Confuciano .

Fabri

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« Risposta #43 il: 05 Ottobre, 2007, 00:20:44 am »
Ciao ragazzi.

Qualcuno di voi è interessato al Wing-Chun, ed è di Milano?

Contattatemi, anche per saperne di più od esaudire la vostra curiosità:

fabri_116@hotmail.com


A presto :wink:

Fabrizio
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Fabri »
áSono un cittadino del mondo..!!

Milosh

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« Risposta #44 il: 21 Ottobre, 2007, 21:19:28 pm »
Anche il mio maestro lo dice, i giovani cinesi non sono interessati alle arti marziali.Infatti se vai a chiedere alcuni ti rispondono si mio nonno lo faceva o al meglio mio padre ma è raro.
Mi sembra di aver letto qualche sfonddone, sul kung fu!
Rispondo alla domanda c'è differenza tra shaolin e kung fu? Si
Facciamo un esempio molto pratico kung fu è la scuola e i vari stili che possono essere tipo:shaolin,tang lang,ba ji quan ecc sono tipo licei,tecnici, professionali ecc. Il Kung fu nasce come ginnastica per tremprare il corpo dei monaci che stavano per molte ore immeditazione. Poi non sò se siete mai stati al tempio Shaolin è scusate la parola è in culo alle montagne dove in passato era pieno di briganti quindi naque l'esigenza di trovare un modo di difendersi. Gli abitanti asiatici sono di costituzione longinea e non hanno una corporatura come quella occidentale o africana che ha più massa quindi per difendersi hanno trovato questo astuto modo.
Poi ci sono gli stili esterni come lo shaolin,ba ji quan e tang lang che prediligiano la forza fisica e la velocità lo studio dell'energia e molto scarso poi ci sono gli stili interni come il tai ji quan,xin yi quan e ba gua quan che sono molto più spirituali e lo studio dell'energia è molto più curato e approfondito.
Scusate per questa mia reazione ma quando sento qualcosa sul kung fu che non mi torna mi scattano i nervi, io per apprendere quello che sò ho tanto patito quindi ci tengo molto che non si dicono mezze verità o falsità.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Milosh »
Se il tuo attacco sarà potente allora la tua difesa sarà morbida. Se la tua difesa sarà potente il tuo attacco sarà morbido. tang lang