trovo quest'articolo di Panorama un esempio interessantissimo (andrebbe analizzato in gruppi di studio...!) di miscuglio fra notizie da vera inchiesta giornalistica, supposizioni senza riscontro e osceni stereotipi razzisti: é questo il modo più pericoloso per far odiare i "diversi".
Intanto già all'inizio si afferma senza problemi che via Paolo Sarpi é il "cuore della Chinatown milanese" e rimando alla bella intervista riportata su questo forum per dire che invece Paolo Sarpi NON E' una Chinatown (il 95% dei residenti NON SONO CINESI): chiamarla così serve ad alimentare l'"estraneità".
Che l'Internet-point sia "diverso da tutti gli altri in città" perché frequentato da non-Italiani é falso: sapete quanti sono gli Internet-points frequentati solo da Bangladeshi, Maghrebini, Pakistani a Milano (o a Roma)?
Altrettanto ridicolo é dire che i Cinesi della presunta banda criminale "sarebbero adolescenti come gli altri, se non facessero rapine, estorsioni, omicidi"; perché non ci sono giovani italiani che fanno le stesse cose, vero? Magari a Napoli? Ma serve a dare l'immagine che siano "la baby gang più feroce e misteriosa che agisca nel Paese"!!!!
Infatti le baby-gangs mafiose e camorriste italiane sono delicate, discrete e gentili!
Un'indagine dell'Università di Genova sulle cosiddette "baby-gangs" latinoamericane in quella città (pur non estranee a reati vari) ha dimostrato che si tratta soprattutto di gruppi auto-identitari che fioriscono per reazione all'esclusione da parte degli ambienti giovanili italiani e per la tendenza (di tutte le comunità migranti nella Storia, Italiani inclusi) all'autorappresentazione anche eccessiva e che per evitare che diventino davvero gang delinquenziali basta.,..dar loro spazi di espressione, di interazione con i giovani di altra origine, di rispetto dei loro bisogni.
Ma questo a "Panorama" e soprattutto ai suoi padroni (che col degrado di Milano hanno MOLTO a che fare) non interessa.