ambivalenza culturale - page 1 - Attualità - Associna Forum

Autore Topic: ambivalenza culturale  (Letto 6508 volte)

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sacha

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ambivalenza culturale
« il: 21 Marzo, 2007, 15:32:55 pm »
tempo fa ho conosciuto un tipo del Laos, che si è trasferito con la famiglia in Francia all'età di nove anni. Questa persona mi diceva che nutre una forte ambivalenza per la propria identità culturale, nel senso che a volte si sente laotiano, soprattutto in Francia, mentre quando si trova all'estero, in Europa per lo più, gli viene automatico pensare a se stesso come francese e difendere i valori della Francia come paese e come cultura. In Oriente, poi, dice che addirittura lo scambiano per coreano (quando non è in Corea) o giapponese (quando non è in giappone).
Tutto questo per chiedervi: a parte i dovuti distinguo fra una situazione di multiculturalismo avanzato in Francia, paese con forte presenza di immigrati da molte generazioni e soprattutto con un passato colonialista che giustifica in questo caso la presenza di certe etnie, voi come sentite la vostra identità? Cinese, ma con forti tinte italiane, e pensate che comunque per arrivare a una situazione di vera mescolanza fra le due culture si debba aspettare almeno un'altra generazione? La persona a cui mi riferivo, in fondo, è di seconda generazione, ma appartiene a un paese che aveva già legami culturali e politici con la Francia, che l'ha accolto prospettandogli la presenza di una comunità sud-est asiatica già forte. Per i cinesi in Italia la situazione è profondamente diversa, ma potrebbero esserci dei punti di contatto?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da sacha »

samyu

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« Risposta #1 il: 22 Marzo, 2007, 20:41:18 pm »
io da parte mia, nn ho questo problema..direi se gli altri mi scambiano per una coreana (in Cina, di preciso a pechino), nn ho nessun problema a rispondergli che ha sbagliato, e che sta parlando con una persona nata in Cina. Dico nata, perchè nn mi sento del tutto cinese, mi sento una "terrestre".
Infatti quando i miei amici, nn solo loro, mi chiedono di dove 6?
Rispondo provengo da un pianeta chiamato Terra.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da samyu »
baci, samyu

Giorgio

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« Risposta #2 il: 23 Marzo, 2007, 02:23:06 am »
Citazione da: "samyu"
Rispondo provengo da un pianeta chiamato Terra.

Io dico direttamente dalla Via Lattea...  :roll:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Giorgio »

Feichow

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« Risposta #3 il: 23 Marzo, 2007, 14:32:05 pm »
Penso che sia comune ai ragazzi della G2 ( tra l'altro, ho scoperto che io sono di G1,75, venuto in italia a 6 anni e cresciuto qua, mentre G2 si riferisce solitamente a quelli nati sul territorio) il poter cambiare mentalità e sentirsi più o meno italiano/cinese a seconda delle situazioni.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Feichow »

cilex

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« Risposta #4 il: 23 Marzo, 2007, 18:28:48 pm »
secondo me, non e' lo stato che ti fa sentire, ma sono le persone che ti circondano... essendo vissuti e cresciuti in paesi diversi dal proprio, quando esco con gli italiani mi sento cinese, invece quando esco con i cinesi mi sento italiano, ma solo per il semplice fatto che forse sono loro che ti fanno sentire diverso dal normale e ti classificano con le loro sfaccettature......

Comunque anche il marito della mia padrona di casa, e' austaliano nato in Italia e cresciuto in Francia, adesso dice che il paese piu bello in cui vuole vivere e' l'italia ma si sente francese, quando parlano male della Francia la difende a tutti i costi, se la sente come patria.... mentre quando e' in Francia, ne parla male come tutti i francesi....ma e' un discorso diverso.

Chissa' se un giorno mi sentiro' di difendere la Cina da tutte queste dicerie sui cinesi............... sara' papa' che continua a dire che e' meglio perdere che conoscere un cinese, sara' per questo che non ha amici!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

samyu

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« Risposta #5 il: 25 Marzo, 2007, 16:02:56 pm »
Citazione da: "Giorgio"
Citazione da: "samyu"
Rispondo provengo da un pianeta chiamato Terra.
Io dico direttamente dalla Via Lattea...  :roll:

ma che bravo, pensa io nn ci sono ancora stata. 8O
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da samyu »
baci, samyu

Giorgio

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« Risposta #6 il: 25 Marzo, 2007, 16:16:34 pm »
Citazione da: "samyu"
Citazione da: "Giorgio"
Citazione da: "samyu"
Rispondo provengo da un pianeta chiamato Terra.
Io dico direttamente dalla Via Lattea...  :roll:
ma che bravo, pensa io nn ci sono ancora stata. 8O

Non credevo che i cinesi stessero anche nella galassia di Andromeda...  :lol:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Giorgio »

lianko

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« Risposta #7 il: 01 Aprile, 2007, 23:23:00 pm »
Be secondo me bisogna rispondere sinceramente a queste domande (che gli amici mi fanno spesso):
Ti piace piu la cina o italia? ti senti piu italiano o cinese? quando ragioni pensi in cinese o ita? Dove vivresti? in cina o italia?  
Se c'è una prevalenza di uno dei due la risposta viene da se..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lianko »

cinosuperior

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« Risposta #8 il: 02 Aprile, 2007, 19:14:21 pm »
io vivo in una situazione di sradicamento.

non mi sento ne da una parte ne da un'altra.

perchè sono diverso sia da italiani sia da cinesi.

e loro allo stesso modo mi guardano diverso..cinesi compresi.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cinosuperior »

ShaoYan

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« Risposta #9 il: 03 Aprile, 2007, 13:47:15 pm »
Ragazzi non credete invece che questa ambivalenza sia una ricchezza che si pu? sfruttare invece di farlo diventare argomento di infinite riflessioni senza conclusioni? La vita ci ha offerto due volti e perchè non coglierle invece che rifiutarle?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

ChinaHxC

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« Risposta #10 il: 03 Aprile, 2007, 21:03:43 pm »
Citazione da: "ShaoYan"
Ragazzi non credete invece che questa ambivalenza sia una ricchezza che si pu? sfruttare invece di farlo diventare argomento di infinite riflessioni senza conclusioni? La vita ci ha offerto due volti e perchè non coglierle invece che rifiutarle?


AH! a me sembra che tutto esista per impedirci di valorizzare questa ambivalenza, all'estero se parli due lingue sei un fico, una persona che ha valore aggiunto, qui sei visto male dai più, bello schifo... sfiducia.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ChinaHxC »
Solitudo punk hardcore.

Eva

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« Risposta #11 il: 03 Aprile, 2007, 23:56:57 pm »
beh, io sono diversa da voi :-D non sono della 2G, sono venuta in Italia a 15enne. quindi posso dire orgogliosamente che sono una cinese pura... in piu' sono molto pattiotica se qualcuno parlasse del male alla Cina io lo spaccherei in 3 :twisted:  :twisted:  :twisted:

cmq e' da poco che ho saputo questo sito della 2G, non comprendo molto cm la vostra mentalita' e cm vi senite realmente piu' italiani o piu' cinesi? Ma m'immagino che debba essere molto difficile per voi a vivere tra due culture diverse. eeeeeeeehhhhhhhh :smt102 ma sono curiosa..
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Eva »

ShaoYan

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« Risposta #12 il: 04 Aprile, 2007, 00:57:07 am »
Citazione da: "Eva"
beh, io sono diversa da voi :-D non sono della 2G, sono venuta in Italia a 15enne. quindi posso dire orgogliosamente che sono una cinese pura... in piu' sono molto pattiotica se qualcuno parlasse del male alla Cina io lo spaccherei in 3 :twisted:  :twisted:  :twisted:

cmq e' da poco che ho saputo questo sito della 2G, non comprendo molto cm la vostra mentalita' e cm vi senite realmente piu' italiani o piu' cinesi? Ma m'immagino che debba essere molto difficile per voi a vivere tra due culture diverse. eeeeeeeehhhhhhhh :smt102 ma sono curiosa..


Bè Eva potresti mettere dei sondaggi oppure pubblicare dei nuovi argomenti sul forum per ognuno di queste domande.

I miei genitori sono tradizionalisti fino a un certo punto, ultimamente li ho fatti rigare dritti nel campo della razionalità.
Io vado al cimitero il 2 Novembre alla festa dei morti qui in Italia.
Sono buddhista, confuciana e taoista; in effetti sono un pò confusa prego ovunque mi trovi, credo che la religione debba essere libera e flessibile.
Sono contraria a quelle religioni che mantengono una rigida struttura ortodossa. Preferisco la filosofia alla religione, diciamo così!
I miei invece sono buddhisti fino all'osso.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

cinosuperior

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« Risposta #13 il: 04 Aprile, 2007, 19:49:40 pm »
ateo
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cinosuperior »

cavallo

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  • silvio marconi, antropologo e ingegnere
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identità
« Risposta #14 il: 23 Aprile, 2007, 22:35:19 pm »
Ciao, sono antropologo e credo che le identità siano SEMPRE multiple, in molti sensi. Per esempio un Romano che tifa visceralmente per la Roma ed uno che lo fa per la Lazio vi assicuro che pur essendo Romani si sentono distantissimi e basta vedere cosa succede nei quartieri a prevalenza romanista quando la Roma vince qualcosa di importante (c'era qualcuno di voi quando lnel 2001 la Roma vinse il Campionato di calcio? vi ricordate i palazzi imbandierati, le fintanelle dipinte giallorosse, le scritte sui negozi dei laziali, ecc.?), ma un Romanista che aaderisce ad un movimento neofascista ed uno che fa parte di un Centro Sociale di sinistra hanno poi un'appartenenza, un'identità politico-culturale ancora differenti, e così via. Io personalmente sono figlio di 2 persone nate a Roma, ma i loro genitori non erano affatto Romani (come avviene per la maggioranza dei Romani); quelli di mio padre erano di Orvieto (in Umbria), quelli di mia madre uno era siciliano, l'altra di Biella (in Piemonte). A casa mia ho imparato ad esempio a mangiare il risotto alla piemontese e la pasta con le sarde alla siciliana (entrambi piatti che mio padre non conosceva prima di sposarsi con mia madre) e la pizza dolce pasquale di Orvieto (che mia madre non conosceva prima di sposarsi).
Pensare, poi, agli "Italiani" come ad una realtà unitaria, con cui fare i conti come "altra" identità rispetto a quella cinese, é svagliatissimo. A Roma ci sono centinaia di migliaia di persone che ancora sentono di appartenere alla Sardegna, alla Calabria, agli Abruzzi, alla Campania, tanto che esistono potenti associazioni regionali abruzzesi, calabresi, sarde, ecc. che oganizzano anche feste e altre attività e numerosi ristoranti di cucina regionale e che ci sono pure concentrazioni specifiche di queste persone per origine (ad esempio i Sardi sono presentio soprattuto a Nuova Ostia ed a Magliana), che però nessuno si azzarda a chiamare "Sardegna Town", ad esempio.
Lo stesso vale in altre città, fra cui Milano, Torino, ecc., piene di Meridionali e loro discendenti, ed in molti casi si parlano ancora dialetti locali (o, nel caso del sardo, del Siciliano ed altri, vere lingue non-italiane), cosa che gli stessi Cinesi 2G sanno e vivono sulla loro pelle, dato che spesso parlano l'Italiano con cadenza dialetale milanese, romana, ecc. ed usano espressioni dialettali.
Se fra le diverse  identità di ciascuno ve ne sono di discriminate, derise, censurate storicamente (magari perché i genitori si vergognano o vogliono che i figli si integrino totalmente o perché la scuola le nasconde, tanto che fino a pochi anni fa era proibito usare i dialetti a scuola in Italia e lo é tuttora in Francia!), possono succedere due cose apparentemente opposte ma in realtà simili. O chi ha un'identità multipla si sente male, sradicato, a disagio, e finisce per dimenticare l'identità non-dominante oppure reagice chiudendosi a riccio proprio in quella identità, magari in forme fanatiche.
Possono succedere queste cose e succedono, ma non é l'unica possibilità, erché chji ha un'identità multipla pu? anche capire che é una richezza, difficile da gestire, ma eccezionale anche peerché aiuta a capire che TUTTE le identità, anche quella "italiana!" e quella "cinese", sono multiple, sia peché ci sono stati nel tempo movimenti migratori e scambi materiali ed immateriali interni ad ogni Paese che hanno rimescolato le culture regionali (pensiamo al fatto che nell'antichità la Cina del Nord non produceva riso e quella del Sud non produceva miglio e che il Grande Canale Imperiale fu costruito proprio per favorire gli scambi di questi due cereali, esattamente come l'Italia del Nord non usava l'olio e quella del sud non usava il burro), sia perché ci sono state emigrazioni ed immigrazioni ed invasioni d'ogni tipo (pensiamo a quella mongola in Cina, a quele greca, arabo-berbera, francese, spagnola, austriaca-tedesca in Italia) che hanno anche esse mutato il panorama identitario, culturale e perfino etnico.
Dunque credo che dovremmo essere capaci tutti, Cinesi ed Italiani, di aiutarci meglio a capire (ed a far capire a chi non lo accetta) che  LE IDENTITA' PURE NON ESISTONO  (il grande antropologo Geertz, parlando delle identità, dice: "i frutti puri impazziscono") e che la "multiculturalità" e perfino la "multi-identità" non esistono solo quando un Cinese, un Italiano e un Tunisino vivono, lavorano, studiano, commerciano nello stesso luogo, ma SEMPRE, anche dentro ciascuno di noi, dove convivono fra l'altro apporti culturali di diversa origine, come il Buddhismo di matrice indiana e il Confucianesimo di matrice cinese, il mais di origine centroamericana e il riso di origine cinese, la birra di origine mesopotamica e la patata di origine sudamericana, il té di origine cinese e il tacchino nordamericano, le maschere del teatro greco di origine africana e gli scacchi di origine indiana, i fuochi artificiali di origine cinese e le figure degli angeli alati di origine persiana, la chitara di origine araba e la campana di origine cinese, ecc.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)