Ritornando al discorso del parcheggio, come è stato detto da kunos nell'ultimo topic, è umanamente evidente che non è corretto parcheggiare nei posti appositamente adibiti agli invalidi. Su questo non c'è bisogno di discutere.
Per il concetto della fermata però ho le mie perplessità, non so se il porre un auto senza conducente per un minuti sia fuori dal concetto della fermata. Il mio precedente post, kunus, riprendeva sono, e forse in modo troppo pignolo, il concetto della fermata e del parcheggio di cui hai parlato nel tuo precedente post.
Circa Paolo Sarpi mi pare troppo facile dire che altri (quindi il classico scarica barile) non potevano avere la palla di cristallo. Io credo che gli imprenditori fanno gli imprenditori (italiani o cinesi che siano - investono valutando la situazione di fatto per un fine di lucro), gli abitanti fanno gli abitanti (umanamente comprensibile se si agisce nella ragionevolezza) e i politici dovrebbero fare i politici, di quelli responsabili e seri però, anche se non hanno la palla di cristallo. Chi ha sbagliato qui?
Condivido la frase che dice Kunos sull'inidoneità del luogo per la conformazione attuale, lo affermo da diverso tempo, e dovrebbe essere evidente anche prima che si ponessero tutti questi problemi.
Il resto è accentuato proprio da questa critica situazione che non è causato dal razzismo, ma l'intolleranza da essa derivnte, nella vita quotidiana a Paolo Sarpi, pu? facilmente trasformarsi in discriminazione o anche razzismo (e chi un cinese di un'altra città che va a Paolo Sarpi pu? percepirlo meglio).
Analizzo due punti di vista:
1) L'abitante che è cresciuto nel proprio quartiere e che vede una forte trasformazione - causata da un nutrito numero di "forestieri" - che ha fatto nascere una specie di "centro commerciale" di ingrossi in una struttura urbanistica assolutamente inadatta, tanto da compromettere la viabilità e sicurezza.
2) L'impreditore cinese che dopo una vita di sacrifici ha pensato di investire il proprio denaro in una zona dove ritiene che possa trarre profitto tramite un'attività di ingrosso concesso e legittimo in tale zona. Penso sopratutto a coloro che hanno investito tutto il loro avere da poco, come per gli italiani, si dice che sono anche loro padri di famiglia, un'azione unilaterale che vanifichi tutti i loro sacrifici comprometterebbe la situazione economica di tutte queste famiglie.
Spero quindi che si cerchi di tutelare e considerare queste contrapposte esigenze e realtà formatesi, secondo me, dall'inerzia di chi ha il compito di prevenire e pianificare.