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Autore Topic: la Cina nei libri di scuola italiani  (Letto 8664 volte)

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cavallo

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la Cina nei libri di scuola italiani
« il: 25 Aprile, 2007, 10:50:23 am »
In Italia sono state già fatte molte ricerche su come vengono presentati nei libri di testo delle scuole argomenti cme il Medio Oriente, l'Islam, l'Africa, i Neri. Sarebbe bello analizzare come si parla (o non si parla) in quei libri di testo (specie di Storia) della Cina. I libri delle scuole superiori, innanzi tutto, che una parte dei giovani Cinesi 2G frequentano, ma anche quelli di elementari e medie frequentati dai loro fratelli minori. Si porebbe soprattutto sinteticamente rispondere in questa analisi alle seguenti domande:
1 - si parla e come del contributo della Cina alla scienza, alla tecnologia ed alla cultura mondiale nella Storia?
2 - quanto spazio é dedicato alla storia della Cina rispetto a quella di altri Paesi extraeuropei ed extramediterranei, ad esempio gli USA, il Messico, il Giappone?
3 - quanto spazio è dedicato a Marco Polo e quanto ad elementi della storia della Cina che non hanno a che fare con Marco Polo?
4 - si parla e come delle aggressioni coloniali europee (e della "guerra dell'oppio") alla Cina?
5 - gli insegnanti integrano gli elementi contenuti nei libri di testo sulla Cina oppure al contrario addirittura sorvolano sulle cose dette nei libri?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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federep

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Poca storia cinese
« Risposta #1 il: 25 Aprile, 2007, 12:15:27 pm »
Ciao!
Le tue domande me le sono poste anche io molto volte. Il probema non è solo come e quanto la storia della Cina viene insegnata nei libri di testo, ma a mio parere direi che è "se" viene davvero insegnata (anche in forma "embrionale")!  
Come ho fatto rilevare in un altra discussione, in Italia (ma più o meno anche in Europa) la storia della Cina nelle scuole viene più o meno trascurata.

Cosa più grave ritengo, l'invasione europea in Cina (dalle guerre dell'oppio in avanti fino ai Boxers) non viene analizzata come lo si fa per le altre civiltà. Mi spiego: in Italia ci insegnano fin da bambini che abbiamo fatto le crociate, invaso le americhe e ammazzato gli indios, schiavizzato le popolazioni di colore in Africa, perseguitato gli ebrei, sfruttato l'india fino a Gandhi e  sfruttatto il Terzo Mondo con il neocolonialismo. Riguardo alle colpe europee in Cina si è lasciato sempre perdere come se non avessimo quasi niente da rimproverarci come negli altri continenti....

Lo stesso riguardo il contributo cinese alla cultura e alle invenzioni scientifiche. Nelle scuole primarie si insegna che solo gli arabi avevano scienze matematiche e fisiche avanzate e che ci hanno dato così la cultura scientifica. Riguardo i cinesi si dice spesso che avevano la tecnologia ma non osavano utilizzarla (vedi la polvere da sparo)...
Su Marco Polo se ne parla in letteratura italiana o spesso lo si aggiunge tra i libri da leggere extracurriculari (magari nelle vacanze estive).
Sul mio libro delle superiori, che è uno dei migliori in Italia, la parte dedicata alla Cina è molto ridotta. Vi si pu? trovare qualche paginetta a fine di un gruppo di capitoli...Oltrettutto la parte di storia che sarebbe meglio trattata sui libri scolastici (cioè quella sul periodo di Mao) non si arriva mai a farla perchè (quasi fosse una tradizione) gli insegnanti arrivano a fine anno con l'acqua alla gola per quanto concerne il programma di storia (arrivano fino agli anni Cinquanta e qualcosina più avanti ma solo nel rapporto europa-mondo) .

Il confronto con lo spazio dedicato alla storia degli Usa, America Latina e Giappone è ovviamente improponibile. Queste tre aree sono molto meglio studiate. Le prime due oltretutto sono "figlie" della cultura europea. E poi la spiegazione si ricollega a quello che dicevo all'inizio...C'è più "senso di colpa" degli europei verso quelle aree rispetto alla Cina e quindi quest'ultima viene più trascurata. Penso al caso del Giappone...se gli Americani non avessero tirato le due bombe atomiche non staremmo a parlarne tanto forse. E' interessante notare come gli storici occidentali si siano preoccupati molto dei crimini di guerra giapponesi verso i soldati alleati e i civili (con filmografia allegata) ma non si siano spesi molto (se non negli ultimissimi anni) ad analizzare l'enorme quantità di crimini effettuati contro la Cina dal 1931 in poi.....queste cose ci possono già far riflettere sul menefreghismo culturale italiano (ed un po' anche europeo) verso la Cina.
Ovviamente fino a 15-20 anni fa c'erano molte difficoltà a reperire materiale e fare ricerche storiche ma ci? non toglie la mancanza di interesse verso l'Oriente. D'altronde se abbiamo mandato antropologi  e archeologi nei deserti africani per studiare le antiche civiltà là presenti, non vedo perchè non potevamo mandare un po' più di studiosi in Cina a tradurre ed analizzare testi antichi e poi trarne degli studi approfonditi...

Gli insegnanti poi....! Difficilmente sanno davvero qlcs della storia della Cina....Già molti non sanno quella nostra....
Difficilmente troverai un insegnante che darà un brutto voto ad un allievo perchè, nella pagina che tratta la storia di un secolo di Cina a fondo capitolo, confonde Ming con Qing o Kubilai Khan con Gengis Khan ecc.
Docenti competenti e interessati davvero all'argomento sono davvero pochi in Italia...forse si possono contare sulla dita di una mano.
Inoltre so che alcuni docenti, non gradiscono affrontare la storia di altre civiltà extraeuropee  perchè molti dei loro allievi extraeuropei potrebbero ribattere con argomentazioni più solide di quelle dell'insegnante.

Il problema ha, secondo me, due nature...una organizzativa-logistica in quanto la nostra scuola, benchè si parli di riforme, si basa sulla riforma di Gentile fatta più di 80 anni fa e quindi risente moltissimo di quell'impostazione cattolico-classico-dirigista-tradizionale della cultura di quegli anni. Riorganizzare i testi e il corpo docente su degli orizzonti nuovi richiede molto tempo e buona volontà. Al ministero e tra gli addetti ai lavori purtroppo scarseggiano entrambe (compresi i soldi per gli investimenti).
L'altra natura è di tipo culturale-ideologico. In italia, sia per tradizione sia per volontà, si sono trascurate certe realtà e certi ambiti in quanto non ritenuti "adatti" al dibattito culturale. Faccio notare che in Italia il dibattito culturale è stato quasi sempre monopolio di due parti politiche: cattolici e comunisti. E' ancora oggi in parte è così.
L'interesse per la Cina era cresciuto negli anni Sessanta e Settanta perchè attraeva l'alternativa cinese al comunismo burocratico-dirigista di Mosca. E certi gruppi politici italiani (minoritari) cercarono di far crescere l'interesse generale verso la Repubblica Popolare. Dopodichè con il crollo dell'Urss e la trasformazione dei partiti di sinistra italiani, l'interesse culturale per la Cina ha avuto un momento di appiattimento (prima non che fosse gran che) salvo poi ripartire trainata dallo straordinario boom economico cinese. Ma con un ottica diversa però. Ora la Cina è la terra degli affari...o della futura espansione cristiana per certi ambienti cattolici.
Ovviamente tutto questo processo si è riflettuto sull'insegnamento della cultura e della storia cinese....ed è per questo motivo che in Italia mancano seri studi approfonditi sulla civiltà cinese da divulgare alle masse.

Bisognerebbe che al Ministero dell'Istruzione si rendessero conto che studiare le altre civiltà (e in particolare quella cinese che avrà un ruolo chiave in questo secolo!) pu? aiutare a superare molte difficoltà di comprensione dell'altro e a crescere reciprocamente.
Ma io nutro seri dubbi in proposito...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da federep »

lichunhaug

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« Risposta #2 il: 26 Aprile, 2007, 08:41:29 am »
ma tutto quello che avete scritto non è da forum!!! qua è da articolo di Associna, se ci scrivessero tutti diventa una tesi di laurea!
si è sempre saputo dell'etnocentrismo europeo e concordo pienamente con quello che avete scritto, purtroppo si studiano gli egizi, i sumeri, i babilonesi a scuola, tutte civiltà estinte e tutte queste nozioni non aiutano a vivere in questo presente pieno di cinesi che l'unica civiltà antica che è rimasta naturalmente con le sue sfumature.
A parere mio vedo una riforma dei libri scolatici quasi impossibile nel breve-medio termine. :D  :-D  :evil:  ;-)  :!:
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glaus

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« Risposta #3 il: 27 Aprile, 2007, 13:28:19 pm »
Sono d'accordo sul fatto che le notizie riportate sui libri di storia riguardo la cultura e la storia della Cina spesso sono imprecisi o, nel migliore dei casi, obsoleti (nonostante i curatori possano essere degli storici di fama internazionale).
Tuttavia studiare accuratamente la storia della Cina a scuola pu? comportare qualche problema, specie se implica dover sacrificare il tempo per studiare la storia di casa nostra. Cina e Italia hanno una storia e una cultura ricchissime e già è tanto riuscire a studiare bene l'Italia.
E l'India? Anche questo Paese è unico e dotato di una tradizione letteraria, religiosa e una storia seconda a nessuno.
Dubito che riusciremo ad andare da qualche parte se decidessimo di studiare bene allo stesso modo a scuola le storie di tutti i paesi che riteniamo importanti nell'economia dei prossimi decenni.
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cavallo

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« Risposta #4 il: 27 Aprile, 2007, 17:27:16 pm »
naturale che non si posano studiare approfonditamente, in Italia, gli eventi stoici di tutti i Pasi del Mondo e neppure delle civiltà più importanti, fra cui la Cina, per mancanza di tempo, però:
- si potrebbero almeno  affrontare quegli aspetti che riguadano la diffusione di elementi culturali dalla Cina all'Europa (carta, riso, seta, agrumi, pocellana, té, ecc.);
- si potrebbe smettere di presentare falsamente una "amicizia plurisceolare dell'Italia verso la Cina" usando Marco Polo come il simbolo di tale amicizia,  visto che in realtà era in missione presso una dinastia straniera ed ocuppante e non presso una dinastia cinese e visto che l'Italia invi? truppe nel 1900-1901 a partecipare all'aggressione, ai saccheggi, alle stragi, agli stupri di Tianjin e Beijing.
basterebbe poco, no? Ma forse semplicemente non si vuole, come non si vuole parlare degli orrori coloniali commessi anche dagli Italiani in Africa.
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anatra82

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« Risposta #5 il: 27 Aprile, 2007, 17:40:51 pm »
Citazione
cavallo Inviato: Fri Apr 27, 2007 5:27 pm    Oggetto:  

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naturale che non si posano studiare approfonditamente, in Italia, gli eventi stoici di tutti i Pasi del Mondo e neppure delle civiltà più importanti, fra cui la Cina, per mancanza di tempo, però:
- si potrebbero almeno affrontare quegli aspetti che riguadano la diffusione di elementi culturali dalla Cina all'Europa (carta, riso, seta, agrumi, pocellana, té, ecc.);
- si potrebbe smettere di presentare falsamente una "amicizia plurisceolare dell'Italia verso la Cina" usando Marco Polo come il simbolo di tale amicizia, visto che in realtà era in missione presso una dinastia straniera ed ocuppante e non presso una dinastia cinese e visto che l'Italia invi? truppe nel 1900-1901 a partecipare all'aggressione, ai saccheggi, alle stragi, agli stupri di Tianjin e Beijing.
basterebbe poco, no? Ma forse semplicemente non si vuole, come non si vuole parlare degli orrori coloniali commessi anche dagli Italiani in Africa.
 


io ho ribatutto che in cina i paesi coloniali sono venuti a rubbare e saccheggiare ma la mia proff di storia e filosofia mi voleva mettere 2 tacci sua alla fine me so fermato al 4 perchè non si poteva discutere con quella matta.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da anatra82 »

lichunhaug

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« Risposta #6 il: 27 Aprile, 2007, 18:51:59 pm »
io mio prof di storia era un grande, peccato che tutti lo odiavano perchè era troppo bravo, managgia a qlli che nn capiscono un tubo di storia
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lichunhaug »
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cavallo

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per anatra 82
« Risposta #7 il: 27 Aprile, 2007, 20:50:21 pm »
mi spiace per quel che ti é accaduto con la tua professoressa, ma non ti arrendere. Se ti capita, compra (o ordina in una libreria se non lo trovi), magari assieme ad altri amici o compagni di scuola il libro di Angelo Del Boca "Italiani, brava gente?", Neri Pozza Editore, Vicenza, 2005 (www.neripozza.it) che descrive gli orrori commessi dagli Italiani prima nella repressione delle rivolte contadine nello stesso Sud d'Italia (1860-1865) e poi in Somalia, Eritrea, Libia, Etiopia, Slovenia e CINA. Angelo Del Boca é un prestigioso storico, autore di decine di libri,  ed é difficile che un insegnante normale possa mettere in discussione la sua credibilità. Allora potreste fare una ricerca e sbattergliela in faccia alla professoressa, ti pare? Certo, se il rischio é la bocciatura, meglio di no.
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Jimmy

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« Risposta #8 il: 27 Aprile, 2007, 22:56:34 pm »
federep

hai perfettamente ragione
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Jimmy »

Giorgio

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« Risposta #9 il: 28 Aprile, 2007, 09:33:48 am »
Vabbè ragazzi ma se ancora gli schifosi libri di sinistra non parlano nemmeno delle foibe (e quindi della STORIA ITALIANA), come cavolo possono essere approfonditi e veritieri addirittura sulla storia cinese?
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dreamemole

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« Risposta #10 il: 28 Aprile, 2007, 11:26:20 am »
ma i libri di scuola italiani parlano della storia italiana e vicina all'italia!è normale!nn si pu? approfondire ogni paese ci vorrebbero 15 ore di storia a settimana!se vai spagna i libri non dicono NULLA che nn riguardi la storia spagnola e cosi se vai in cina non credo che i libri approfondiscano piu di tanto la storia spagnola!e poi gli insegnanti sono i primi a non capirci nulla!vorrai dire che manca un bel libro che racconti la storia e la cultura cinese!
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cavallo

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« Risposta #11 il: 28 Aprile, 2007, 12:30:40 pm »
1) i libri di testo italiani "di sinistra" sono una minoranza, anche dato che le case editrici "di sinistra" sono meno e più piccle di quelle di destra;
2) negli argomenti  di storia italiana che i libri di testo italiani non trattano non ci sono, caro Giorgio, solo le foibe, ma ad esempio le stragi commesse dai fascisti italiani (e dall'esercito regolare italiano) in Slovenia (che hanno alimentato quell'odio anti-italiano di cui sono figli anche gli orrori delle foibe), l'esistenza a Trieste di un campo di sterminio nazifascista, il massacro da parte italiana di oltre 300.000 civili libici in epoca fascista ed in generale i crimini coloniali italiani (iniziati ben prima del fascismo) in Libia, in Eritrea ed in Somalia, l'uso dei gas asfissianti e gli altri rrori commessi dagli Italiani in Etiopia ed infine, appunto le stragi ed i saccheggi di Tianjin e Beijinig del 1900-1901 in Cina, a cui hanno attivamente partecipato i soldati italiani .
isolare la questione "foibe" (di cui é giusto parlare e contestualizzarla, senza ovviamente giustificarla), specie mentre si sta parlando semmai di come i libri di testo italiani parlano delle questioni che riguardano la Cina mi pare un diversivo.
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lichunhaug

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« Risposta #12 il: 28 Aprile, 2007, 15:18:45 pm »
ribadisco che la storia occidentale ha pari peso e quantità rispetto a quella cinese nei libri di scuola in cina. naturalmente nn pu? entrare nel dettaglio della storia spagnola[/i]
si parla tanto di Auschwitz, ma non ho mai sentito nominare http://en.wikipedia.org/wiki/Unit_731 mi riferisco a cultura generale e nn libri scolatici
« Ultima modifica: 28 Aprile, 2007, 15:21:19 pm da lichunhaug »
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federep

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« Risposta #13 il: 28 Aprile, 2007, 15:20:13 pm »
Scusami cavallo, ma i libri di "sinistra" non sono affatto una minoranza. Pensiamo alla diffusione del Camera-Fabietti fino a pochi anni fa. Un mio amico polacco che ha studiato in Italia si è disgustato a leggere che Stalin era un benefattore padre della patria...e il mio amico vota partiti si sinistra.
Nei libri più nuovi mi hanno detto che si parla anche della risiera di S.Sabba. Il campo di sterminio di cui accennavi...
Sugli orrori italiani in Africa e in Asia occorre "pesare" la gravità degli eventi...in comparazione ad altre stragi passate sotto silenzio. ( e poi sei sicuro di 300 mila libici morti? io sapevo di molto meno di 100mila, contando che la popolazione libica non ha mai superato il milione fino al 1940) Bisogna analizzare quelle più rilevanti....Non si parla dei 2 milioni di stupri commessi dai soldati russi in Germania nel 1945 (per esempio). Non si parla seriamente degli esodi di milioni di europei per l'avanzata di truppe e spostamenti di frontiere. Dei bombardamenti incendiari alleati in Europa e in Giappone...Non si parla delle stragi fatte dai giapponesi in Cina...Non si parla delle menzogne di Togliatti che lasciava deliberatamente morire i nostri alpini prigionieri in Russia ancora negli anni Cinquanta...(Vabbè ora esagero)...

Tutti questi brutti argomenti e molti altri non sono stati trattati  per ignoranza storica e soprattutto per motivi politico-ideologici. Le porcate italiane in Africa e in Cina non sono state divulgate per non toglierci l'etichetta internazionale di "Italiani brava gente". O per non togliere a certi paesi (Americani in Vietnam e Sudamerica, Sovietici in Europa e Asia) l'alone di protettori dell'umanità, visto che i due partiti italiani più grandi DC e PCI leccavano rispettivamente il sedere a queste due potenze.
La cosa brutta è stato vedere come però una certa parte politico e culturale, che si è sempre detta schierata dalla parte della verità, continui ancora oggi a manipolare la cultura e la storia ai propri fini. E in questo frangente ci puoi benissimo infilare il problema della non curanza sui temi storici cinesi ( e pure le relative porcate degli italiani all'epoca dei Boxers, anche se io trovo più sbagliati i trattati ineguali che la repressione fatta dopo i Boxers) inutili a taluni scopi politici.
Dato che la scuola in Italia ha una forte componente culturale di sinistra che è prevalente su ogni altra, bisogna che anche quella parte culturale contribuisca alla revisione (e ritengo giusto usare la parola "revisione") dell'insegnamento storico ai ragazzi, superando le proprie ipocrisie e tabù.
 
Riguardo la tua giustissima osservazione su Marco Polo, ritengo che gli esponenti culturali dell'attuale governo italiano,  non abbiano trovato di meglio....Sai prima (30 anni fa) alcuni di loro hanno puntato tutto su Mao, ma l'Imperatore Rosso è andato nel dimenticataio già da un pezzo in Cina e siccome gli italiani non sapevano trovare motivi validi per convincere i cinesi a fare business con loro, devono tirare fuori un mercante veneziano di più di sette secoli fa come garanzia dei loro buoni propositi (e si vedeno i risultati, siamo dietro all'olanda come investimenti in Cina)
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« Risposta #14 il: 28 Aprile, 2007, 18:01:50 pm »
sperando che questo forum non diventi slo un dialogo fra me e federep, per evitare che ci siano fraintendimenti da parte di chi conosce magari di meno la realtà italiana, vorrei fare alcune precisazioni:
1) sul numero di civili massacrati dagli italiani in Libia vedi Angelo Del Boca "Italiani, brava gente?", Neri Pozza Editore, Vicenza, 2005 (www.neripozza.it) ed anche altri testi sempre di Del Boca;
2) Marco Polo non ha "sostituito" simbolicamente mao: é stato falsamente usato come riferimento di una presunta "amicizia plurisecolare fra Cina ed Italia" anche in pieno maoismo, sia dagli Italiani (l'Associazione di Amicizia Italia-Cina gli aveva initolato il negozio a oma, vicino al Pantheon), sia dai Cinesi (che peraltro si adattavano allo stereotipo occidentale;
3) é vero che gli argomenti ignorati dai testi scolastici italiani sono moltui, ma in questo forum credo utile concentrarsi su quelli che riguardano i rapporti fra Italia e Cina e più in generale credo che, vista l'importanza della questione del rapporto fra Italiani e migranti, sia più urgente recuprare almeno quel che si é censurato sui rapporti fra l'Italia (e/o le aree che corrispondono a ci? che ogi é "Italia" e che al tempo delle Guerre Puniche, di Cesare, di Innocenzo III, di Marco Polo non lo era) e le società d'origine di quei migranti, Cinesi o Maghrebini, Albanesi o altri;
4) ribadisco che le magiori case editrici di libri scolastici sono non di sinistra (in paticolare legate alla galassia cattolica) mentre fra gli insegnanti sono assai forti specie nelle scuole supereriori sindacati moderati (CISL e Sindacati Autonomi) ;
5) infine, una trama di inconscio razzismo e l'adesione al mito (razista) degli "italiani brava gente" é ampiamente presente in larga pate della "sinistra" italiana, che ad esempio ha permesso dopo la Liberazione ai vertici dell'ex-Ministero delle Colonie (fra cui noti criminali di guerra come l'antropolo Cerulli) di entrare mantenendo le cariche nel Ministero degli Affari esteri, segnandolo per generazioni attraverso le cooptazioni.

Comunque,  rimando a quel che dice anatra 82 sulla chiusura mentale di molti insegnanti, animati da razzismo mascherato, sia che si dichiarino d sinistra che moderati che di destra.
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