per babo:
ti ringrazio delle precisazioni che stai fornendo (a me ed agli altri Associni) sulla Storia del Giappone Meji e succesiva.
Da parte mia voglio sotolineare che io m sono occupato solo di un aspetto di quel periodo di cui so certo meno di te: quello relativo alla costruzione di concezioni militariste e suprematiste nel popolo, in relazione con la fabbricazione di un culto di Stato e di una finta tradizione (es.: i ciliegi fati diventare simbolo del sacrificio per l'imperatore), che ha avuto fra le conseguenze il fenomeno di quelli che in Ocidente conosciamo come "kamikaze" (tokkotai).
Questo perché a me (umanamente e professionalmente) interessano molto i processi di costruzione a posteriori di finte tradizioni (perché avvengono? come? con che risultati?) che sono spesso forieri di tragedie immani.
Su questo specifico tema, un libro eccezionale é:
Emiko Ohnuki-Tierney, La vera storia dei kamikaze giapponesi, Bruno Mondadori, 2004;
che viene adottato anhe fra i testi della Facoltà d Studi Orientali dell'Univesità "La Sapienza" di Roma per il corso di Storia el Giappone
http://w3.uniroma1.it/studiorientali/an ... epalma.htm Lo conosci?
Per me é stata una "illuminazione" (tanto pe usare un ermine caro ad alcune culture orientali) perché anch'io prima credevo che certi elementi della cultura giapponese fossero "tradizionali" (ad esempio proprio la simblogia dei fiori di ciliegio o il ruolo dell'imperatore) o almeno fossero evoluzioni delle tradizioni autoctone.
Emiko Ohnuki-Tierney, invece, ripercorre nelle sue pagine (che poi analizzano le lettere lasciate dai kamikaze e le loro interesantissime biografie: sapevi che alcuni piloti kamikaze erano cristiani e quindi NON CREDEVANO AFFATTO alla religione di Stato shintoista?) tutto il processo di costruzione (durata decenni) del sistema di pensiero militarista fra la popolazione giapponese normale, attraverso canzoni, teatro, riti, trasformazione (e capovolgimento, nel caso del ciliegio) di antiche leggende e pratiche, films e soprattutto la scuola e smentisce le falsità scritte sul tema da Benedict Ruth in un testo famosissimo ("Il crisantemo e la spada"), per non aprlare delle farneticazioni fascisteggianti di Tom Porta.
Ebbene, in quel libro si dà la dimostrazione che l'intero processo di cui sto parlando (collegato completamente alla formulazione della Costituzione del 1889, in epoca Meji), che venne realizzato soprattutto in epoca post-Meji, specificamente nel periodo Taisho (fino al 1926) e nel periodo successivo Showa (quando l'imperatore, dal 10 novembre 1928, é quell'Hirohito che lo sarà nella Secionda Guera Mondiale e, grazie alla benevolenza USA, dopo), l'intero processo dicevo nasce da suggerimenti precisi di esperti tedeschi, certo richiesti dai gruppi egemoni giapponesi. Hai ragione tu sulla libertà di scelta dei gruppi egemoni giapponesi e qiindi sulla loro responsabilità, ed anche sul fatto che in altri campi quei gruppi si ispirarono alla Gran Bretagna (peraqltro, se parliamo di "influssi europei" ci rientrano pure quelli inglesi..), , ma i Tedeschi agirono ben al di là della sola Costituzione del 1889 (che pure é la base di un intero sistema concettuale oltre che normativo, come tutte le Costituzioni, italiana, cinese e francese comprese).
La Costituzione del 1889 era quella in cui Von Stein, costituzionalista tedesco, fece inserire i seguenti 3 articoli: art. 4 "L'imperatore è il capo dell'Impero, detenendo i diritti di sovranità e li esercita secondo le forme della presente Costituzione"; art. 6 "L'imperatore dà la sanzione ufficiale alle leggi e ne ordina la promulgazione e il vigore", art. 11 "L'imperatore detiene il comando supremo dell'esercito e della marina".
Su Internet, se vuoi, si trova una tesi di laurea di Rosella Rinaldi che sottolinea come la Costituzione giapponese del 1889 sia stata "modellata su quela prussiana del 1815"; ti cito questo paso della tesi che riassume quel che il libro di Emiko Ohnuki-Tierney tratta in 2 interi capitoli:
"L’incarico di lavorare al progetto di Costituzione giapponese fu affidato ad un eminente studioso germanico, R÷esler. It÷, capo dell’Ufficio studi sugli ordinamenti costituzionali, creato nel 1884, leg? strettamente questo organismo al Ministero della Real Casa, facendone qualcosa di ½ sacro e completamente sottratto ad ogni influenza esterna? che, come tale, non poteva essere messo in discussione.La Costituzione Meiji, quindi, fu influenzata dallo studio della ôTeoria della struttura dello Statoö (Staatsrechtslehre), di origine prussiana, e si accentrava, in particolare, sul kokutai (sistema statale), sul seitai (sistema politico) e sulla struttura di governo, relativa ai poteri legislativo ed amministrativo".
Il Primo Ministro giapponese Ito Hirobumi era fra l'altro stato ...allievo di Von Stein (1815-1890), nella Università di Vienna, e di Von Gneist a Berlino! Uno ei ardini del pensiero politico di Von Stein era il rifiuto del pluripartitismo e del suffragio universale.
E' nteressante, Babo, che Ito studi? anche altri modelli costituzionali eutropei, fra cui quello francese, quello inglese e quello russo, ma non fu mai allievo di docenti francesi, inglesi o russi ma solo di docenti tedeschi.
Inoltre i consiglieri ed i modelli tedeschi non furono determinanti solo per la Costituzione ed agirono su quei processi che a me interessano di più: la forgiatura di finte tradizioni per militarizzare il popolo: una pratica in cui né la Francia né la Gran Bretagna avevano mai raggiunto l'esperienza prussiana ed in cui le ideologie suprematiste ed imperialiste francesi, inglesi (ed USA) non erano altrettanto organiche e ricche di quelle fiorite col nazionalismo medievaleggiante (es.: Wagner) tedesco ottocentesco.
Resta certamente verissimo quel che tu stai dicendo, ossia che il gruppo dirigente del Giappone trasse ispirazione nella sua modernizzazione-militarizzazione del Paese, madre delle seguenti tragedie in Asia, da varie fonti e lo fece liberamente (e perci? ha la responsabilità di quelle scelte). Io volevo solo sottolineare che esiste una catena precisa di CONCEZIONI dentro e dietro quelle scelte che é largamente contrassegnata dal modello germanico.