Spesso crediamo che i nostri problemi di comunicazione e le cause dei nostri litigi siano questioni personali, legate ad un nostro o altrui "carattere" e basta. Ma come si forma quel "carattere"? Come si determinano i nostri stati d'animo quotidiani? Non certo geneticamente o sulla base di nostre realtà isolate dal Mondo! Io credo che le difficoltà comunicative e l'aggressività crescenti siano sempre soprattutto frutto delle spinte della società (attraverso famiglia, scuola, TV, esempi dei coetanei o dei riferimenti umani e culturali, ecc.): niente di "innato" e pochissimo di davvero "personale"!
Da un lato ci si danno modelli conformistici, modelli etici, modelli con la famiglia, la nazione, la religione al centro, dall'altro ci si spinge alla competitività, al successo (spesso ad ogni costo), alla mercificazione, all'autosfruttamento ed allo sfruttamento altrui, a considerare i soldi al centro della vita, ad ammirare figure (economiche, artistiche, politiche) che negano nei fatti i modelli che ci vengono esaltati a parole (anche da loro stessi e questa contraddizione ci stressa. Ci stressano anche altre contraddizioni collegate e che individualmente non si riesce a gestire: quella fra ipermodernità e tradizione, quella fra identità e globalizzazione, quella fra gli specchietti per allodole del consumismo (tutti ricchi, tutti belli, tutti i beni a portata di mano, ecc.) e una realtà fatta spesso di duro lavoro o di precarietà, di indisponibilità dei beni e di inutile rincorsa delle mode e del lusso, di non adesione del proprio corpo ai canoni da top model e di invecchiamento.
Forse dovremmo riscoprire davvero i valori della solidarietà e praticarli, agire di più ASSIEME e ricordarci che i nostri problemi e casini personali (a scuola, in famiglia, nella coppia, all'Università, nel lavoro, in città, nel dialogo/non dialogo, ecc.) sono comuni a noi ed a milioni di altre persone (e c'é ch ne ha di sopravvivenza, ben peggiori), per cui si possono risolvere o attenuare solo con azioni collettive, parlandone con altri, certo, ma poi FACENDO qualcosa ASSIEME (anche in gruppi piccoli): dal mettere su un gruppo musicale ad usare questo Forum, da una protesta contro un insegnante ad un'iniziativa culturale, da un club ad una ricerca storica, da una sala da té alla produzione di un video, da una gita a un'associazione a mille altre cose.
Ed usando di più quel che già esiste nel territorio (associazioni, gruppi sportici, circoli, gruppi musicali, librerie che fanno anche presentazioni di libri, ecc.). E cercando di collegare "a rete" realtà che operano spesso troppo separatamente tra loro. Nella realtà concreta e non solo su Internet.