ieri ho visto il film che, come troppo spesso accade in Italia, ha un titolo inappropriato e che non evoca affatto il "fiore d'oro". Mi piacerebbe poter confrontare l'impressione mia e di altri non-Cinesi con quella di Cinesi su quel film (perché Associna a Roma non organizza un simile incontro?), perché io ci ho trovato una serie di elementi estremamente significativi, sia nel contenuto in sé, sia nel modo (anche iper-spettacolare) in cui il regista mostra certi contenuti.
Elementi che forse riguardano sia la vera identità (storica, non etnica) cinese, sia i modi distinti che si usano per rappresentarla e in fondo per costruirla.
Vi dico subito che la scena che , in questo senso, ho trovato più significativa é quella del dopo massacro nel cortile del Palazzo Imperiale, quando rapidamente i cadaveri vengono rimossi, tutto viene ripulito e poi si ripristina una (fittizia) "continuità (si rimettono tappeti identici, gli stessi crisantemi gialli, ecc.) e si procede alla festa del crisantemo (con musiche, fuochi artificiali, ecc.) come se nulla fosse accaduto.
Mi ha fatto ripensare al mio viaggio in una Cina per molti versi assai differente da quella di oggi (1979: molti Associni non erano nati), per altri figlia della stessa Storia millenaria, ed all'impressione che mi hanno fatto i criteri di restauro dei monumenti antichi (rifacimenti e ripitture "come erano"), del tutto opposti a quelli praticati in Italia. Ma discutere di questi temi sul forum é difficile e si finisce per scrivere troppo. E poi lo trovo comunque "freddo". Per questo mi piacerebbe farlo "dal vivo" e il film potrebe essere un buono spunto per un confronto su temi anche assai seri, come quello delle identità, reali e costruite.