in Italia, tutti i mezzi speciali (ambulanze di chiunque siano, mezzi dei carabinieri e della Polizia di Stato, mezzi dei Vigili del fuoco) devono avere una scritta identificativa e specificamente le ambulanze devono riportare scritto (decreto Ministero Trasporti 17 dicembre 1987 n. 553: vedi
http://www.volontarivalpelline.it/legis ... ulanze.htm)
le seguenti indicazioni:
"3.4 Nella parte anteriore delle autoambulanze di tipo A deve essere riportata, (...), la scritta AMBULANZA diritta o rovesciata in immagine speculare con dimensioni complessive minime di 6 x 60 cm.
3.5. Sono ammesse altre indicazioni purché non luminose, retroriflettenti o fosforescenti e che non abbiano nessun punto ad una distanza dal simbolo di cui al punto 3.2 inferiore a 50 cm. In particolare sulle due fiancate delle autoambulanze deve essere riportata in forma chiaramente individuabile la denominazione dell`ente che abbia la proprietà o la disponibilità del veicolo"
In genere la scritta "AMBULANZA" sul davanti é scritta al contrario e speculare, per renderla più facilmente visibile dagli specchietti retrovisori.
In genere si aggiunge sui mezzi donati l'indicazione del donatore (Banca, Associazione o altro); faccio presente che in questo caso il proprietario é la sede pratese dell'associazione di volontariato a carattere nazionale "Misericordie d'Italia" (antica associazione cattolica di matrice medievale, a cui si affiancano le "Pubbliche Assistenze", che sono invece laiche). La notizia NON DICE che sia tradotta in Cinese la scritta "ambulanza" ma solo l'indicazione dei donatori e se essi sono Cinesi di prima generazione mi pare giustissimo che ltale indicazione sia anche in ideogrammi cinesi, visto che molti dei donatori non sanno bene (o affatto) l'Italiano e non riconoscono le lettere dell'alfabeto latino.
Il commento di Babo, quindi, mi pare non correlato con quanto dice la notizia, perché ad essere tradotta non é la scritta "Ambulanza" ma l'indicazione dei donatori.
Resta il fatto che per me gli elementi più significativi della notizia (su cui non ho letto commenti negli altri post) sono:
1) che una comunità cinese sfata i miti sulla sua "chiusura" donando un centro mobile di rianimazione a tutta una città italiana;
2) che l'apertura mentale dimostrata é tale da aver donato il mezzo ad una organizzazione catolica (che lo ha fatto benedire dal vescovo), più non essendo certo la maggioranza dei Cinesi a Prato cattolici;
3) che una notizia simile, come tutte quelle positive sui Cinesi in Italia, appare assai poco nei media italiani, mentre notizie anche minute di stampo negativo trovano subito ampio spazio.