La discussione prosegue su altri punti controversi.
Mao ha sicuramente fatto gravi errori (non solo la Rivoluzone Culturale ma anche e soprattutto, assai prima, il "Grande Balzo in avanti") ed inoltre si pu? chiaramente non essere d'accordo con la sua non-democrazia e con la sua strategia complessiva.
Ma anche prima se per questo. I discorsi(una conferenza) di Yan'an del '42, dove obbligo' gli intellettuali cinesi, accorsi speranzosi in prospettiva di una "nuova Cina", a conformarsi completamente alle direttive del partito. Nel '56 quando allontano' dal governo il ministro della difesa PengDehuai colpevole di averlo affrontato e criticato nel governo, accusandolo di essere ala servizio dei sovietici. Da qui iniziano le epurazioni nelle file del partito di persone che lavoravano veramente per il bene della nazione. Sempre nel '56 quando promosse e represse in movimento dei "100 fiori" e poi i drammi del "Grande Balzo" (20 milioni di morti) e della "Rivoluzione Culturale" forse il piu' suggestivo, sanguinario e inutile dramma della storia cinese. Non condividere quello che fece dovrebbe essere la norma e invece....
Resta il fatto che se guardate com'era ridotta a Cina repubblicana prima del 1949, dipendente e senza alcuna possibilità di confrontarsi con le mire coloniali e neocoloniali occidentali, senza una base industriale, senza un ruolo internazionale autonomo (e con una "democrazia" segnata solo dai signori della guerra) e guardate alla Cina di oggi, nulla di quel che sta crescendo attualmente in Cina sarebbe mai potuto avvenire senza la vittoria della rivoluzione maoista (assai più ancorata peraltro alla tradizione comunitaria cinese che al marxismo classico) nel 1949 e senza l'edificazione delle basi materiali e culturali conseguenti.
Non e' proprio tutto condivisibile. Si' era ridotta male dopo la lunga guerra col Giappone(9 anni, 15 se si conta dal 1931), ma non per colpa dei cinesi!
Nle 1943 alla conferanza del Cairo gli USA e UK e alleati rinunciarono a quello che riamaneva dei trattati ineguali, concessioni, extraterritorialita', sfere di influenza ecc (l'Urss aveva gia' rinunciato all'"eredita'" zarista al tempo della rivoluzione, forse anche costretta dalla situazione, piu' che dai principi) quindi affermare che e' grazie a Mao che il sitema coloniale in Cina fini' e' errato, lui scaccio' tutti gli occidentali e confisco' i loro "interessi" ma cosi' facendo quella che ci rimise fu solo la Cina. La base industriale c'era, era cresciuta e espansa tra le 2 guerre, una parte certo in mano agli stranieri, ma c'era anche quella autoctona (che per lo piu' condivise lo stesso destino dell'altra) inoltre la Repubblica Cinese avrebbe potuto usufruire delle installazioni industriali create in Manciuria dai giapponesi, se i sovietici non le avessero smantellate di loro iniziativa!
Gli alleati, soprattutto per volonta' USA , le conferirono un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza ONU, mica robetta da niente.
Alla fine dopo 30 anni i dirgenti del PCC hanno capito che per far ripartire la Cina servivano i capitali stranieri. Forse la Cina con Mao era piu libera?
forse ma anche piu' povera. Con il Guomindang sarebbe stata soltanto un succube degli USA? forse chissa'. Bisogna pero' anche contare che il Guomindang era appoggiato anche dall'URSS e la Repubblica di Cina gia' riconsciuta a livello mondiale. Il problema fu la corruzione dello stesso Guomindang, non le potenze straniere, ormai soltanto 2 con Giappone, Germania e Francia fuori gioco e UK in procinto di perdere il suo impero.
In realta' senza la RPC e' probabile che la Cina sarebbe gia' prospera, con milioni di morti in meno. La Cina si e' risollevata non per le ricette assurde e nichiliste del partito, ma perche' alla fine "alzando bandiera binaca" gli stessi dirigenti hanno aperto le porte ai capitali esteri e liberato le energie fino a quel momento male indirizzate dei cinesi. Invece il partito convertendosi al nazionalismo per garantirsi ancora la legittimita' a governare e ereditando le mire imperialistiche di Mao creera' sol problemi in futuro.
e con una "democrazia" segnata solo dai signori della guerra
I "signori della guerra" erano stati gia' sconfitti da Chiang Kai-shek prima del 1928, tranne quello in Manciuria poi fatto fuori dai giapponesi. Quello dal 1927 al 1937 e' infatti il "decennio di Nanchino"= Guomindang al potere.
l'Inghiltera non sarebbe diventata una potenza navale e non avrebbe fatto la Rivoluzione Industriale se non avesse avuto la Rivoluzione di Cromwell, la Francia non sarebbe mai diventata una grande potenza se non avesse fatto la Rivoluzione del 1789.
Vadi per l'inghilterra, ma la Francia era gia' un potenza forse gia' dai tempi di Francesco I e cmq di certo dal Re Sole in poi. Aveva gia' il suo impero coloniale, poi in gran parte perso con la Guerra dei 7 anni (la prima vera guerra mondiale!) e poi in parte ripreso dopo l'indipendenza americana. Con Napoleone lo sara' anche senza la rivoluzione indistriale a partire dal nipote con la rivoluzione industriale.
la Cina maoista e post-maoista non ha commesso altrettanti crimini internazionali (e non parliamo dei crimini interni, perché in proporzione i morti in Cina pe il "Grande Balzo in avanti" sono stati meno di quelli della sla crisi delle patate, creata ad arte dagli Inglesi, in Irlanda e quanto alla rancia rivoluzionaria, leggetevi se volete qualche testo pure non filo-monarchico su come si sono comportate le truppe repubblicane in Vandea).
I morti per il Grande Balzo sono stati nell'ordine di 20 milioni, in Irlanda fuorno un quinto, se poi vogliamo aggiungerci le epurazioni, la rivoluzione culturale, le 2 invasioni del tibet (1951-1959) e relativo massacro,la Guerra di Corea, il conto sale ancora. Almeno l'Inghilterra creo' un impero, Mao al contrario impoveri' la Cina, la affamo', la torturo', la violento' le ha fatto perdere 30 anni! Sotto di lui la RPC era la vera "Tigre di carta", tanti paroloni e poi nulla. Non capisco proprio la differenza a favora di Mao.
Prima di parlare di Tibet, ad esempio, sarebbe bene che noi Europei spiegassimo
Si deve parlare di tutto e di piu', nulla puo' essere tabu' in questi casi, neanche la politica neocoloniale e imperialista portata avanti dalla RPC in Tibet e Xinjiang (ma leggi Turkestan Orientale, il vero nome), proprio lui Mao il campione dei paesi sfruttati dal colonialismo e l'anti-imperialista, proprio lui persegui' una logica di potenza IMPERIALE volta a ricreare il vecchio impero Qing.
(la colonizzazione cinese del Turkestan prosegue a fasi alterne dalla meta' del XVIII secolo, ma i cinesi santi immacolati).
Poi i cinesi e tutti gli altri possono tranquillamente criticare quello che si fa qui in Europa, e' giusto che avvenga, ma gli scheletri nell'armadio ce li abbiamo tutti e c'e' chi continua indisturbato ad accumularli come se niente fosse.