beh, spendaccione non sono mai stato... il fatto e' che abitavo a Pechino, dove la vita e' carissima. Ti faccio un esempio:
il mio stipendio variava dai 2000 ai 3000 RMB al mese, diciamo una media di 2500 RMB al mese. Ho lavorato anche full time, ma per brevi periodi a causa della difficolta' a trovare un lavoro stabile, e per un lavoro full time guadagnavo sui 4000 RMB al mese.
A Pechino gli affitti sono carissimi: una singola stanza (2 metri e mezzo per 4, senza cucina e con il bagno in comune) costa dai 700 ai 1200 RMB al mese, io in genere pagavo 850 RMB al mese piu' altri 150 al mese per internet, luce, acqua, per un totale di 1000 RMB al mese. Non e' che a Pechino non si trovano le case. Secondo il Comune di Pechino, ci sono almeno 200,000 appartamenti sfitti, ma i proprietari non affittano perche' aspettano le olimpiadi, in modo che tali appartamenti diventeranno miniere d'oro. Tieni anche conto che dal 2005 ad ora, gli affitti sono aumentati dal 200% al 500% e nel giro di un anno, secondo le previsioni aumenteranno di un ulteriore 100-300%. Quindi cosa succede? Molti proprietari dividono appartamenti (di circa 100 m2) in molte minicamere, fino a un massimo di 10 o 11, piu' un piccolo bagnetto in comune. le cucine vengono rimosse per poter creare un'ulteriore camera in piu'.
Per risparmiare, affittavo tali tipi di camere, in genere senza finestra (una piccola camera con finestra costa dai 1000 ai 1200 RMB al mese). ma erano piccole, circa 2 metri e mezzo per 4, con un solo letto, quindi impossibile da dividere con altre persone. Costo: 850 RMB al mese, piu' altri 150 RMB al mese di bollette varie.
E' anche possibile trovare una camera piu' grande da dividere con un'altra persona, ma in genere questi tipi di camere costano dai 1500 RMB al mese in su, bollette escluse, e -se fortunati- cucina inclusa.
Un pasto a Pechino (in un piccolo ristorante in una hutong, quelli abbastanza sporchi e maltenuti) costa dai 15 ai 20 RMB, quindi un totale di 30-40 RMB al giorno per i pasti (pranzo e cena). Ovviamente ai ristoranti piu' "puliti" un pasto va sui 25-30 RMB, anche se nell'ultimo anno molti ristoranti hanno effettuato rincari del 25-50% in piu'. E' possibile risparmiare comprando cibo ai mercati e cucinare da soli, ma in una camera da 850 RMB al mese sena finestra, e' quasi impossibile cucinare (non esiste la cucina). Io avevo comprato una piastra elettrica per cucinare in camera mia, ma si soffocava dai fumi (non c'erano finestre), e comunque era una soluzione molto antigienica e scomoda (era un problema soprattutto lavare i piatti e conservare il cibo, dato che non c'era neanche spazio sufficiente per un frigo). Comunque, comprando cibo al mercato, la spesa mensile e' di circa 300-450 RMB 9anche ai mercati il costo del cibo e' aumentato moltissimo, soprattutto il maiale, che negli ultimi mesi ha raggiunto rincari del 60%). Una braciola di maiale fresca, se comprata al negozio, a Pechino costa dai 16 ai 21 RMB. 6 uova costano 4 RMB, 1 kg di pomodori 5 RMB.
Trasporti: Pechino e' una citta' enorme, la metro costa 3 RMB, e i bus 1 RMB. E' possibile risparmiare comprando le card, in questo caso la metro e il bus costano 4 Jiao (0,40 RMB). I taxi a Pechino sono carissimi, con le tariffe piu' alte di tutta la Cina. Coprire 1 km col taxi (dipende anche dal traffico comunque) costa 13 RMB. La sera quando tornavo a casa (facevo sempre straordinari, e comunque avevo lavori serali, in luoghi di lavoro molto distanti da casa mia), e non c'erano piu' bus o metro, dovevo prendere il taxi, e spesso mi costava fino a 30 RMb a viaggio. Quando abitavo a Huoying, nel nord di Pechino, e ogni giorno andavo a lavorare a Chaoyang District, a volte un viaggio di ritorno in taxi di notte mi costava fino a 90 RMB.
Alla fine del mese, senza andare in nessun bar (beh, avevo un bar, quindi non spendevo niente per le consumazioni), discoteca (odio le discoteche) senza avere una vita sociale, senza comprare niente che non fosse strettamente necessario, mi avanzavano circa 300-350 RMB al mese o anche meno (spesso molto meno che piu'..).
Certo, nelle campagne o nei centri minori la vita costa meno, e' possibile trovare appartamenti di 100 m2 discreti a circa 300 RMB al mese (vero!!), mentre a Pechino, appartamenti simili costano 8 volte di piu' (non sto scherzando!) come minimo. Un appartamento di 100 m2 arredato a Pechino va dai 2500 ai 18000 RMB al mese. Ci sono anche appartamenti da 30,000 a 50,000 RMB al mese, ma quella e' roba che neanche mi sognavo.
Sono tecnico, ho un diploma di geometra, ho fatto il direttore di cantiere e progettista di interni per grosse ditte internazionali, sia in Italia che in Thailandia, inoltre sono stato tecnico del suono, e comunque ho fatto altri lavori tecnici. Studiare putroppo, non ho mai studiato abbastanza, dato che sono orfano e non avevo nessuna famglia che mi supportasse. Alla fine, senza lavoro non si riempiva la pancia, e non potevo certo placare la mia fame mangiando libri. Sono anche pizzaiolo (con tanto di Diploma) e ho lavorato in pizzerie, ma in Cina, stesso discorso dei camerieri, assumono spesso cuochi cinesi per risparmiare. A pechino un cuoco cinese full time guadagna dai 700 ai 1000 RMB al mese, per 10 ore al giorno, 6 giorni alla settimana (ma spesso sono 7 giorni alla settimana..). Un cuoco italiano con almeno 5 anni di esperienza all'estero viene pagato dai 7000 (part time) ai 16000 RMB al mese (full time) , ma a Pechino sono pochi i ristoranti che si possono permettere tali cuochi, e comunque esiste una concorrenza spietata, ed assumono soltanto gente proveniente da scuole di cucina rinomate.
Sebbene parlo benissimo l'inglese, non ho certificati (anche qui, per un discorso "economico".. non sono mai stato ricco in vita mia..) per cui a Pechino era quasi impossibile trovare un lavoro come insegnante di inglese. A pechino ci sono circa 2 milioni di stranieri, in maggioranza provenienti dagli States, UK, Australia, canada, per cui il mercato degli insegnati di inglese e' ormai saturo e estremamente selettivo.
Ho pensato di studiare, ma alla fine ho 32 anni, senza fissa dimora, con pochi soldi in tasca, quindi affrontare gli studi per me, e a questa eta', e' un po' un sacrificio. Vivo da solo anche se ho un fratello, e alla fine i soldi che guadagno sono appena sufficienti ad arrivare alla fine del mese, e come ho detto, lo studio comporta un'investimento di soldi che ora non posso certo permettermi. Negli anni passati ho lavorato per pagare gli studi universitari a mio fratello, potevo usarli per studiare io, invece che lui, ma alla fine c'era bisogno di qualcuno "in famiglia" che lavorasse per poter pagare gli studi all'altro, e destino ha voluto che fossi stato io il tale che lavorava. In passato, quando ero in Italia, tra le cose che ho fatto, ho anche diretto un'azienda di import/export, ma dopo il Settembre 2001, e' andata in fallimento (si commerciava soprattutto con gli USA, e quasi sempre su pre-ordini), lasciandomi con circa 150,000 Euro di debiti (a causa anche della disonesta' di alcuni ex soci), e da li ho avuto un notevole tracollo finanziario di cui ho sofferto per anni.
Dopo il 2001, ritrovandomi senza una lira in tasca e senza piu' una casa (l'avevo rivenduta per pagare parte dei debiti), avevo trovato un lavoro in Comune a Firenze, dove facevo il progettista di impianti di sicurezza e direttore di cantiere. Una volta messi un po' di soldi da parte (era un contratto di 18 mesi), mi sono trasferito a Taiwan e in Thailandia, dove ho svolto lavori abbastanza buoni (insegnante di inglese presso la Fu jien catholic university, altri istituti pubblici e privati, direttore di cantiere presso ditte di costruzioni italiane, gestore di un piccolo bar e un piccolo club di musica ecc..) e tutto sommato la vita era discreta.
Finito il contratto, sono tornato in Italia dove ho lavorato per 1 anno come direttore di cantiere, progettista (interni e impianti di sicurezza e telecontrollo) per un paio di grosse ditte, leader nei settori, ma anche li la cosa e' andata male (c'erano disaccordi all'interno della societa' e 2 soci maggioritari furono anche arrestati per truffa, falso in bilancio e altre "bagatelle" del genere). Deluso da questa ennesima esperienza, e di nuovo disoccupato, mi sono trasferito in Cina, il perche' lo si sa, c;ero stato in passato e mi ero "innamorato" della Cina.
Sono venuto a Pechino, e li all'inizio le cose sembravano andare benino, sebbene Pechino non era piu' la citta' semplice di una volta, ma anzi, era diventata difficilissima da vivere e soprattutto molto cara. Avevo aperto un bar, rilanciato questa etichetta musicale, lavorato un po' a destra e un po' a sinistra, ma alla fine mi era successo un problema molto grande: lavoravo per delle scuole di inglese come insegnate part time e mi avevano fornito un contratto di lavoro falso e un rinnovo del visto falso anche quello. Fatto sta che un giorno all'aereoporto (dovevo andare a Shanghai) la polizia scopre queste irregolarita' nel visto (che io ignoravo, dato che mi ero fidato di queste scuole) e risultava che avevo lavorato a nero e come clandestino da 5 mesi, ovvero da quando queste scuole mi avevano "assunto". Vengo arrestato (il 28 di maggio, dopo essere stato rinchiuso in una stanza per ore ed essere stato picchiato) e ho passato 18 giorni nella Casa di Detenzione di Pechino, picchiato, seviziato e umiliato in contiuazione dai secondini (la polizia carceraria cinese e' di una brutalita' disumana). Grazie comunque all'intervento dell'ambasciata italiana vengo rilasciato a meta' Giugno, e rimpatriato immediatamente in Italia. Fortunatamente l'ambasciata italiana e le autorita' cinesi (che si sono dimostrate molto gentili e comprensive) mi hanno aiutato a denunciare i poliziotti cinesi che mi hanno picchiato e le scuole di inglese che mi avevano fornito permesso di lavoro e contratto falso, per cui, IN VIA ECCEZIONALE, non sono stato bandito dalla Cina, ma come mi ha detto il Console, se rientrassi, dovrei agire in maniera al 100% legale, assicurandomi che il visto e il contratto di lavoro non siano piu' fasulli come quelli che avevo ottenuto 6 mesi fa.
Non ho intenzione di vivere a Pechino (e' una citta' enorme, inquinatissima e molto problematica), ma da qualche altra parte della Cina. magari nello Yunnan, nello Shenjiang (spero si scriva cosi'...) o in qualche altra parte piu' "naturale" e meno affollata. Inoltre, nei centri piu' piccoli esiste meno selettivita' (assumono insegnanti di inglese senza badare troppo alla loro nazionalita' o ai diplomi/certificati in possesso). Certo, non si guadagna tantissimo, ma 3000 o 4000 RMB al mese in una piccola citta' o in un piccolo paese sono MOLTO MEGLIO della stessa cifra a Pechino, dato che in questi piccoli centri la vita costa anche 5 volte meno. Mio fratello lavora come insegnante di italiano full time alla Yan Shan University di Qinghuandao, guadagna 4000 RMB al mese, piu' piccola camera gratis. Il posto non e' male, sul mare, e anche se la citta' e' abbastanza sporca, e molto disastrata (caratteristica tipica delle piccole citta' di campagna) la vita e' discreta e a me tutto sommato piace. Purtroppo l'Universita' sara' costretta a cancellare i corsi di italiano il 27 Luglio a causa della scarsita' degli studenti (non ci rientrano con le spese dato che hanno troppi pochi studenti!!).
Se avessi 40,000 Euro come il tuo amico (magari, ne avro' si e no 7000...) potrei investire anche io, e le idee non mi mancano, anzi, in passato ho sviluppato molte idee e qualcuna ha avuto successo, ma mi devo sempre trovare a fronteggiare la mia perenne mancanza di denaro (ho un fratello che e' una fonte di preoccupazioni, e per aiutarlo nello studio, nel lavoro o per tirarlo fuori da situazioni poco felici ho speso somme ingenti), in piu', il fatto di non avere una famiglia mi ha privato del supporto economico (anche affettivo) che molti altri giovani hanno potuto avere.
Vedremo. Amo la Cina e l'Asia in generale, mi sento un po' come a casa mia laggiu', e inoltre c'e' questa storia affettiva che vorrei portare avanti. Non so se ho mai fatto niente di buono in vita mia, ma questa storia sarebbe forse la mia vera occasione di creare un qualcosa di buono, positivo e "felice" nella mia vita. C'era l'idea di aprire qualche coffee shop italian style, un club di cinema (io e mio fratello siamo tra i maggiori esperti di cinema "underground" in Italia, e abbiamo collaborato con diverse riviste ed editori), rilanciare l'etichetta musicale, inserirmi nel panorama editoriale (libri, riviste, dato che ho scritto molti saggi e articoli per varie riviste geografiche, storiche, musicali, cinematografiche, fumettistiche ecc..), creare qualcosa insomma, magari anche nel settore import/export (dirigevo un'azienda in Italia, quindi esperienza -anche se conclusasi male- ce l'ho).
vado a giro per Prato, ma sembra che ormai la mia mente, il mio animo non e' piu' qui. Mi sento come uno straniero in casa mia, e l'Asia continua a balenarmi davanti agli occhi. Non accetto l'idea (che sarebbe come accettare una sconfitta) che non avro' l'occasione di poterci tornare, a causa della mia mancanza di specializzazione. In genere, nei film o nei romanzi c'e' sempre un lieto fine anche per i meno fortunati. Un po' come nelle storie di Dickens...
Per chinaHxC:
teniamoci in contatto, ho diversi agganci laggiu' e anche se la scena non e' molto buona, migliorera'. Ci vorra' tempo comunque. Ricorda che anche in Italia nei primissimi anni 80, la critica e i fans sputavano sulle primissime band italiane (conservo ancora certe recensioni velenosissime scritte da giornalisti italiani), ora adesso sono osannate, ricercate, collezionate e idolatrate (spesso anche oltre misura).
Questo succedera' anche in Cina.
un'altra cosa: lo scorso dicembre era venuto a Pechino il regista canadese Sam Dunn (quello che ha diretto il documentario "Metal: an headbanging Journey") per girare il secondo capitolo del suo nuovo documentario dedicato alla scena metal e in generale 'alternativa" asiatica. Io e il mio ex socio Wang Xiao abbiamo avuto l'onore di essere intervistati (una bella intervistona lunga) e abbiamo discusso dettagliatamente la situazione di fatto in Cina. Il documentario verra' pubblicato a fine 2007, forse inizi 2008, e fornira' uno spaccato interessante della scena cinese.
Con quello che ho scritto in precedenza non voglio assolutamente dire che mettere su un'etichetta in Cina sia un suicidio. Anzi, potrebbe essere la "cosa nuova" che in futuro magari fara' fortuna, ma bisogna essere accorti, in quanto essendo un'attivita' semi-pioneristica comporta vantaggi e svantaggi. il mercato e' quello che e', c'e' molta pirateria, c'e' anche una discreta "ignoranza" (nell'accezione latina del termine) musicale, e una fortissima frammentazione. In Italia esiste comunque collaborazione tra le band e le etichette, ma in Cina la gia' debole scena viene ulteriormente indebolita dalle rivalita', gelosie, invidie tra le band, frammentandola ancora di piu'. Un esempio, a Pechino (che nel bene o nel male e' la capitale della musica rock cinese, ospitando le maggiori label), quando ci sono concerti organizzati dalla Painkiller, nessuno della "cricca" della ADP, RHC, Dying Art va a vederli, e viceversa. esistono queste invidie, gelosie, "vendette" personali che rovinano la scena.
Comunque, la scena punk/oi/skin sembra scevra da tali pregiudizi. A Pechino esistono 2 centri punk di notevole peso specifico: il What Bar, che e' il primo locale punk/skin mai aperto a Pechino (un posto piccolissimo, c;'enteranno al massimo 30 persone), e il Face 2 Face una specie di squat semi-autogestito e fortemente politicizzato (cosa quasi incredibile in Cina), che e' il covo degli skinhead cinesi. Esiste una buona collaborazione tra i due centri, soprattutto anche grazie all'influsso di "collanti" esterni come il club "2 Kolegas" (un club dove in genere suonano ska, dub, reggae). Ovvio, in Cina manca il background che c'e' stato in Italia (centri sociali autogestiti, collettivi autonomi, Autonomia Operaia, collettivi anarchici, lotte sindacali, sensibilizzazione della classe operaia, occupazioni, autogestioni, autoproduzioni ecc..) e che aiutato enormemente alla diffusione della cultura punk (e non solo) qui da noi. In verita', senza la politica, le lotte di classe, la coscienza di classe, il punk in Europa non sarebbe mai nato (basta pensare alle prime esperienze di autogestione punk politicizzata a Zurigo, con la Roten Haus, alla fine anni 70 che hanno fatto scuola...).
Oggigiorno ormai il punk ha perso queste caratteristiche, sia qui in Italia, sia all'estero, o, nella migliore delle ipotesi, la societa' e' enormemente cambiata, per cui il ribelle di ieri e' stato trasformato nell'ennesimo prodotto consumistico di oggi. In Cina tutto questo e' assente, sia a causa della politica (prova a fare un'autogestione in Cina e vedi come reagisce la polizia!!), sia a causa del ritardo con cui questa "moda" (dato che la musica punk in Cina e' considerata una moda) e' arrivata, quando cioe' ormai il movimento punk mondiale, basato sulla cooperazione e il supporto del sotto-proletariato e dei collettivi anarchici o politicizzati, era gia' morto e distrutto dall'ennesima major musicale che ha visto soltanto il vantaggio economico in tutto cio'.
Di fare una label in Cina (a tutti gli effetti la mia label esiste ancora) me la sentirei e CI CREDO veramente. Conosco un ragazzo cinese di Wenzhou, con cui collaboro e che presto realizzeremo dei progetti insieme: si pubblichera' il cofanetto con le rarita' degli italianissimi Cripple Bastards e questa si che sara' una chicca per i fans del grindcore, e poi pubblicheremo anche un paio di band italiane, in collaborazione con la label italiana Morte Secca. Quindi le cose stanno incominciando a muoversi, iniziano le prime collaborazioni (in questo caso tra Italia e Cina), la scena sta diventando piu' ricettiva (anche se molto lentamente e con molte difficolta') e piano piano da cosa nasce cosa. La scintilla c'e', poi, se tutto va bene, diventera' fuoco.
Ed e' per questo che non vedo l'ora di tornare in Cina, cavolo, sai quante cose c'e' da fare laggiu'...
Ah, gli ordnance fanno abbastanza cagare sia come band che come persone. Ti racconto una cosa: io avevo una band in Cina, gli Anal Sushi (nome inventato 5 minuti prima del nostro primo concerto), e si faceva roba ultracore/grind/hc tipo DRI, Heresy, Siege, Repulsion, Deep Wound, Septic Death, Larm... (che sono sempre state le mie band preferite) .... roba tirata insomma, pezzi da 30 o 40 secondi l'uno, e io "cantavo" in puro stile grind. Io ero l'unico occidentale nella band, dato che gli altri membri erano tutti cinesi e provenivano da band tipo Naked Incise, Complicated Torture ecc.. (gente tostissima e simpaticissima..). Fatto sta che una sera si suona il nostro primo concerto al New get Lucky Bar di Pechino, -autoinvitandoci ovviamente- perche' c'era una serata metal con diverse band. Ricordo i Black Wing, giovanissimi black metaller che a me piacciono molto, e diversi altri, abbastanza "mosci" e "poser", poi, questi Ordnance che sul palco se la tiravano di brutto (avevano da poco pubblicato il cd) e "posavano" come superstar davanti agli obiettivi dei fotografi. Noi suonavamo subito dopo (eravamo l'ultima band, un po' a sorpresa), ed eravamo vestiti da terroristi, con maschere sulla faccia (il batterista suonava con la maschera antigas, ci moriva, il poverino...). era il nostro primo concerto anche se gli altri membri suonavano gia' in altre band, e anche io ho suonato per anni. ma il nostro secondo chitarrista, un ragazzo di 18 anni di Chongqing, era fortemente imbarazzato, e non si ricordava i pezzi (molti li avevamo scritti un paio d'ore prima del concerto, quasi a caso). Allora io salgo sul palco, ci annunciamo come "pure heavy metal band carrying the faith of the 80s glories, pure defender of the faith.." ecc.. ecc... un po' un discorsetto bello alla Manowar, tanto per ingannare il pubblico. Intanto i membri degli Ordnance erano li sotto a insultarci e tirarci dietro di tutto: lattine, panini, patatine.. fatto sta che il nostro giovane chitarrista mi sussurra all;orecchio che non si ricordava dei pezzi e allora io, ad alta voce, al microfono dico: "spero che nessuno se ne abbia a male se stasera suoniamo un po' a caso, ma qualcuno non si ricorda dei pezzi.." Il pubblico scoppia in una risata clamorosa, e gli Ordnance incominciano con una serie di insulti ancora piu' pesanti, coinvolgendo anche le nostre mamme, nonne, bisnonne, trisnonne...
fatto sta che incominciamo il nostro massacro musicale, con una trentina di pezzi, un 30% dei quali suonati a casaccio, ma fatti molto bene incredibilmente, un paio di riff e via (questo e' punk!!) e molta energia! Il pubblico delirava, anche perche' la mia voce era al top quella sera e il batterista viaggiava come una mitragliatrice (poi lo abbiamo rianimato con la maschera d'ossigeno, dato che era andato quasi in coma a causa della maschera antigas). Alla fine, dedichiamo il nostro concerto agli Ordnance e soprattutto alle loro caste mamme, nonne, bisnonne, trisnonne ecc... augurandogli molto successo e che il loro cd possa vendere come minimo 10 copie.
vabbe' ti risparmio i dettagli della rissa che e' successa dopo, vicino al lago di Chaoyang Park... questa e' un;altra storia...
"...senza soldi, senza casa..." (NABAT)
e' proprio vero che certe vecchie canzoni sono drammaticamente attuali...