nabat anche lavorare in Italia è difficile, te lo assicuro, io che sono italiano sto facendo domande su domande da oltre un anno senza essere filato neanche di striscio, la mia idea è invece di andare a lavorare in Cina...e starci tutta la vita! Nella mia città non c' è un cavolo di sbocco per il futuro, a meno che i tuoi abbiano una attività che credo porterò avanti (anche se non mi piace), se potessi avere anche uno straccio di lavoro, partirei per la Cina immediatamente
mah, senti, io sono tornato in Italia da 2 settimane e la situazione non mi sembra delle piu' allegre. Cio' che un po' mi rintristisce e' vedere come gli italiani sono spesso "svogliati". Sara' un po' per il fatto che ho vissuto in Asia dove i ritmi di lavoro sono molto elevati (spesso massacranti), ma quando sono arrivato qui mi e' sorta una domanda: come si puo' pretendere qui in Italia di guadagnare soldi, se la gente vuole lavorare con calma, fare lunghe pause pranzo, sbattersi il meno possibile... Sembrera' ipocrita, ma sembra che gli italiani pretendono troppo impegnandosi poco... E poi, con le tasse che ti tagliano le gambe, c'e' poco da stare allegri...
Lavorare in Cina (o comunque in Asia in generale) non e' una cosa semplice e cosi' immediata come sembra. Ora, non voglio deludere nessuno, ma sembra che molti in questo forum siano piu' giovani di me, e quindi con qualche esperienza in meno. Io "ho vissuto" l'Asia da molto tempo (Cina, Taiwan, Thailandia, Vietnam, Cambogia, Laos, Giappone e da qualche altra parte) e vi posso garantire che diventa sempre piu' difficile trovare lavoro laggiu' se non si hanno i requisiti fondamentali. Primo di tutti, la lingua, secondo, una specializzazione che sia veramente una specializzazione, ovvero essere in grado di fare qualcosa che pochi sanno fare. Se mancano le specializzazioni o una conoscenza sufficiente della lingua, bisogna usare il cervello, ed essere in grado di creare qualcosa di innovativo, ma questo richiede anni di esperienza e un background culturale/tecnico notevole, cose che si ottengono -ancora una volta- con l'esperienza e soprattutti gli errori.
Se manca il cervello, si puo' contare sui soldi, avere cioe' una quantita' di soldi sufficiente da investire e mettersi in societa' con qualcuno. Ma anche questa soluzione presenta problemi, dato che e' molto facile trovare persone che -pretendendosi amiche- sono portate a ingannarti. Alla fine, in Cina -un po' meno negli altri pasi asiatici-, l'amicizia e' una cosa abbastanza relativa, il denaro e' invece tutto, per cui accade spesso che i rapporti interpersonali vengano infranti soltanto per guadagnare somme maggiori da un "amico".
Investire in Asia e' difficile, se non si hanno le idee chiare e soprattutto "agganci". La Burocrazia e' difficoltosa, esiste anche molta "corruzione", "mazzette", "taglieggiamenti", per cui in Asia, fare affari e' una delle cose piu' rischiose che si possano immaginare, dato che non ci sono sicurezze sociali o legislative come qui in Europa. In tutti i paesi asiatici che ho visitato, ho sentito di molti investitori italiani truffati, o trovatisi nei guai a causa di partner piu' o meno disonesti, di legislazioni e burocrazie spesso macchinose e insidiose, corruzione, taglieggiamenti ecc..
Non illudetevi che vivere in Asia sia semplice e facile, anzi, gli errori, le fatalita' e i problemi sono all'ordine del giorno, e -questo e' un dato di fatto-, solo 1 persona su 10 riesce veramente a trovare una strada laggiu'. Gli altri, tornano a casa con la coda tra le gambe, "becchi e bastonati". L'economia asiatica sta esplodendo, per cui esiste una specie di "selezione della specie", una "sopravvivenza del piu' forte".
Questo accade piu' o meno in tutti i paesi asiatici, soprattutto in Cina (dove questa "selezione", a causa anche delle enromi pressioni sociali e economiche, e' fortissima), e in Giappone. Magari in altri paesi come Thailandia, Vietnam, Cambogia ecc. e' piu' semplice, ed e' qui che sarebbe meglio indirizzarsi. Paesi come Cina e Giappone stanno progredendo troppo, e il mercato si sta specializzando sempre di piu', non e' piu' come una volta, che un avventuriero occidentale qualsiasi poteva fare fortuna. Per questo suggerirei il sud est asiatico dove le possibilita' sono maggiori, e dove comunque, il livello e la qualita' di vita e' identico o addirittura superiore alla Cina. La vita nelle grandi citta' cinesi e' relativamente comoda (se uno ha i soldi per permettersela, ovviamente), ma per trovare lavoro bisogna letteralmente "farsi il culo": salari all'inizio bassi o addirittura inesistenti, orari massacranti, ricerca di lavoro estenuante e lunghissima.... Trovare lavoro nei centri minori cinesi, invece, sarebbe relativamente piu' facile, ma le condizioni di vita sono anche piu' scadenti (rischio infezioni, malattie, salari bassi, pochi o nessuno che parlano inglese, igiene scarsa ecc..) per questo pochi stranieri vanno a lavorare nei piccoli centri, e per questo non esiste una selezione stretta. Ho conosciuto diversi stranieri che mi dicevano: "lo stipendio nei piccoli centri cinesi e' molto basso -si parla di 200-400 euro al mese- e per risparmiare vai a mangiare in qualche ristorante economico cinese, ma ti prende diarrea, problemi intestinali, dissenterie, spesso epatiti virali... se vuoi mangiare bene, vai in ristoranti piu' puliti, ma praticamente ci finisci lo stipendio". Infatti, le scuole, le ditte, le societa' nei centri minori in Cina, prendono "chi capita capita", dato che non possono andare molto per il sottile, per via che le condizioni di vita non sono il massimo, e non riescono a trovare molte persone disposte a lavorare laggiu' (anche perche' la vita nei centri minori, se non parli perfettamente la lingua, risulterebbe molto noiosa, monotona e difficoltosa). Nelle citta' di media grandezza, e' possibile trovare condizioni discrete (non eccessivamente buone, non eccessivamente disastrate), ma anche qui, le opportunita' di lavoro stanno diventando piu' rare, per persone non eccessivamente specializzate.
nel sud est asiatico, e' possibile trovare condizioni di vita leggermente migliori (il Viet Nam e la Thailandia hanno condizioni sanitarie e igieniche superiori alla Cina), inoltre molte persone, anche le piu' povere sanno parlare inglese o francese, anche se poco, ma sufficientemente per farsi capire e per evitare problemi e situazioni difficoltose. La vita costa relativamente poco, spesso meno che in Cina: nelle grandi citta' come Bangkok la vita costa comunque molto di meno che a Pechino, Shanghai, Hong Kong e Tokyo ed e' leggermente piu' semplice trovare lavoro, dato che le loro economie sono ancora in fase di sviluppo per cui il mercato non e' ancora cosi' selettivo e specializzato come in Cina o Giappone.
Inoltre, una componente fondamentale, e' la capacita' di adattamento: chi va in Cina, o in Asia, sperando di trovare lo stesso stile di vita di qui in Italia, rimarra' ovviamente deluso. E' totalmente un altro mondo, non esistono orari completamente affidabili, non esiste una affidabilita' garantita sui servizi, non esistono spesso informazioni affidabili, non esistono standard o condizioni socio/sanitarie totalmente affidabili, non esistono garanzie lavorative o assistenziali "sicure"... E' possible trovare tutto cio', ovviamente e con un certo margine di tolleranza, ma solo nelle grandi citta', ed ovviamente a prezzi alti. Ho conosciuto centinaia di stranieri, che, spendi qui, spendi la, vai al pub, vai in pizzeria, vai a fare shopping qui e la, vai a mangiare al ristorante occidentale, fai le cure in cliniche private o ospedali moderni, viaggia in taxi, abita in case moderne ecc.. sono tornati in Europa poveri in canna. L'impatto culturale e' fortissimo, ma ci se ne accorge solo dopo pochi mesi, una volta che l'entusiasmo di essere entrati in una cultura diversa e' calato, e si vede con maggiore chiarezza le differenze e le difficolta'. Tieni conto che in Cina, nelle campagne o nei centri minori, sei davvero un alieno, un essere venuto da un'altra galassia, e se non sei abituato a vivere in ambienti spesso "estremi" rimarresti molto scioccato. Non esiste nessuna sicurezza igienica, nessuno che capisce quello che dici, persone che ti fanno pagare qualsiasi bene o servizio 5 volte di piu del costo reale per spennarti piu' soldi, informazioni spesso oscure e contradditorie, una naturale "chiusura mentale" che spesso mortifica, e spesso anche un certo "distacco": sei uno straniero, per cui nelle campagne o nei piccoli centri, pochi potrebbero darti confidenza -anche a causa della lingua-, dato che ti vedono come un "diverso", un "elemento estraneo". I cinesi sono molto conservativi, per cui stabilire un'amicizia e' spesso difficile. Al tuo arrivo susciti curiosita', ma poi, una volta calata la curiosita', subentra il distacco, l;indifferenza. Nelle grandi citta' cinesi invece e' facilissimo fare amicizia, ma spesso l'amicizia si basa soltanto sulla disponibilita' economica (no money = no friends), sul successo personale (no success = no friends), sulla avvenenza fisica (no goodlooking = no friends) o su motivi "personali": molti cinesi sperano in una relazione amorosa con uno straniero per migliorare le loro condizioni economiche e -magari- ottenere un visto per andare via dalla Cina. Ma questo succede in tutta l'Asia, dalla Cina alla Thailandia, al VietNam alla Cambogia, per cui bisogna essere inseriti un un ambiente con un livello superiore di cultura e di agiatezza economica, per sentirsi "sicuri" e al riparo da eventuali delusioni o aspettative infrante. In verita' devo comunque dire che nei paesi del sud est asiatico, le persone sono piu' sincere e meno avide di denaro (io ho vissuto per 2 anni in una comunita' mussulmana thailandese, poverissima, ma avevo moltissimi amici veri).
Anche in Cina esiste moltissima disoccupazione: milioni di studenti che spendono una fortuna per studiare alle universita' rimangono delusi perche' non riescono a trovare un lavoro adatto, o se lo trovano, gli stipendi sono cosi' bassi che mortificano anni di studio. Il sogno di molti cinesi (o di molti asiatici in generale) e' quello di andare via dalla Cina e dall'Asia, per cui, citando le parole di molti cinesi che ho conosciuto, potrei dirti: "Noi cinesi vogliamo andare via dalla Cina, perche' voi occidentali invece volete venire qui?".
Comunque, nonostante tutto questo, io ci torno in Cina, e fra poche settimane. I soldi non sono tutto, e io amo l'avventura, l'imprevisto. E una persona laggiu'. E comunque, mi sento come a casa mia laggiu' dato che ormai ci sono andato tante volte che un po' le ossa me le sono fatte. E' possibile trovare una vita discreta, se uno si accontenta di poco, o se non eccede, ma spesso per gli Europei, abituati a stili di vita molto dispendiosi, agiati, comodi, cio' risulterebbe un notevole sacrificio. Per questo l'Asia "funziona" per un breve periodo, per un turista, uno studente o per una persona che ci abita per breve tempo. Trovare una vita stabile laggiu' comporta una conoscenza perfetta della societa' e il sapere allacciare relazioni interpersonali sicure e di un certo livello qualitativo. Le amicizie, la "faccia", l'educazione personale, il sapersi adattare (spesso con molta umiliazione) e' fondamentale. Molti ragazzi europei, abituati alle mollezze e agli agi, sarebbero profondamente delusi e in difficolta' a vivere in Asia, se non hanno uno stimolo o una motivazione fortissima per adattarsi. Un italiano potrebbe trovare lavoro come insegnate di inglese agli inizi (attivita' svolta da quasi l'80% degli stranieri che vengono in Cina), ma cio' richiede ovviamente una conoscenza superiore della lingua, senza inflessioni dialettali, e si sa, gli italiani, francesi e spagnoli che parlano inglese, hanno un forte accento "mediterraneo". E' difficilissimo trovare tale lavoro a Pechino e Shanghai, dove di native english speakers ce ne sono a decine di migliaia e quindi il mercato e' saturo e ormai cercano soltanto persone diplomate o con certificati TESOL, TOEFL ecc... Ma nei centri minori e' piu' facile, anche se gli stipendi sono bassi (scordatevi di "fare fortuna" in Cina a meno che non siate dei professionisti navigati). Agli inizi e' dura, anche perche' le scuole, fornendoti contratti molto "ballerini" ti trattano come un pacco da sbatterti qui e la, e magari buttarti via quando non servi piu'. Ma almeno uno riesce a guadagnare quel tot per permettersi una vita discreta, anche se non eccessiva, e di imparare a conoscere meglio la societa' e la lingua. Poi, evitando di spendere, risparmiando il piu' possibile, imparando la lingua, facendo molti sacrifici e lavorando duro, piano piano ci si familiarizza con l'ambiente e si arrivera' ad altri risultati e opportunita', ma cio' richiede tempo, mesi, o piu' spesso, anni.
Pero' varrebbe la pena provare. Il successo non e' garantito, magari non alla prima. Magari serviranno piu' esperienze ed errori per raggiungere un risultato. In genere la prima esperienza e' spesso negativa, ma e' utilissima per ridimensionare le aspettative e l'immaginario comune di un'Asia spesso immaginata come una specie di "paradiso" di facile successo. Una volta superata la prima esperienza, spesso si torna in Italia o Europa, si fa il punto della situazione, si riflette a lungo sui problemi e difficolta' incontrate, su cio' che serve, su cio' che non serve, su cio' che c'e' da correggere o aggiungere, e ci si riarma, con le armi migliori per ripartire per la seconda esperienza.
Poi, esiste anche la Fortuna, il Caso, l'amicizia fortuita che ti puo' portare in alto, quando uno meno se l'aspetta, ma questo rappresenta solo lo 0,1% di possibilita', ma comunque, se uno sa cercare, tutto e' possibile.
Devo scappare, scrivo di piu' stasera... si, sono gay, nei messaggi precedenti, non ho mai specificato la sessualita' della persona che amo. L'ho sempre definita "persona" e persona e' un sostantivo sia maschile che femminile, comunque, si lo sono, e voglio sfatare la concezione che in Cina l'omosessualita' e' considerata un abominio. A Pechino e Shanghai si vedono gay a migliaia, (soltanto a Pechino sono quasi 200.000 quelli apertamente dichiarati) e' diventata una specie di "moda" che sta esplodendo, e sta fruttando anche diversi soldi, con club, locali, ristoranti, modelli, agenzie, ecc.. Insomma, anche in questo "settore" hanno trovato la maniera di fare quattrini...
Ave, scrivo di piu' stasera...a dopo,
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