per dubbio:
innanzi tutto mi preme dirti che non sono cattolico ma ateo e non ho ricevuto un'educazione cattolica ma sono stato lasciato libero di conoscere le varie tesi (ho SEMPRE frequentato le lezioni di religione cattolica, avendo come giudizio "ottimo" da sacerdoti che sapevano che ero ateo ma che rispettavo e studiavo la/le religioni) e scegliere io (vedi come ci si sbaglia...).
L'eticità non é solo cattolica: ad esempio Mazzini era eticissimo e non era certo cattolico, lo stesso vale per Ho Chi Minh o per Gandhi o per Salvador Allende (ti cito alcuni dei miei riferimenti).
Se la mia radice é italiana (é ovvio che lo sa) é quella dell'Italia del Mazzini de "I Doveri dell'Uomo", non quella di Papa Urbano VIII o di Papa Pacelli, e quella radice non la rinnego perché fa parte (con Ciullo d'Alcamo, Dante, Jacopone da Todi, Boccaccio, Pisacane, Gramsci, Don Milani, Di Vittorio, Pasolini, ecc.) dell'Italia che amo e che non accetto venga rigettata costantemente nella fogna della Storia da una lunga egemonia di demagoghi, finti intellettuali, doppiogiochisti, trasformisti, mafiosi, corrotti/corruttori, borghesie assistite dallo Stato che parlano di "impresa", razzisti, seguaci del vallettismo, mercenari pronti ad ogni padrone, fautori dell'ignoranza, propalatori di menzone, evasori fiscali, difensori della famiglia poligami, usurai che insultano gli immigrati, ecc. .
Una società che bandisca l'etica (non dalle leggi, ma dai criteri di azione) scivola necessariamente nella barbarie. E' già successo con l'Impero Romano d'Occidente e sta avvenendo oggi.
Perdere la capacità di indignarsi dinanzi all'ingiustizia e di voler reagire é il primo passo verso la perdita delle caratteristiche essenziali della nostra umanità ed é pure suicida, perché alla fine vivremo sempre pegio.
Le ingiustizie non nascono mai per caso e se vuoi eliminarle o ridurle o almeno reagire contro di esse non puoi farlo senza individuarne gli autori e opporti civilmente ad essi. Gli autori non sono affatto semplicemente ed infantilmente "malvagi" come tu credi io pensi: magari lo fossero! Sarebbe banale lottare contro di loro. Gli autori sono persone o gruppi che privilegiano in modo selvaggo i propi interessi rispetto a quelli degli altri, di moltissimi altri, talora dell'intero pianeta (vedi quel che dice Diamond nel suo libro "Collasso" in proposito). Non agire civilmente, SEMPRE, contro quegli autori, specie nei casi più gravi (e falsificazione storica e razzismo lo sono, viste le immani tragedie che producono) vuol dire semplicemente farsene complici e se c'é qualcuno più pericoloso di chi propaga idee suprematiste, razziste, di falsificazione storica é chi coscientemente non fa nulla per impedirlo: senza costui (i tanti "costui" che restano silenti), il primo sarebbe solo un patetico ciarlatano da fiere di paese.
Esistono eccome idee che giustificano il disprezzo per chi le propaga: quelle che dividono gli esseri umani in categorie SUPERIORI, INFERIORI SUB-UOMINI. Ti ricordo, ad esempio, che nelle legislazioni italiana e francese (che pure non si ispirano, giustamente, ad un'etica) la propaganda razzista e omofoba E' REATO (in Francia anche il negazionismo alla Faurisson), mentre non lo é quella buddista, comunista, musulmana, sionista, lòiberale, monarchica, induista, juventina, del Paris St.Germain, filatelica, ufologica, ecc.: Dunque una differenza SOSTANZIALE c'é: la democrazia é accettare TUTTO TRANNE L'ORRORE DISUMANIZZANTE. Il razzismo é equiparato in questo non alle ideologie (che devono tutte essere permesse) o alle mode (idem), ma alla pedofilia, al narcotraffico, allo stupro (sia pure con pene minori finché resta solo propaganda); per te questo non significa nulla? Non disprezzare chi coscientemente produce queste idee (non i poveretti che finiscono per credergli per ignoranza) vuol dire per me non avere rispetto per se stessi e per l'immensa maggioranza dell'Umanità ed io preferisco disprezzare i pochi e rispettare me stesso e l'Umanità che fare il contrario. Quel disprezzo, poi, non pu? diventare uso delle stesse tecniche di chi si disprezza, ma deve secondo me produrre azione civile, informazione, sensibilizzazione, coscientizzazione, denuncia delle falsificazioni e dei falsificatori, esattamente come si fa per la vendita di merci scadute e tossiche, dato che il suprematismo e il razzismo producono assai più morti degli yogurth andati a male.
Una cosa poi non la accetto proprio: l'accusa di agire "citando gli elementi che possono suffragare tesi precostruite e tacendo quelli che possono smentirle". A vole io sbaglio per carenza di nformazioni o (come nel caso di Sabbatucci) per ricordi errati, ma ti assicuro che non sono abituato a descrivere una situazione storica (e più ancora a denunciare una falsificazione storiografica) senza avere messi di dati (che certo non trasferisco in post già troppo lunghi) frutto di lunghe ricerche (bibliografiche e sul campo, che mi hanno potato ala pubblicazione finora di 9 libri e decine di saggi ed articoli) a sostegno di quel che afermo.
Quando non posso dimosrare na mia idea semplicemente sto zitto e mi tengo in testa l'idea e la confronto con quel che scopro: se quel che scopro la nega, modifico l'idea, se la comincia a confermare cerco ancora, ecc. .
Personalmente sono sempre stato stupito del fatto che moltissimi dati sulle falsificazioni storiche li abbiamo già disponibili grazie al lavoro eccezionale di persone ben migliori di me (es. Angelo Del Boca, che ha dedicato a svelare la verità sul colonialismo italiano olre 40 anni di studi e libri, Bernal sulle influenze africane nella cultura greca, Le Goff sul Medioevo, Diamond sul collasso delle civiltà, Bellafiore sulla finta "arte normanna" in Sicilia, Bennassar sui "rinnegati", Américo Castro sulle falsificazioni della storiografia spagnola, De Martino sulla ritualità salentina, Ehenberg sulla donna nella preistoria, Laureano sui popol sahariani, oscati sugl pseudo-"Fenici", Rouget sulla transe, Scarcia Amoretti sull'Islam, ecc.) ma non li guardiamo neppure.
A volte tali contributi restano solo in setopri specialistici; ad esempio gli storici della letteratura sanno benisimo che Dante si é ispirato per la "Commedia" al Khitab al-miraj islamico, alle ottrine sufiche e ad Ibn al-Arabi, ma fuori di quell'ambito (e nelle scuole) non lo si dice, i medievalisti sanno perfettamente che la Chanson de Roland descrive falsamente la battaglia di Roncisvalle (dove a massacrare i paladini franchi furono Basch cristiani e non Saraceni) ma non se ne traggono le conseguenze da parte di altre discipline per quel che di propaganda antimusulmana i cicli cavallereschi medievali hanno significato.
A me, nvece, piace scavare in queste connessioni, in queste conseguenze, come un "archeologo dei meccanismi di pensiero", perché credo che ne possiamo trarre TUTTI risultati utili per evitare di esere presi in giro.
Poi, se a qualcuno piace farsi prendere in giro fino a redere a menzone inaudite é liberissimo di farlo, ma solo finché in nome di quele menzogne non picchia, non stupra, non discrimina, non rapina, non invade non stermina e questo non lo dico o ma il Diritto nazionale o internazionale; certo, forse é meglio prevenire che reprimere, non credi?
Forse é meglio contribuire a ridurre civilmente e con la lotta culturale le possibilità che hanno i propagatori di menzogne di intossicarci e rovinarci?