come sapete io sono "fissato" sulle questoni dei processi di censura, deformazione, mistificazione e falsificazione storica (perché hanno sempre generato orrori) e ne faccio un indice di altri aspetti.
Allora, per questo, non concordo con chi riduce ai "politici" (mettendo Cina e Giappone sullo stesso piano) la responsabilità delle situazioni emotive radicate nell'immaginario colletivo dei popoli giapponese e cinese.
Io mi faccio le seguenti domande e in base alle risposte prendo posizione:
a) chi ha aggredito chi, in età moderna: il Giappone o la Cina?
b) chi ha comeso crimini di guerra sistematici ed atroci (e largamente impuniti) sul territorio altrui fra il 1937 e il 1945: il Giappone o la Cina?
c) chi censura, falsifica, rimuove il carattere agressivo della guera e sottovaluta, minimizza quei crimini: il Giappone o la Cina?
d) chi insegna nelle scuole una versione falsata della storia delle guerre sino-giapponesi: il Giappone o la Cina?
e) chi onora fra i suoi eroi semidivinizati migliaia di criminali di guerra e ne fa oggetto di omaggio ei suoi leaders politici: il Giappone o la Cina?
f) quale popolo ha un sistema elettorale pluripartito che manda al potere da 60 anni (e quindi a maggioranza condivide la loro politica) gruppi politici responsabili della perpetuazione della falsificazione storica di cui sopra: il Giappone o la Cina?
g) é "pacifica" e "gentile" tale maggioranza di elettori che vota per politici che dichiarano "prostitute professioniste" le schiave sessuali coreane e cinesi usate dai militari giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale?
Naturalmente ci? non vol dire criminalizzare un intero popolo, anche perché in Giappone vi sono enormi masse di cittadini che non concordano con tali politiche, vi sono partiti progressisti e numerosi intelletuali che coraggiosamente denunciano tali falsificazioni e le loro conseguenze e perché le stesse domande si potrebbero fare ad esempio, circa le guerre coloniali (pre-fasciste e fasciste) italiane, quelle francesi, quelle inglesi quelle olandesi, quelle belghe, quelle portoghesi, la politica UA, ecc. solo per restare all'età moderna ed a Paesi con il pluripartitismo...
Le conoscenze personali fra individui contano, certo, ma non sono mai inicative (né in positivo né in negativo) delle tendenze generali delle relazioni fra popoli e talora mascherano anhe realtà diverse.
Io, quando lavoravo come operatore ulturale all'Arci, ho incontrato con un esule uruguayano 8allora l'Uruguay era una feroce dittatura fascista) l'addetto culturale uruguayano per una rassegna di films italiani da fare a Montevideo (dei frateli Taviani, notoriamente di sinistra) col patrocinio del nostro Ministero degli estri.
Era un uomo cordiale, a prima vista simpatico e gentile. Si comportò civilissimamente, si disse entusiasta dell'iniziativa e ammiratore dei registi in questione e anche di Pasolini e poi aggiunse sorridendo che adorava gli intellettuali comunisti italiani, mentre quelli del suo Paese li avrebbe ammazzati tutti.
Non scherzava.
Il mio amico esule (che impallidì perché era comunista uruguayano e sapeva che la battuta era riferita a lui) mi diede le prove che l'uomo in questione era stato nominato a Roma come "premio" per la sua carriera di ufficiale torturatore.
Tre mesi dopo la rassegna si fece, ma il cinema in cui si teneva a Montevideo venne mitragliato da agenti della polizia in borghese e fu sospesa.
Non sempre i "cattivi" mostrano di esserlo, anzi spesso hanno rande gentilezza e fascino, amano la musica classica, le rose, la poesia (ci sono centinaia di testimoniane di questo tipo sui peggiori criminali nazisti) o sono "bravissime persone" comuni.
Quando andai in visita ad Auschwitz quel che mi impressionò di èpiù non furono i forni crematori, i fili sinati, il cotile dele fucilazioni, le celle dove venivano fatti morire di fame alcuni condannati, le mase di capelli e di oggetti sottratti ai deportati, ma due lettere.
La prima di na moglie di una SS che (come gli alri) viveva con la famiglia presso il lager, in linde villete con pianofote, fiori e cagnolini, che si lamentava cl comandante perché il puzzo di carne umana bruciata raggiungeva la sua casa col vento.
La seconda di un tecnico di una ditta bavarese he magnificava le qualità del loro forno crematorio rispetto quelle di un concorente.
E' la "gentilezza" dell'orrore che io non sopporto, quella travestita da "buonismo", che rilancia i miti degl "Italiani brava gente" o della "delicatezza collettiva dei Giapponesi", quella di chi smercia rifiuti tossici europei al Sud del Mondo e va serenamente in chiesa ai parties, al Museo, di chi avvelena i concittadini con le ecomafie e partecipa alle campagne per salvare le foche.
Preferisco mille volte i rapinatori e i mercenari, almeno rischiano in proprio e si "sporcano" le mani...