per saru:
la pubblicità é della peperlizia ed in effetti riprende moli stereotipi anticinesi, ma é ancora "soft" rispetto a quelle del caffé lavazza e delle caramelle ricola su cui ho postato un articolo sul Forum a cui rimando.
Gli elementi interessanti, in negativo, sono a mio parere 2.
Il primo é che le pubblicità riguardanti la Cina ed i Cinesi stanno moltiplicandosi e finora non ce n'é una in positivo o neutrale ma tutte "a presa in giro" e queto é meno irrilevante di quanto si pu? pensare perché gli spots televisivi hanno un ruolo assai importante nella formazione dell'immaginario collettivo e del senso comune, soprattutto fra la gente di cultura medio-bassa e fra i bambini.
Il secondo è che mentre gli stereotipi degli spots della Lavazza e della Ricola sono molto espliciti (quasi rozzi) e si basano sul preconcetto che i Cinesi siano capaci solo di copiare, quello dei sotolio peperlizia é più subdolo ma non per questo meno significativo.
Esso apparentemente si centra solo sulla superiorità, come tu dici, di un Occidente simboleggiato dall'uso della forcheta sulla Cina simboleggiata dall'uso delle bacchette.
In realtà, la scena rappresenta un regista di spots pubblicitari cinesi, una ragazza-traduttrice cinese e un attore italiano impegnato a girare lo spot, il che significa che si riferisce alla Cina "modernizzata", che insegue le tecnihe e le metodologie pubblicitarie-consumistiche occidentali, ma che alla fine non viene mostrata come capace di adeguarsi ad esse se non attraverso il "saggio" insegnamento (battuta e uso delle forchette) dell'Occidentale di turno, maestro del "pensiero unico".
E' come gli altri un messaggo per gli Occidentali, ovviamente (gli spots sono rivolti al target italiano), ma mentre gli altri due battevano il tasto della derisione e della descrizione dei Cinesi come "contraffattori!" maldestri, questo spot li presenta come allievi maldestri dell'Occidente. Resta il "maldestri" e il raffigurarli come copiatori, ma di modelli e non di prodotti: un'immagine falsa e rassicurante per tanti Italiani, quanto stimolatrice di razzismo quando poi quegli Italiani vedono invece il sucesso commerciale dei Cinesi!