senza naturalmente rispondere a chi cerca inutilmente di riempire questo Forum con le sue farneticazioni (gratuite o professionali, non lo so), vorei invece fare una precisazione sulla questione Islam/Cina/Mongoli/Tartari, per evitare di essere imreciso.
Quando i Mongoli si costituirono in forza unitaria ed espansiva (sotto Gengis Khan e i suoi sucessori) non erano islamizzati e lo stesso avenneper i Tartari successivamente.
Anzi, é a queste forze (nomadi delle steppe) che si deve tra l'altro la distruzione di quella che all'epoca era lacittà più fiorente del Mondo ad Ovest della Cina ( Baghdad) e di intere regioni iraniche, afghane, mesopotamiche (e dei sistemi di canalizzazioni che facevano di aree oggi desertiche un giardino).
In quelle fasi, Mongoli, prima e Tartari, poi, praticarono una strategia genocida che portò fra l'altro alla crisi dei commerci transasiatici, al crollo di intere culture, all'indebolimento di una società islamica già aggredita dai Crociati (che non si muovevano afatto "in risposta all'invasione islamica della Spagna", dato che provenivano in massima parte da Germania, Francia del Nord e Italia del Nord e non andarono a combattere in Spagna ma in Medio Oriente, saccheggiando le terre CRISTIANE ortodosse e masacrando en asant le comunità ebraiche, dalla germania a Gerusalemme!) e che proprio a causa di quella doppia aggessione (dalle steppe asiatiche e dai borghi europei) si chiuse in se stessa, divenne meno aperta, più gretta, meno dialogante, meno libera (basta raffrontare la libetà di espressione e di confronto teologico, quella delle osterie e quella dell'omosessualità nella Baghdad di Harun al Rashid e la chiusura dogmatica dell'epoca mamelucca: si veda l'edizione critica delle Mille e una notte o, modestamente, il mio libro "Fichi e frutti del sicomoro", Croce Editore, Roma, su tale tema).
In questa fase i "civilissimi" Cristiani (ed i loro pontefici corroti, debosciati, nepotisti, orgiastii) tentarono più volte di creare un'alleanza anti-islamica coi genocidari a cavallo provenienti dalle steppe, contando anche sul fatto che alla corte dei Khan mongoli erano presenti principese e "saggi" CRISTIANI NESTORIANI; le missioni dei Polo da Khubilai Khan si inseriscono n questa logica, ma non sono le sole e si collocano in una fase in cui l otere mongolo si é già "stabilizzatio" ed ha permesso il ripristino degli scambi materiali ed immateriali trans-asiatici, attraverso i territori islamizzati.
Le sconfitte dei nomadi delle stepe (e dall'altro lato degli aggresori sanguinari "crociati") da pate degli Ayubbidi e dei Mamelucchi, la forte sinizzazione culturale dei Mongoli mutarono la situazione e la frantumazione dello pseudo-impero (che tale mai fu davvero) dei nomadi delle steppe portò settori importanti di loro ad aderire all'Islam, annulando per sempre i sogni genocidari papalini ci? avvenne a più riprese ed in diverse epoche, in aree dell'Asia Centrale).
Ci? permise ai potentati di radice mongolo-tartarica (quelli di Timur/Tamerlano, ma anche i Moghul indiani, tanto che "Moghul" significa in origine semplicemente..."mongolo"), islamizzatisi, di ripristinare il ponte fra Estremo Oriente e Mrditerraneo che i loro avi (ed i "Crociati") avevano ferito a morte.
Ricominciarono a fluire arti, tecniche, ideologie, simboloie, prodoti, leggende, pratiche ascetiche, ecc. dall'India e dalla Cina al Mediterraneo, contribuendo(assieme a quelle afghano-persiane, a quelle mesopotamiche, a quelle egiziane, a quelle siro-palestinesi ed a quelle berbere) al crearsi delle condizioni senza le quali non vi sarebbe stato il Rinascimento.
Intanto, però, si rafforz? il ruolo politico-militare in seno all'Islam delle popolazioni guerriere delle steppe, che infine diedero origine al potere ottomano, stravolgendo ulteriormente (in senso militarista) l'Islam irano-arabo (solo pochi sciocchi, fra cui alcuni che onorano della loro presenza i topics di questo Forum finché non si chiudono..., pensano che islamizazione ed arabizzazione siano la stessa cosa: lo vadano a spiegare ad un Bangladesho, ad un Kashmiro, ad un Iraniano, ad un Turco, ad un Indonesiano, così capiranno a loro spese il proprio errore!).
Ci? non vuol dire che la società ottomana non abia continuato a ricevere influssi dall'Estremo riente; ho fatto l'esempio delle ceramiche di Iznik, otrei parlare del fenomeno dei dervisci, ovvero degli strumenti musicali delle bande militari otomane o della ritualità attinente al té.
urtroppo, erò, la pressione congiunta delle bellicose popolazoni delle steppe e delle barbariche popolazioni europee aveva già ferito a morte un aspetto essenziale del ruolo di ponte che le società islamiche avevano avuto PRIMA delle ignobili "crociate" e dell'attacco mongolo: quelo dell'apertura mentale a concezioni aricchenti il dibattito ideologico, in seno all'Islam e fra Islam ed altre correnti di pensiero(le varie correnti che eroneamente definiamo "induismo", quelle che vengono comodamente riunite sotto il termine altrettanto discutibile di "Buddhismo", le diverse tendenze di ci? che corettaente oggi gli sorici chiamano, al plurale, "Ebraismi", le Chiese cristiane d'Oriente e gli ambienti filosofico-teologici cattolici, ad esempio della Scolastica.
Un'ultima recisazione.
In NESSUN CASO l'affermazione con roghi e spade del Cattolicesimo coatto in aree che erano state sotto il dominio islamico e che in precedenza erano state a maggioranza cristiane (e dove tutti gli storii concordano che le conversioni al'Islam, a differenza di quelle poi imposte al Catolicesimo, furono di norma SPONTANEE e anzi spesso MALVISTE dal potere islamico per motivi fiscali), come la Spagna, la Sicilia, le aree mediorientali temporaneamente occupate dai "Crociati" é stato un "ripristino del Cristianesimo precedente".
Infatti in Spagna all'arrivo dei Musulmani dominavano i Visigoti, che erano sì crisiani ma eretici ARIANI (e perseguitavano gli ebrei al punto che essi acolsero i Musulmani come liberatori e presidiarono per loro e città da essi prese!).
In Sicilia il Cristianesimo pre-arrivo dei Musulmani era quello bizantino e vi si era da poco svolta la lotta iconoclasta (distruzionedelle mmaini religiose!); in Egitto l ristianesimo era copto, nell'area siro-palestinese era maggioritariamente greco-ortodosso e siriaco-ortodosso e altre correnti orientali.
Ovunque arrivarono i conqistatori cattolici saccheggiarono le chiese non-cattoliche come le sinagoghe e le moschee ed imposero a Cristiani non-cattolici, ltre che agli Ebrei, discriminazioni e stragi (non riuscirono ad eliminarli dal mdio Oriente solo perché alla fine vinsero i Musulmani!).
I Tartari ed i Mongol non si fecero invece mai problemi religiosi: lo sterminio e la deportazone di massa erano per loro solo una strategia di dominio e non una lotta contro questa o quella religione.
Lo stesso fecero gli Ottomani sotto l cui dominio a stragi inaudite corrispondeva una totale autonomia (giuriica, fiscale, olre hedi culto) dei "millet", cioé delle comunità religiose crisiane ed ebraiche.
Non é un caso se migliaia di Ebrei fuggivano dai Paesi cattolic (specie Spagna e Italia del Sud) verso l'Impero Ottomano e non avcveniva il contrario e se in utte le aree dove gli Otomani dominarono (Medio Oriente e balcani) le Chiese ortodosse prosperano, mentre in quelle raggiunte dai "civilissimi" cattolici (Italia del Sud, Sicilia) sono state sradicate o ridotte a piccole minoranze marginali.
Questo ha permesso che perfino sotto il dominio militarista, sanguinario, implacabile degli Ottomani i flussi culturali dall'Estremo Oriente all'Europa continuassero (con le limitazioni che ho già detto), senza che l'Estremo Oriente conoscesse nulla di simile agli orrori che il colonialismo europeo (dei "cattolicissimi" Portoghesi e Spagnoli, poi dei "riformati" Olandesi ed Inglesi e dei Francesi impantanati nei loro conflitti religiosi, poi ancora di altri) portò in Indonesia, nelle Filippine, in India e in alcune aree della stessa Cina.