anche se nel parlare si usano quasi come sinonimi i termini "razzismo, "disprezzo per gli altri", "xenofobia", "campanilismo", "comunitarismo" dal punto di vista socio-antropologico si fanno alcune utili distinzioni he non sono "accademiche" ma penso personalmente servano invece ad evitare confusioni e malinterpretazioni.
* il "disprezzo per gli altri" é una categoria assai più ampia di tutte le alre e non necessariamente é "razzismo" (es.: i tifosi ultras romanisti che disprezzano i laziali e viceversa non sono classificabili come razzisti), per cui la scortesia, l'insulto ratuito, il menefreghismo non necessariamente configurano razzismo;
* quando una comunità etnica (o religiosa) si chiude (sbagliando) in se stessa, esalta acriticamente la propria identità, arriva ad agire negativamente verso gli altri, ma lo fs in condizioni di svantaggio generale perché immigrata in un altro Paese o minoranza etno-linguistica o religiosa in un luogo un esempio classico sono le comunità della Diaspora ebraica in alcune fasi della Storia europea), si pu? parlare di "comunitarismo" (e criticarlo), ma si tratta sempre di una REAZIONE DIFENSIVA a forme esplicite ed implicite di discriminazione, insulto, ghetizzazione, violenza da parte di maggioranze e istituzioni (quelle sì davvero razziste);
* la xenofobia é il disprezzo specifico per tutti gli stranieri, che solo di rado coincide col razismo; i Greci antichi (e mltissime altre società nella Storia)erano xenofobi ma non razzisti (non registravano neppure il colore della pelle delle persone e non discriminavano in base a "razza" o religione, ma semmai fra cittadini e non-cittadini), e moli razzisti anticinesi, antineri, antimusulmani non hanno alcun atteggiamento negativo verso altri "stranieri" (magari statunitensi bianchi, bei ragazzi inglesi, valchirie nordiche ecc.); comunque la xenofobia ha un punto in comune col razzismo: NON E' un atteggiamento individuale, ma un atteggiamento collettivo frutto di un'ideologia egemone in una determinata società;
* si pu? parlare di "razzismo" vero quando si ha a che fare con una ideologia strutturata (es.: la teoria della "limpieza de sangre" nella Spagna cattolica postmedievale, il nazismo, l'apartheid sudafricana, le teorie di Goineau, quelle fasciste italiane, l'ideologia coloniale in genere, l'antisemitismo, l'islamofobia, l'ideologia dello sterminio degli autoctoni americani, ecc.) che proclama la superiorità (teologica, etica, biologica, culturale, ecc.) di un'etnia, di quel che una volta si chiamava "razza" (e che non esiste), di una religione sul resto dell'Umanità e che ne fa discendere (ossia non dice solo "la mia etnia/religione é vera e bella, la tua no" ma agisce aggressivamente su tale base) strategie discriminatorie verso gli "altri" (spesso secondo graduatorie), che vanno dall'insulto, alle norme legali, alle violenze spicciole, alla criminalizzazione/demonizazione collettiva, alla ghettizzazione, alla deportazione, al'esilio, allo sterminio; e si parla ovviamente di "razzismo" dinanzi ad ogni volantino, legge, libro, spot pubblicitario, insegnamento scolastico, slogan, violenza, oganizzazione, campagna mediatica, dichiarazione di politico, odinanza, aggressione, films, corteo, canzone, attentato, provvedimento poliziesco, divieto, strage, ecc. ispirati da una simile ideologia.
Come si vede, esiste una differenza particolae fra il "razzismo" e tutto il resto. Perfino quando il razzismo si manifesta ad opera di quelli che qualcuno su questo Forum ha chiamato "cervelli di gallina", perfino quando é gesto di minoranze isolate violente, perfino quando é fuorilegge e clandestino, il razzismo affonda sempre le radici in deologie e organizzazioni che hanno avuto o hanno il potere in determinati luoghi ed epoche storiche, perché il razzismo vero NON E' MAI di reazione da pate di gruppi "oppressi", bensì E' FIGLIO LEGITTIMO di elaborazioni, strategie e pratiche concrete che gli storici ed i sociologi ed antropologi hanno definitivamente dimostrato essere collegate a triplo filo con i seguenti fattori:
- tratta degli schiavi su scala mega (triangolazione transatlantica da parte degl Euriopei e secondariamente ratta transahariana da parte dei Musulmani);
- concezioni genocidarie franco-germaniche trasferitesi anche nell'Iberocattolicesimo (i Mongoli, che furono anch'essi genocidari, non erano razzisti e scannavano indifferentemente chiunque, loro compatrioti inclusi), intrecciandosi con l'antisemitismo cattolico;
- colonialismo moderno;
- nazionalismo moderno (figlio dell'affermazone della borghesia europea e della riscrittura nazional-romantica tedesca).
Se oggi ci sono veri "razzisti" anche fra genti ex-colonizzate (se é per questo avrete visto che ci sono neonazisti anche in Russia e perfino in Israele!!) ci? non ha nulla a che vedere con i pochissimi casi di razzismo tradizionale extraeuropeo (Giapponesi verso gli Ainu e verso gli Asiatici continentali; Musulmani Nordafricani verso i Neri, per le ragioni dello schiavismo di cui sopra: attenzione! E' LO SCHIAVISMO A CREARE IL RAZZISMO PRE-MODERNO, NEPPURE SEMPRE, E NON VICEVERSA!), ma dipende sostanzialmente dal diffondersi in tutto il Pianeta (con colonialismo, imperialismo e globalizzazione) di modelli del tutto estranei ale tradizioni extraeuropee, come lo "Stato-Nazione", il partito di massa, le dottrine politiche europee portatrici del cosiddetto "razzismo scientifico" (basato sulla deformazione del darwinidmo).
Del resto, basta ricordare sempre che TUTTI gli elementi del razzismo sono nati in Europa o in Occidente:
- il genocidarismo "di stirpe" germanico;
- l'antisemitismo cattolico;
- la pratica coloniale genoidaria nel "Nuovo Mondo";
- la triangolazione transatlantica;
- lo "Stato-Nazione";
- il colonialismo moderno;
- la mistificazione delle teorie di Darwin;
- le teorie esplicitamente razziste i Gobineau;
- l'esoterismo razzista XIX-XX secolo;
- il fascismo;
- il nazismo (e l'Olocausto).
E' un caso? O é dovuto a fattori...di stirpe (afermarlo sarebbe un bel'esempio di...razzismo!)?
Assolutamente no, ma a fattori storici, a quali sono state le forze che hanno gradualmente acquisito l'egemonia in Occidente (in ogni società e nell'insieme delle società):
- i modelli monopolari (come Roma, l'Iberocattolicesimo, oggi gli USA) contro quelli multipolari (Cartagine, le società mediorientali antiche, ecc.);
- i modelli settentrionali (germanici) su quelli meridionali (mediterranei);
- i modelli cattolici e poi cattolici/protestanti sugli altri (politeisti, musulmani, catari, bogomili, ecc.);
- i modelli borghesi sugli altri.