saru, scusa, ma pretendere dai docenti che organizzino "attività esterne" é giusto in sé ma lo si u? ottenere solo se gli studenti si organizano e premono per questo e altri obiettivi (revisione di testi, programmi, metodologie); che ci guadagnano i profesori a farlo senza che gli studenti li spingano a ci??
Io poi pongo un problema "a monte": la motivazione.
Non raccontiamoci balle: le motivazioni dei docenti sono:
- la carriera (e relativi emolumenti ma anche status symbols, viaggi, ecc.);
- l'occuparsi di ci? che piace loro stipendiati.
In più non hanno scelto loro di mettere la Facoltà ad Esquilino ma il Comune e non hanno alcuna esperienza nella loro formazione del rapporto con un simile rione (a Napoli e Venezia non esiste questa opportunità!).
Quali sono le motivazioni di 800 studenti che a Roma fanno Cinese?
Questo mi ciedo e ti chiedo e se le "attività esterne" non se le fanno da soli mi vengono tanti dubbi.
Se ci sono 200-300 laureati in Cinese in 5 anni, che lavoro faranno: tutti gli assistenti universitari (ne servono non più di 10-15 ogni 20 anni, in Italia, per il turn-over e l'aumento degli iscritti!) o i traduttori per le ditte cinesi (come se i G 2 fra poo non potranno farlo tranquillamente loro...)?
Se non si aprono alle molte funzioni della mediazione interculturale il loro futuro sono i call-centers e i fast-foods, ma se non sanno sfruttare la localizzazione della Facoltà all'Esquilino, allora, te lo dico fuori dai denti, é meglio che non facciano danni come mediatori.
Io se in un colloquio con un laueato dell'Orientale di Roma per ona ONG italiana, per la Cooperazione allo sviluppo, ecc.) venissi a sapere che non ha fatto attività all'Esquilino, smetterei lì il colloquio e lo manderei via con una stretta di mano.
Inoltre, al di là del fattore occupazionale, c'é un aspetto emotivo, umano, culturale: una persona che SCEGLIE (non glielo impone nessuno) di studiare all'Orientale che rapporto emotivo, umano ha con gli "orientali" in carne ed ossa? Se si limita ai libri, a Confucio, alla storia millenaria e non attiva rapporti con la gente vera, coi dialetti, con le cucine regionali, con i problemi intergenerazionali, con le mentalità concrete ha sbagliato del tuto strada, seco ndo me. E questo prima ancora che veda in faccia un solo docente, al momento in cui si iscrive!
Per non parlare dei Cinesi che studiano all'Orientale (magari Associni...) che se non sentono quel bisogno di "essere ponte" con piccole iniziative anche hobbystiche e divertenti (tornei di scachi cinesi, proiezioni, feste, gastronomia, rapporto con i negozianti spesso loro parenti, ecc.) che bazzicano a fare questo Forum o che pensano di studiare a fare in quella Facoltà che nonj pu? ridursi ai corsi di lingua? Poi, e solo poi, si ha il diritto di fare pressione organizzata sui docenti, perché per me i diritti si conquistano, non te li regalano i docenti (o qualche "liberatore") e se non si ha coscienza non si ha neppure...il diritto ai diritti!.