cittadinanza - page 2 - Diritti dell'immigrato & Osservatorio - Associna Forum

Autore Topic: cittadinanza  (Letto 9065 volte)

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lichunhaug

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« Risposta #15 il: 25 Settembre, 2007, 17:46:07 pm »
un certo FORZAITALIA si è appena iscritto su G2
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da lichunhaug »
Ichi ni san shi 我是无敌!!!

goldendragon

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« Risposta #16 il: 25 Settembre, 2007, 18:02:48 pm »
Citazione da: "lichunhaug"
un certo FORZAITALIA si è appena iscritto su G2


la venuta dell'Anticristo...  :twisted: chiudete donne e bambini al riparo  :twisted:  :twisted:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

Dubbio

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« Risposta #17 il: 25 Settembre, 2007, 19:12:00 pm »
Citazione da: "Idra"
Il superamento degli esami di cui al comma 1, unitamente all'adempimento delle altre condizioni richieste dalla legge, consente l'iscrizione negli albi professionali, indipendentemente dal possesso della cittadinanza italiana, salvo che questa sia richiesta a norma dell'articolo 37 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni e integrazioni. L'aver soggiornato regolarmente in Italia da almeno cinque anni è titolo di priorità rispetto ad altri cittadini stranieri.

Quindi dovrei controllare ovviamente anche il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29. Poi vi faccio sapere.
Fidati, se ti laurei in giurisprudenza in Italia potrai fare l'avvocato in Italia anche se sei straniero.

L'art. 37 del D. Lgs 29/1993, che prevedeva che il Presidente del Consiglio potesse individuare specifiche attività e funzioni per le quali fosse richiesta la cittadinanza italiana, è stato abrogato dall'art. 72 del D. Lgs. n. 165/2001.

Citazione da: "Idra"
X Dubbio, grazie per l'augurio, ma la strada è lunga e impervia.

Lo so, ma si pu? fare  ;-)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

Dubbio

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« Risposta #18 il: 25 Settembre, 2007, 19:23:04 pm »
Quanto ha scritto marcowong richiede un chiarimento.

Tutti i casi da lui citati riguardano infatti funzioni pubbliche o attività che devono essere fatte da dipendenti della pubblica amministrazione.

Nessuna di queste attività pu? essere giuridicamente definita attività professionale per la quale sia prevista l'iscrizione ad albi.

Questi sono generalmente previsti per le libere professioni, che nel diritto italiano si caratterizzano per essere attività private,  autonome e prive di vincoli di subordinazione.

Chi partecipa a un concorso pubblico, se lo vince non farà il libero professionista, ma il pubblico dipendente.

Quindi l'abrogazione del requisito della cittadinanza per l'iscrizione agli albi professionali, comporta la possibilità per lo straniero laureato in Italia di esercitare in proprio le libere professioni per le quali l'iscrizione è richiesta (es. avvocato, commercialista, ingegnere, architetto, ecc...).

Non comporta invece il venir meno del requisito in altri campi (es. certi concorsi pubblici) in cui la legge lo prevede.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

Alexia

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« Risposta #19 il: 25 Settembre, 2007, 19:47:55 pm »
Citazione da: "Idra"
Si, magistrato e notaio possono essere classificati fra i pubblici ufficiali, per questo li ho chiamato "mestieri protetti"

come "possono" ?  ma Sono pubblici ufficiali!!!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Alexia »

ehlysa

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« Risposta #20 il: 25 Settembre, 2007, 22:11:32 pm »
sicenramente a me nn importa tanto della cittadinanza italiana
almeno per adesso :!:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ehlysa »
æ〇 i want with you all day 乄

cavallo

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« Risposta #21 il: 26 Settembre, 2007, 00:31:36 am »
personalmente, ritengo che la questione cittadinanza abbia 3 asperti:
1) uno relativo ai diritti individuali attinenti taluni sbocchi occupazionali (impiego pubblico incluso l'insegnamento e alri casi specifici) negati a chi non é cittadino italiano;
2) relativo al diritto di voto in termini individuali (diritto alla partecipazione attraverso il voto, amministrativo, politico e referendario, alle decisioni che poi pesano sulla testa anhe dei residenti non-cittadini, quali: tasse, politica scolastica, sistema sanitario, urbanistica, legislazone sociale, ecc.);
3) uno, infine, che non sottovaluterei, legato al secondo, ma a livello di "rappresentanza collttiva", nel senso he i migranti non ittadini sono più deboli dinanzi ai soprusi, alle discriminazioni, ai razzismi perché gli autori di quelle classi di azioni sono cittadini italiani (spesso organzizati in partiti, movimenti, ecc.) che votando influenzano collettivamente (sono pezzi di "elettorato"...) gli aministratori locali, quelli regionali, i politici nazionali e il governo, mentre i migranti on-cittadini non votano e quindi quei rappresentanti elettivi possono più facilmente essere spinti ad infischiarsene di loro, anche quando sono ecine di volte più numerosi di quelli del primo tipo.

Questo vale non tanto a livello nazionale (dove pure, in Italia, si possono vincere le elezioni politiche per soli 25.000 voti), ma locale, specie in quele ocalità (o circoscrizioni/municipi/quartieri di grandi metropoli) dove la presenza dei migranti é assai più rilevante che su scala nazionale.

Scommettiamo che se i migranti votassero la Moratti muterebbe il suo atteggiamento su Paolo Sarpi, ad esempio....?

Ma, il secondo e terzo problema (e forse anche il primo) a mio parere dovrebbero essere sganciati dalla questione citadinanza, nel senso che i migranti (ad esempio dopo 5 anni di residenza) dovrebbero avere il diritto di voto passivo e attivo, per il fatto di risiedere in Italia, senza necessariamente diventare cittadini italiani, che é altra cosa e altra scelta.

Cosa che assai difficilmente verrà ottenuta in Italia e non presto, purtroppo.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

cilex

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« Risposta #22 il: 26 Settembre, 2007, 12:58:42 pm »
Per dubbio: hai casi concreti da portarci... la legge italiana è giusta.... ma l'italia non è fatta dalle leggi.... è comandata dai decreti!!!

Per alexia: si sono pubblici ufficiali anche il notaio... non lo sapevo neanch'io........ :-D  :-D
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

Dubbio

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« Risposta #23 il: 26 Settembre, 2007, 13:29:42 pm »
Citazione da: "cilex"
Per dubbio: hai casi concreti da portarci... la legge italiana è giusta.... ma l'italia non è fatta dalle leggi.... è comandata dai decreti!!!


La questione del rapporto tra leggi e decreti, e soprattutto dei vari tipi di decreti previsti dall'ordinamento giuridico è piuttosto complessa e non è possibile affrontarla in questo topic.

E' vero comunque che in Italia purtroppo la legge spesso e volentieri non viene fatta osservare, ma questo accade peraltro anche per i decreti.

Tuttavia in linea di principio la discussione andrebbe fatta portando i casi in cui la legge è stata violata (e nel campo delle iscrizioni degli stranieri agli albi non ne conosco), piuttosto che i casi in cui è osservata.

Ad ogni modo personalmente ho un'amica nigeriana regolarmente iscritta ad un albo professionale di una professione paramedica.

Sottolineo anche il pronunciamento dell'ordine degli avvocati di Bologna, in uno dei link postati fa marcowong, nel quale si fa espressa applicazione delle norme da me citate a vantaggio degli stranieri.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

marcowong

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« Risposta #24 il: 26 Settembre, 2007, 17:51:00 pm »
Citazione da: "Dubbio"
Tuttavia in linea di principio la discussione andrebbe fatta portando i casi in cui la legge è stata violata (e nel campo delle iscrizioni degli stranieri agli albi non ne conosco), piuttosto che i casi in cui è osservata.

Ad ogni modo personalmente ho un'amica nigeriana regolarmente iscritta ad un albo professionale di una professione paramedica.


Come avevo accennato, e come poi reiterato da Dubbio, l'iscrizione agli ordini professionali non parrebbe essere il problema, ma diversa è la situazione dei concorsi pubblici.

Infatti nei concorsi pubblici spesso si richiede esplicitamente la cittadinanza italiana.
Il punto è discutibile ed infatti è oggetto di varie sentenze, soprattutto per i cittadini extracomunitari.
Vi rimando all'articolo completo http://www.filodiritto.com/diritto/pubb ... pavone.htm
che riassumo riportando che una ordinanza del Tribunale di Genova il 26 giugno 2004 (9) in tema di repressione dell’attività discriminatoria (art.44 TU Immigrazione) afferma che la attuale normativa in materia di stranieri avrebbe di fatto abrogato la regola generale per cui esisteva una riserva di accesso al pubblico impiego a favore dei soli cittadini italiani (a parte alcune eccezioni).
In qualche caso però è carente l'applicazione della legge stessa da parte dei pubblici funzionari. Cosa fare in questi casi? Rimando ai consigli riportati su: http://www.stranieriinitalia.it/brigugl ... blici.html
e che possiamo riassumere in: se dovete incassare un rifiuto, fatelo fare per iscritto in modo da poter presentare un ricorso.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

goldendragon

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« Risposta #25 il: 26 Settembre, 2007, 18:29:49 pm »
Citazione da: "marcowong"
Come avevo accennato, e come poi reiterato da Dubbio, l'iscrizione agli ordini professionali non parrebbe essere il problema, ma diversa è la situazione dei concorsi pubblici.

Infatti nei concorsi pubblici spesso si richiede esplicitamente la cittadinanza italiana

e allora? E' perfettamente legittimo e normale, dove sta il problema?

Citazione da: "marcowong"
Il punto è discutibile ed infatti è oggetto di varie sentenze, soprattutto per i cittadini extracomunitari.


puoi discuterlo quanto ti pare ma trovo francamente assurdo e preoccupante l'idea che i pubblici impieghi debbano essere aperti a non cittadini italiani, le cui "lealtà" (senza voler caricare il termine di significati eccessivi) non risiedoo necessariamente col paese in cui abitano.

Vuoi un magistrato italiano con passaporto cinese? Un carabiniere di nazionalità russa? E perché no, un primo ministro a Palazzo Chigi cittadino marocchino?

Le ultime informazioni di cui dispongo é che il mondo é fatto di nazioni e di confini e di poteri sovrani  :twisted:
Se vuoi avere i vantaggi dei cittadini, prendi la nazionalità se/quando e assumitene le responsabilità conseguenti (diritti E doveri, é un contratto) ma arrivare in un paese per aver i diritti (anche politici) "senza pagare il conto", no grazie, é troppo facile.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

marcowong

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« Risposta #26 il: 26 Settembre, 2007, 18:48:26 pm »
Citazione da: "goldendragon"
puoi discuterlo quanto ti pare ma trovo francamente assurdo e preoccupante l'idea che i pubblici impieghi debbano essere aperti a non cittadini italiani, le cui "lealtà" (senza voler caricare il termine di significati eccessivi) non risiedoo necessariamente col paese in cui abitano.

Vuoi un magistrato italiano con passaporto cinese? Un carabiniere di nazionalità russa? E perché no, un primo ministro a Palazzo Chigi cittadino marocchino?

Le ultime informazioni di cui dispongo é che il mondo é fatto di nazioni e di confini e di poteri sovrani  :twisted:
Se vuoi avere i vantaggi dei cittadini, prendi la nazionalità se/quando e assumitene le responsabilità conseguenti (diritti E doveri, é un contratto) ma arrivare in un paese per aver i diritti (anche politici) "senza pagare il conto", no grazie, é troppo facile.


Goldendragon, non ho capito se ci sei o ci fai. Bandi di concorso pubblici si fanno anche per bidelli, uscieri, centralinisti, guardarobieri, aiuto guardarobieri (sic!), accudiente, operaio qualificato, ecc. Questo elenco non è frutto della mia fantasia, ma se dai un'occhiata ai bandi di concorso ti renderai conto che questa è la realtà.
Sono questi i posti in cui uno straniero potrebbe attentare alla sicurezza nazionale?
E proprio per fugare questi dubbi, tra l'altro, la legislatura per l'appunto definisce in uno dei link da me postati la definizione di questi posti "sensibili".
E poi dici "prendi la nazionalità". Allora uno che ha fatto richiesta e vuole pagare il "conto", come diversi associni hanno fatto?
Questo "conto" molti sono disposti a pagarlo, è che non c'è dall'altra parte la volontà di incassare.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da marcowong »

goldendragon

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« Risposta #27 il: 26 Settembre, 2007, 18:56:32 pm »
Citazione da: "marcowong"
Citazione da: "goldendragon"
puoi discuterlo quanto ti pare ma trovo francamente assurdo e preoccupante l'idea che i pubblici impieghi debbano essere aperti a non cittadini italiani, le cui "lealtà" (senza voler caricare il termine di significati eccessivi) non risiedoo necessariamente col paese in cui abitano.

Vuoi un magistrato italiano con passaporto cinese? Un carabiniere di nazionalità russa? E perché no, un primo ministro a Palazzo Chigi cittadino marocchino?

Le ultime informazioni di cui dispongo é che il mondo é fatto di nazioni e di confini e di poteri sovrani  :twisted:
Se vuoi avere i vantaggi dei cittadini, prendi la nazionalità se/quando e assumitene le responsabilità conseguenti (diritti E doveri, é un contratto) ma arrivare in un paese per aver i diritti (anche politici) "senza pagare il conto", no grazie, é troppo facile.

Goldendragon, non ho capito se ci sei o ci fai. Bandi di concorso pubblici si fanno anche per bidelli, uscieri, centralinisti, guardarobieri, aiuto guardarobieri (sic!), accudiente, operaio qualificato, ecc. Questo elenco non è frutto della mia fantasia, ma se dai un'occhiata ai bandi di concorso ti renderai conto che questa è la realtà.
Sono questi i posti in cui uno straniero potrebbe attentare alla sicurezza nazionale?
E proprio per fugare questi dubbi, tra l'altro, la legislatura per l'appunto definisce in uno dei link da me postati la definizione di questi posti "sensibili".
E poi dici "prendi la nazionalità". Allora uno che ha fatto richiesta e vuole pagare il "conto", come diversi associni hanno fatto?
Questo "conto" molti sono disposti a pagarlo, è che non c'è dall'altra parte la volontà di incassare.


leggi bene il mio post, "se/quando" implica che viene concessa (termine appropriato) e non si trova nel fustino del detersivo. Non é un diritto ma una possibilità, in base a certi requisiti: che non tutti hanno.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

cilex

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« Risposta #28 il: 26 Settembre, 2007, 18:59:42 pm »
golden, me la paghi.... non posso fare quei concorsi del cavolo... mentre  tutti i miei amici sono passati.... :evil:  :evil:  :evil:
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cilex »
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che delusi dalla vita, sono diventati sordi ai desideri più profondi ed autentici del loro Cuore!!!

Giovanni Paolo II 16.X.1978 - 2.IV.2005

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« Risposta #29 il: 26 Settembre, 2007, 19:06:39 pm »
Citazione da: "cilex"
golden, me la paghi.... non posso fare quei concorsi del cavolo... mentre  tutti i miei amici sono passati.... :evil:  :evil:  :evil:


Cilex,
se ti puo' consolare anche gli europei UE, che pure hanno "più diritti di te", li possono fare.
Hai contemplato di fare domanda per la cittadinanza italiana?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »