Furto alla posta! - page 2 - Sfoghi - Associna Forum

Autore Topic: Furto alla posta!  (Letto 11027 volte)

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ShaoYan

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« Risposta #15 il: 15 Ottobre, 2007, 19:20:14 pm »
Questa è la risposta che mi hanno dato!

Citazione
Gentile cliente,
Abbiamo ricevuto il suo reclamo relativo all’errato pagamento dell'assicurazione: come da lei evidenziato l’Ufficio Postale Milano 101 ha accettato il pagamento per Ç 298,86  anziché per Ç 598,86 come indicato sul bollettino di versamento.
Ci? posto e pur comprendendo le sue perplessità, dobbiamo richiamare il contenuto dell’articolo 4 c. 6 del D.P.R. n. 144/01, in base al quale, in linea generale, ôIl versamento in conto corrente postale ha valore liberatorio per la somma riportata sulla relativa ricevuta dal timbro apposto da Poste, con effetto dalla data in cui il versamento è stato eseguito, salve le disposizioni stabilite da leggi e regolamenti specialiö.
D’altra parte, al momento stesso in cui si è presentato allo sportello dell’ufficio postale per effettuare l’operazione di pagamento del bollettino in esame, con l’operazione di pagamento si è perfezionata la transazione tra Poste e la cliente.

Certi di aver chiarito ogni equivoco, porgiamo cordiali saluti.

 

per conto

          Posteitaliane


Ghirardi Mauro

Filiale Milano 1 Città

Responsabile Operazioni e Servizio Clienti

* Via Cordusio 4 20123 Milano

( 0272482060  -3293006836- fax 0272482005

/ <mailto:ghirardim@posteitaliane.it>
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

davis

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« Risposta #16 il: 15 Ottobre, 2007, 20:28:20 pm »
Puoi scannerizzare la ricevuta di versamento e postarla in questo trehead oppure mandarmela per emailò L'IMPORTO IN LETTERE e QUELLO IN CIFRE SONO SCRITTE CHIARAMENTE? IL TIMBRO DI PAGAMENTO EFFETTUATO E' SCRITTO CHIARAMENTE? C'era qualcuno insieme a tuo padre? I soldi che lui doveva pagare li aveva prelevati in banca?

Digli che: facendo seguito alla riposta non soddisfacente ti rivolgerai al MINISTERO POSTE E TELECOMUNICAZIONI e ALLA MAGISTRATURA affinchè vengano accertate eventuali responsabilità, civili e penali.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
C'è più Zen in un filo d'erba che in un libro di filosofia -

Cavallo: basta scrivere stronzate

goldendragon

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« Risposta #17 il: 15 Ottobre, 2007, 20:54:45 pm »
Citazione da: "davis"
Digli che: facendo seguito alla riposta non soddisfacente ti rivolgerai al MINISTERO POSTE E TELECOMUNICAZIONI e ALLA MAGISTRATURA affinchè vengano accertate eventuali responsabilità, civili e penali.


e poi? Solo la minaccia per sfogarsi ed andare via con la coda tra le gambe (allora va benissimo anche "lei non sa chi sono io..." per quel che serve) oppure reali vie di ricorso: se si quali? Quali meccanismi/regolamenti/circolari/articoli?

Anche se in realtà Ghirardi non é entrato nel merito (ha intascato 598 e contabilizzato 298) barricandosi dietro un semplice "conta quello che c'é scritto sul timbro" del DPR, in associanzione al termine "transazione" (transazioni hanno carattere sanatorio a prescindere da tutto quello che c'é stato prima) blinda la cosa stando anche il dubbio della discrepanza sulla ricevuta e stabilisce perlomeno una presunzione a favore delle Poste.
L'unico ricorso vero, forse, é avere un filmato di tutto lo scambio oppure più testimoni non sospetti (niente parenti, amici etc etc), cosa che Shao non ha ovviamente e che porta piuttosto nel campo penale: deve dimostrare che l'impiegata é una ladra il che é un'altro ordine di difficolta del provare il semplice ammanco.

La risposta in perfetto burocratese é "se non hai prove inoppugnabili, d'ufficio hai torto". Dossier seguente.
« Ultima modifica: 16 Ottobre, 2007, 11:01:49 am da goldendragon »

j_nikki

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« Risposta #18 il: 15 Ottobre, 2007, 21:44:04 pm »
-l'importo deve essere scritto sia in lettere che in ciffre!!
nel tuo caso coincidono spero

-l'impiegata dovrebbe effettuare l'operazione solo se il tagliandino e' compilato in ogni sua parte e soprattutto in modo leggibile o mi sbaglio? questo dimostra come lavorano quelli della posta!!
tu hai per caso modificato la ricevuta dopo il pagamento?

-tengono una parte del tagliando pure loro.
magari tu sei riuscita a modificare anche la loro copia dopo il pagamento. su questo posso dare ragione a loro, perche' anche a me piace guardare mission impossible :wink:  sai tanti sono convinti che tutti i cinesi siano dei legendari come bruce lee!

...
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da j_nikki »
只有用掉的钱才是自己的,还没用的钱不知道是谁的。

Dubbio

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« Risposta #19 il: 15 Ottobre, 2007, 22:14:22 pm »
Citazione da: "goldendragon"
associanzione al termine "transazione" (transazioni hanno carattere sanatorio a prescindere da tutto quello che c'é stato prima) blinda la cosa stando il anche il dubbio della discrepanza sulla ricevuta e stabilisce perlomeno una presunzione a favore delle Poste.

Attenzione, il termine "transazione" in italiano ha due significati.

Il primo è quello giuridico, che si trova nel codice civile, ed è il contratto che definisce e chiude una controversia, per l'appunto a prescindere da tutto quello che c'è stato prima.

Il secondo è quello bancario-finanziario, dove il termine indica una operazione che si è conclusa (ad esempio un versamento o un prelevamento sono transazioni bancarie o postali) e questo è il significato col quale il burocrate ha usato il termine.

Come ho già scritto, purtroppo non c'è molto da fare.

E' grave che il funzionario nella sua risposta abbia citato il comma 6 dell'art. 4, che consente alla posta di uscirne senza dover riconoscere l'errore, e non abbia citato il comma 4 dello stesso articolo, che imponeva all'impiegata di controllare la corrispondenza tra la somma che riceveva e l'importo indicato sul bollettino, e che evidentemente l'impiegata ha violato.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

ShaoYan

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« Risposta #20 il: 15 Ottobre, 2007, 23:42:38 pm »


Ecco il famoso bollettino!
« Ultima modifica: 19 Ottobre, 2007, 01:02:06 am da ShaoYan »

cino4ever

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« Risposta #21 il: 16 Ottobre, 2007, 00:06:12 am »
8O mammina
ma ke fai
dai l indirizzo in giro a tutti?
ce il pazzo in giro nel forum
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cino4ever »
cosi disse zhugeliang

just_fra

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« Risposta #22 il: 16 Ottobre, 2007, 00:06:29 am »
come mai manca l'importo scritto in lettere?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da just_fra »

ShaoYan

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« Risposta #23 il: 16 Ottobre, 2007, 00:09:21 am »
Citazione da: "just_fra"
come mai manca l'importo scritto in lettere?


Me lo ha compilato l'agente delle assicurazioni.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da ShaoYan »

cavallo

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« Risposta #24 il: 16 Ottobre, 2007, 00:39:49 am »
non sono un esperto giuridico-burocratico e chiedo lumi a Dubbio, che ne sa assai iù di me, ma credo che un bolletino in cui manchi l'indicazione dell'importo in lettere assieme a quella in cifre sia NON VALIDO (tanto più che se le due indicazioni fossero discrepanti varrebbe credo quella in lettere che é meno falsificabile di quella in cifre e per questo si mette).

Se il bollettino di versamento NON E' VALIDO, allora nessuna "transazione" é stata completata correttamente e il caso non é chiuso.

Mi sto sbagliando?
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
"anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti" (Fabrizio De André)

goldendragon

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« Risposta #25 il: 16 Ottobre, 2007, 11:11:36 am »
Citazione da: "Dubbio"
Attenzione, il termine "transazione" in italiano ha due significati.

Il primo è quello giuridico, che si trova nel codice civile, ed è il contratto che definisce e chiude una controversia, per l'appunto a prescindere da tutto quello che c'è stato prima.

Il secondo è quello bancario-finanziario, dove il termine indica una operazione che si è conclusa (ad esempio un versamento o un prelevamento sono transazioni bancarie o postali) e questo è il significato col quale il burocrate ha usato il termine.

hai perfettamente ragione, ma vuoi vedere, che per miracolo in caso di contenzioso, "transazione" passa instantaneamente dal significato finanziaria a quello giuridico?  :twisted:

Citazione da: "Dubbio"
E' grave che il funzionario nella sua risposta abbia citato il comma 6 dell'art. 4, che consente alla posta di uscirne senza dover riconoscere l'errore, e non abbia citato il comma 4 dello stesso articolo, che imponeva all'impiegata di controllare la corrispondenza tra la somma che riceveva e l'importo indicato sul bollettino, e che evidentemente l'impiegata ha violato.


sono perfettamente d'accordo con te: se clausole di "chiusura"/presunzione servono a meglio definire la certezza giuridica, é fortemente criticabile il fatto che nel caso presente é stata interpretata solamente a favore delle Poste (e indirettamente dell'impiegata "dubbiosa"), avrebbero dovuto contestualmente adottare sanzioni contro l'impiegata la cui negligenza é flagrante (e provata su carta)
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da goldendragon »

davis

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« Risposta #26 il: 16 Ottobre, 2007, 21:26:05 pm »
Citazione da: "cavallo"
credo che un bolletino in cui manchi l'indicazione dell'importo in lettere assieme a quella in cifre sia NON VALIDO (tanto più che se le due indicazioni fossero discrepanti varrebbe credo quella in lettere che é meno falsificabile di quella in cifre e per questo si mette).


Bravo cavallo, hai detto una cosa giusta. A questo punto abbiamo chiarito il motivo per cui è stato facile rubare i soldi del versamento. Sulla parte del bollettino che è rimasta all'ufficio postale.. sicuramente l'importo in cifre sarà stato scritto (aggiunto successivamente) dall'impiegato truffatore..

Adesso senza entrare in inutili dettagli tecnici, rimane che c'è un reato molto grave. Rivolgersi alla magistatura denunciando reati penali è GRATUITO, io l'ho fatto molte volte e ho ottenuto sempre giustizia. Il resto sono chiacchere da bar sport.. Quelli che ho denunciato.. le avrebbero sicuramente preferite.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da davis »
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« Risposta #27 il: 16 Ottobre, 2007, 21:47:39 pm »
:-D  fai ricorso al tar
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cosi disse zhugeliang

Dubbio

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« Risposta #28 il: 17 Ottobre, 2007, 00:27:25 am »
Citazione da: "davis"
A questo punto abbiamo chiarito il motivo per cui è stato facile rubare i soldi del versamento

Eh magari.

Purtroppo le cose non sono così semplici.

Anzitutto l'idea che abbia rilevanza la mancata compilazione dell'importo in lettere è frutto della confusione tra la disciplina dell'assegno bancario e postale e quella del bollettino di versamento in conto corrente.

La prima è disciplinata dalla legge sull'assegno, che prevede espressamente che in caso di divergenza tra l'importo scritto in lettere e quello scritto in cifre prevalga quello scritto in lettere, dal che si pu? dedurre l'invalidità dell'assegno mancante dell'importo scritto in lettere.

Qui una logica c'è, perché l'assegno bancario in pratica è un ordine a una banca di pagare una somma al beneficiario, prelevandola dal conto corrente dell'ordinante, per cui il criterio di prevalenza tra importo in lettere e in cifre serve a dare alla banca la certezza dell'esatta esecuzione dell'ordine.

Il bollettino di conto corrente postale è disciplinato da tutt'altre disposizioni, contenute nel DPR 144/2001, che non prevedono alcun criterio di prevalenza tra la somma scritta in lettere e quella scritta in cifre, semplicemente perché né l'una né l'altra hanno efficacia di prova della somma versata, in quanto tale efficacia è data solo al timbro della posta.

Questo avviene perché diversamente dalle operazioni effettuate con assegni, con quelle effettuate con bollettini di versamento in conto corrente postale occorre presentare danaro contante, e per questo è previsto che la posta certifichi con proprio timbro sul bollettino la quantità di danaro in concreto presentata.

Il sistema impone poi agli impiegati di controllare la corrispondenza non tra la somma in lettere e quella in cifre, ma tra quella presentata in contanti e quella indicata sul bollettino.

Pertanto su quest'ultimo la somma in lettere pu? anche mancare, basta che quella in cifre corrisponda al contante effettivamente versato.

Se non corrisponde, l'impiegato non deve apporre il timbro della posta e deve fermare l'operazione facendo rilevare all'utente l'errore, ci? che in questo caso purtroppo ufficialmente non è avvenuto.

In realtà è sbagliato il sistema, perché la gente solitamente non controlla che il timbro della posta corrisponda alla somma presentata allo sportello, e un impiegato disonesto potrebbe facilmente mettere un timbro con un importo inferiore e intascarsi la differenza, fidando sul fatto che per la legge conta il timbro.
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da Dubbio »

cavallo

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« Risposta #29 il: 17 Ottobre, 2007, 05:11:32 am »
grazie dubbio per le chiarificazioni, che purtroppo mostrano come la situazione normativa italiana, in questo caso, sia peggiore di quel che ritenevo e favorisca i disonesti. W l'I-taglia!
« Ultima modifica: 01 Gennaio, 1970, 01:00:00 am da cavallo »
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