Il ragionare come uomo vede le questioni "raziali", culturali, di diversità e contrasto come esperienze e ricchezza del nostro vivere.
C'è chi vive sulle lamentele e chi è felice per quel poco che ha. Nessuna vita è perfetta, e per quanto sofferente, quasi sempre, vale la pena di viverla.
Vivi di stimoli, tramite il sapere, vivi di benessere tramite la sicurezza economica e fisica, vivi di amore, nutrendoti del nettare dell'amicizia e l'alchimia della complicità di chi ti sta vicino.
Depressione e sofferenza, esisto, e vanno affrontati, ma spesso sono causati soprattutto perchè si punta su una sola cosa, magari quella sicurezza imposto in modo esasperato dal materialismo, senza renderci conto che l'infinità degli uomini non deve dipendere solo da dei pezzi di carta.
Sii un infinità per te stesso, sii un infinità anche per chi ami e cerca di essere il più possibile per gli altri. Forse, quando saremo ancora più maturi, fra 50 anni, guarderemo con felice rammarico le parote di questa predica, senza stupirci di quanta retorica credevamo fosse impregnato.